BIENNALE D’ARTE/ Ressa nelle Sale del Bramante per ammirare le 120 opere di pittura, scultura e fotografia

Tutti pazzi per la Biennale d’Arte Internazionale di Roma, ideata e organizzata da 24 anni da Giuseppe Chiovaro, presidente del CIAC, Centro Internazionale Artisti Contemporanei. Oltre 500 persone hanno invaso le Sale del Bramante, in piazza del Popolo, per l’inaugurazione dell’esposizione, giunta alla XII edizione e patrocinata da Roma Capitale, che sarà aperta tutti i giorni ad ingresso gratuito fino al 29 gennaio.

Fila all’ingresso, folla delle grandi occasioni dove un tempo lavoravano Donato Bramante e Michelangelo. L’arte comincia dunque ad essere fruibile a tutti, non solo alle élite, e coinvolge sempre più persone. 120 gli artisti e le rispettive opere in mostra, selezionate su 700 in varie gallerie italiane e di mezzo mondo (dall’Albania alla Bolivia, dalla Palestina alla Spagna, dalla Russia all’America). La Commissione centrale della Biennale, di cui fanno parte i pittori Ennio Calabria e Antonio Tamburro, la critica d’arte Mara Ferloni, l’architetto Erica Tollot, il professore Giuseppe Ginnantonio, Antonella D’Onofrio e Daniela Kleshinsky, sceglierà i 12 artisti migliori, che saranno premiati in Campidoglio a maggio e avranno una mostra collettiva a loro dedicata.

A tagliare il nastro inaugurale, con Giuseppe Chiovaro, è arrivata, in look sportivo, l’attrice Adriana Russo, figlia dell’apprezzato pittore Mario. Tra flash, discorsi, applausi, Chiovaro ha letto i messaggi di auguri inviati dalla presidente della Camera, Laura Boldrini, e dalla Santa Sede. Tra le tele in mostra, anche l’opera “Rent” dell’attrice Nathaly Caldonazzo, apparsa un po’ in ritardo con la mamma Leontine Snell, ex Blue Bell. “L’arte è creatività, amore, armonia e poesia”, ha tuonato il presidente Chiovaro. “E’ speranza di pace e costruzione di progetti per migliorare l’umanità. Non va soffocata nè sottovalutata. E il mecenatismo che ha permesso ai più grandi artisti di vivere di arte e per l’arte, non deve restare celato ma deve diffondersi come linfa vitale ovunque”.

Tra le 120 opere in mostra, tra pittura, scultura e fotografia, anche artisti di chiara fama come Novella Parigini, Salvatore Fiume, Elvino Echeoni. A colpire i critici e i curiosi sono stati in modo particolare i lavori di Sebastiano Grasso, Luca Sanguedolce, Mirko Mauro, Jack Tuand, Nikolay Deliyanev. Molto apprezzata la grande scultura di Roberto Bassetto, realizzata in materiale metallico, che raffigura papa Francesco.    (r. ed.)

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