Ancora allarme per il petrolio fuoriuscito dall’oleodotto a Genova

Petrolio a GenovaUna diga di contenimento sul torrente Polcevera, creata per contenere il greggio fuoriuscito dalla tubatura dell’oleodotto Iplom domenica scorsa, ha ceduto a causa dell’innalzamento del livello del corso d’acqua dovuto alla pioggia. “Speriamo che reggano le panne oceaniche”, ha detto l’assessore comunale alla Protezione civile Gianni Crivello. Un altro argine è stato aperto dai tecnici per evitare che il livello d’acqua nel torrente si innalzi ulteriormente. Ora il rischio è che altro greggio possa arrivare in mare: “La situazione è complicata, non sappiamo quanto greggio potrà finire in mare. La Capitaneria di porto è riunita per l’emergenza ed ha dichiarato lo stato di emergenza locale”, ha aggiunto Crivello.

Comunque in Liguria è stata proclamata l’allerta gialla (la più bassa) per la pioggia che nelle prossime ore farà crescere ulteriormente il livello dei torrenti (Polcevera, Fegino e Pianego) dove è finito il greggio.

Già ieri c’era stata una partenza ad handicap per la ditta che per conto della società Iplom sta ripulendo la spiaggia di Genova Pegli dalle chiazze di petrolio arrivate dal mare dopo la rottura dell’oleodotto e lo sversamento di 600 metri cubi di greggio in un rio e due torrenti genovesi: il camion degli operatori giunti sul litorale per aspirare il bitume si è insabbiato rimanendo bloccato. Per riprendere la strada e proseguire la bonifica gli operai sono stati costretti ad attendere l’arrivo dei pompieri che con una jeep hanno trainato e rimesso in strada il camion.

L’episodio conferma quanto sia convulsa in queste ore la corsa contro il tempo della macchina della bonifica messa in campo da Iplom per raggiungere l’obiettivo imposto dal governatore della Liguria, Giovanni Toti, di recuperare entro 24 ore il 90% del greggio fuoriuscito dall’oleodotto di Fegino.

Intanto i sindacati di categoria e le rsu hanno incontrato Iplom per discutere della richiesta di apertura della procedura di cassa integrazione chiesta dall’azienda a seguito della rottura dell’oleodotto di domenica 17, che costringerà l’azienda a fermare la raffineria a partire dal 25 aprile. “La procedura si è conclusa – si legge nella nota dei sindacati – con la firma dell’accordo della cig a rotazione per 240 dipendenti SU 252. Durante la fermata l’azienda garantirà la presenza di una squadra di emergenza di numero superiore a quella prevista dalle normali procedure”. La cassa scatterà dal 6 maggio.

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