Aumentano i licenziamenti (+7,4%) e calano i contratti a tempo indeterminato. Lo ammette il governo. Altro che crescita e Jobs act!

Poletti e RenziAltro che crescita! Nel secondo trimestre del 2016 In Italia nel secondo trimestre del 2016 sono aumentati i licenziamenti: +7,4% !  La maggior parte delle cessazioni dei rapporti di lavoro sono dovute alla conclusione di un contratto a tempo determinato (1,43 milioni), con un aumento di quelle promosse dal datore di lavoro (+8,1%) e una diminuzione di quelle chieste dal lavoratore (-24,9%). Lo si apprende dal sistema delle comunicazioni obbligatorie appena pubblicato dal ministero del Lavoro. Che non commenta, anche perché Poletti e Renzi (insieme nella foto) non possono certo vantare questi dati come… “brillanti risultati del Jobs act”.

Calano marcatamente anche le attivazioni di contratti a tempo indeterminato: 163.099 (pari al 29,4%) in meno rispetto all’anno scorso. Lo rileva il ministero del Lavoro sulla base delle comunicazioni obbligatorie. I rapporti di lavoro a tempo indeterminato cessati sono stati 470.561, -10% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il dato, a differenza di quello dell’Inps, tiene conto di tutto il lavoro dipendente compresi domestici, agricoli e pubblica amministrazione e anche dei contratti di collaborazione. I numeri – si fa notare – risentono della riduzione dell’incentivo all’assunzione a tempo indeterminato. Incentivi che dunque si rivelano un “fuoco di paglia”.

 

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