CALCIO PUNTO INTERROGATIVO/ Emergenza coronavirus: il Consiglio Federale ancora una volta decide di non decidere. Ecco tutte le ipotesi sul futuro dopo lo stop forzato. Spunta l’idea play-off scudetto e play-out salvezza. Intanto, è caos Coppe europee: la Uefa fa orecchie da mercante

di FABIO CAMILLACCI/ Ancora una volta, il calcio perde la faccia. E come spesso accade in Italia, soprattutto nel mondo della pedata, si decide di non decidere. Il Consiglio Federale straordinario convocato in conference-call dal presidente della Figc Gabriele Gravina, durato poco meno di due ore, è finito con un nulla di fatto. La Federcalcio, in sintesi, si è limitata a ratificare le indicazioni del decreto governativo: sospensione di tutti i campionati fino al 3 aprile. Le parti interessate hanno deciso di aggiornarsi al 23 marzo. Quel giorno, anche alla luce dell’evoluzione dell’emergenza sanitaria, si deciderà se, come e quando recuperare le gare di campionato che salteranno per l’emergenza coronavirus.

Ma allora cosa è stato fatto oggi? In sostanza, è stato aperto un tavolo con le varie Leghe (A, B e C), per ragionare su cosa fare dal 4 aprile in poi. Diverse le ipotesi per quanto riguarda il massimo campionato di calcio. Ovviamente, l’obiettivo principale è quello di provare a concludere il campionato. Al momento, sono state individuate due date per recuperare i due turni che salteranno a marzo: il 20 e il 31 maggio, quindi uno slittamento di una settimana della fine del torneo. Nel caso non fosse possibile agire così per il perdurare dell’emergenza, sono al vaglio altre 3 ipotesi indicate da Gravina.

Le tre ipotesi. La prima: assegnazione dello scudetto tramite playoff (tra le prime 4), e playout per decidere le tre retrocessioni in B (tra le ultime 4). La seconda: cristallizzazione della classifica attuale e assegnazione del titolo in base alla classifica attuale, quindi Juventus ancora una volta campione. La terza, quella più estrema: mancata assegnazione dello scudetto e comunicazione alla Uefa delle società qualificate per le coppe europee in base all’attuale ordine di classifica. Comunque vada, al momento sembra esclusa l’ipotesi che si possa portare a termine la Coppa Italia entro il mese di maggio. Praticamente inevitabile la disputa di una final four in estate.

L’intervento del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. Il numero uno della Figc ha detto: “L’Auspicio è che si possa in tempi rapidi riprendere il campionato, se dopo il 3 aprile è possibile, sono state fissate alcune finestre entro le quali sono state definite le date del recupero, facendo ricorso allo slittamento del calendario. Abbiamo affrontato anche l’ipotesi più negativa, ossia se ci possa essere un blocco o una interruzione del campionato, e ci sono diverse ipotesi”.

Gravina sul futuro. Il presidente federale ha aggiunto: “Il prossimo Consiglio Federale adotterà un principio, che non è stato mai previsto nelle nostre norme, ed è un principio che si potrà ispirare o ad una non assegnazione del titolo, che sarebbe atto di grande di mortificazione, o all’assegnazione tenendo conto delle posizioni già consolidate in quel momento, o una formula che mi sono permesso di lanciare, che è quella dell’introduzione dei play-off e play-out, tenuto conto che abbiamo l’esigenza di comunicare al di là l’assegnazione dello scudetto che può avvenire attraverso questo processo delle prime quattro classificate in termini di play-off o delle ultime quattro per i play-out, dare alla Federazione la possibilità di indicare le squadre che hanno diritto a partecipare alle competizioni internazionali, la Champions e l’Europa League”.

Il nodo Champions ed Europa League 2019-2020. Un problema grosso visto che la situazione coronavirus è in continuo aggiornamento in tutta Europa. A tal proposito, nel corso del Consiglio Federale c’è stata anche una telefonata tra Gravina e il numero uno della Uefa Ceferin. Al momento nulla cambia per Siviglia-Roma e Inter-Getafe di giovedi 12 marzo, ma è chiaro che il blocco aereo deciso dal governo spagnolo da e per l’Italia, lascia aperta la porta a più di un dubbio.

Il nodo calciatori e la questione economica. I giocatori attraverso il sindacato Aic, hanno ribadito la propria posizione di non volersi allenare, cosa che però creerebbe problemi in vista di una possibile ripresa. Alcune squadre però hanno già smesso di allenarsi per evitare contagi da coronavirus. Infine, la richiesta del mondo del calcio di detassazione e differimento dei pagamenti delle imposte, come per tutte le altre aziende italiane. In questo senso, il Consiglio Federale ha suggerito a Gravina di valutare lo spostamento per l’iscrizione al prossimo campionato dal 22 al 30 giugno. Come per tutta Italia, purtroppo, si continua a navigare a vista.

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