Ainis: “Ai padri costituenti quell’art. 70 non piacerebbe”

VerbavolantIl costituzionalista Michele Ainis (già editorialista del Corriere della sera e ora di Repubblica), intervenendo dal palco del teatro Verdi di Firenze nella giornata inaugurale del festival delle Generazioni organizzato dalla Cisl, ha detto: “I padri costituenti 70 anni fa, pur essendo figli di un’Italia più povera e con tanti analfabeti, ebbero molta cura delle parole stilando la nostra Carta. Quella cura si è persa. Il nuovo art 70 della riforma (ndr: su cui saremo chiamati ad esprimerci nel referendum del 4 dicembre) sale dalle originarie nove parole a oltre quattrocento, cita altri 13 articoli della Costituzione e, dobbiamo dirlo, è scritto con stile da milleproroghe. Questo non piacerebbe ai padri costituenti”.

Ricordiamo che l’articolo 70 descrive il procedimento legislativo che consiste in un pasticcio di incroci di competenze tra Camera, Senato, Governo, Regioni, Aree metropolitane, da cui potranno derivare rallentamenti di procedure e conflitti di competenza molto maggiori di quelli che i sostenitori del Sì dicono di voler ridurre con la riforma. E Altro che abolizione del “bicameralismo paritario”! Si precipiterebbe nel “bicameralismo confusionario”.

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