Addio ad Angelo Licheri, che quarant’anni fa tentò di salvare la vita al piccolo Alfredino Rampi, inghiottito da un pozzo a Vermicino

Angelo Licheri mentre esce dal pozzo dopo aver tentato inultilmente di raggiungere Alfredino (Archivio Ansa)

E’ morto in una clinica di Nettuno, vicino a Roma, Angelo Licheri, l’uomo che eroicamente, rischiando la vita, si fece calare nel pozzo di Vermicino nel disperato tentativo  di salvare il piccolo Alfredino Rampi, che vi era rimasto incastrato da tre giorni e tre notti.

Il generoso e rischioso gesto di Licheri avveniva la notte tra il 12 e il 13 giugno del 1981, 40 anni fa, sotto gli occhi del presidente della Repubblica Sandro Pertini, recatosi anche lui sul posto con i vigili del fuoco, le forze di polizia e altri soccorritori volontari: Licheri  si calò a 60 metri di profondità e per 7 volte in quel budello melmoso che aveva inghiottito Alfredino Rampi tentò invano di salvarlo, mentre l’Italia intera assisteva attonita al dramma in diretta tv.

Angelo Licheri si era fatto imbragare e si era infilato in quel buco viscido a testa in giù parlando con Alfredino, incoraggiandolo a resistere e a tentare di porgergli un braccio; ma il fango scivoloso impediva la presa. Il tentativo durò 45 minuti, dopo di che Angelo dovette desistere per evitare che la sua manovra potesse diventare ancora più rischiosa per la sorte di quel bambino. E venne riportato in superficie nelle condizioni che potete vedere nella foto.

Alfredino Rampi (Archivio Ansa)

La sua generosità non bastò purtroppo a salvare la vita del piccolo Alfredino (foto). Che i soccorritori non riuscirono a riportare in superficie se non, ormai privo di vita, solo il giorno dopo.

Del suo coraggioso soccorritore, morto all’età di 77 anni, il presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, dice: “Un uomo umile e generoso, l’eroe della porta accanto, nel quale

Una recente immagine di Angelo Licheri con la moglie Mary (foto Ansa di Massimo Locci)

si incarnò la speranza di tutta l’Italia di rivedere sano a salvo Alfredino Rampi. Il suo esempio di altruismo e di eroica generosità – aggiunge Solinas – ci rende orgogliosi come sardi e resterà vivo nei nostri cuori, così come il ricordo della piccola vittima della tragedia. Sono certo che Alfredino lo abbia accolto in cielo, con quell’abbraccio che purtroppo, quel giorno, non fu possibile“.

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