Attentato nella metropolitana di San Pietroburgo mentre Putin era in zona. 14 morti e 49 feriti

Sarebbe un 22enne di origine kirghisa il kamikaze l’unico responsabile dell’attentato di ieri nella metro di San Pietroburgo. Scagionato invece l’uomo con la barba ripreso dalla videosorveglianza. In serata Putin è andato a deporre fiori sul luogo dell’attacco. Trump lo ha chiamato esprimendogli le sue condoglianze; i due concordano nel combattere insieme il terrorismo, afferma il Cremlino. Il Consiglio di sicurezza Onu parla di “vile terrorismo”. Da oggi tre giorni di lutto cittadino a San Pietroburgo, l’antica capitale della Russia imperiale, da dove partì la scintilla della Rivoluzione d’Ottobre e a cui fu cambiato il nome in Leningrado con la fondazione dell’Urss (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche). L’esplosione è avvenuta nella linea blu della metropolitana mediante un ordigno artigianale a base di circa 200-300 grammi di tritolo.  Un altro L’agenzia Tass riferisce che ci sono 14 morti e 49  feriti tra cui anche diversi bambini.

Le stazioni della metropolitana coinvolte sarebbero quelle di Sennaya Ploshad e Teknologhiceskij Institut. Secondo l’agenzia Fontanka, una delle due esplosioni è avvenuta su un vagone centrale del treno che arrivava a Teknologhiceskij Institut da Sennaya Ploshad. Tutte le fermate sono state chiuse e sono state attuate le operazioni di evacuazione. Alcune foto mostrano corpi straziati sulla banchina.

Il presidente russo  Vladimir Putin al momento dell’attentato si trovava a Strelna, nei pressi di San Pietroburgo, dove aveva in programma un incontro con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko.  Ha fatto le condoglianze alle vittime. Il programma della sua visita è stato cambiato.

“I motivi dell’attentato al momento non sono chiari, non escludiamo nessuna pista: né quella criminale, né quella terroristica, ha detto Putin, le indagini “sono in corso”.

Commenta per primo

Lascia un commento