A RUOTA LIBERA/ rubrica (n. 73) di LUCIO DE SANCTIS

A ruota liberaTrasporto regione per regione – Nel 2015 in Italia le immatricolazioni di veicoli commerciali pesanti sono aumentate dell’11,3% rispetto al 2014. Sono cresciute sia le immatricolazioni di veicoli per il trasporto merci con PTT (peso totale a terra) fino a 16 tonnellate (+10,7%) sia quelle di veicoli per il trasporto merci con PTT superiore a 16 tonnellate (+17,1%) Questi dati derivano da un’elaborazione del Centro Ricerche Continental Autocarro su dati Aci. Lo stesso studio approfondisce l’argomento fornendo anche un prospetto regionale dei dati dal quale emerge che l’Emilia Romagna è la regione in cui le nuove immatricolazioni di veicoli merci sono cresciute di più (+24,1%). Se invece si prendono in considerazione solo i veicoli per il trasporto merci con PTT minore di 16 tonnellate, la regione che ha fatto registrare la crescita maggiore è la Calabria (+24,5%). Nel comparto dei mezzi con PTT superiore a 16 tonnellate la regione più virtuosa è il Friuli Venezia Giulia (+65,4%). Sono da sottolineare le ottime performance di alcune regioni meridionali che di solito comparivano nei posti più bassi della graduatoria, ad esempio Sardegna (+23,2%) e Calabria (+22,6%). Le uniche note negative della classifica vengono da Valle d’Aosta (-4,1%) e Toscana (-10,9%), regioni in cui, evidentemente, il ricambio del parco circolante di mezzi per il trasporto merci era già avvenuto negli anni scorsi.

73 tab immatric“L’aumento registrato nel 2015 – commenta Alessandro De Martino, Amministratore delegato di Continental Italia – fotografa efficacemente il momento congiunturale che il settore dei trasporti su strada sta attraversando. Dopo una crisi prolungata, molte aziende di autotrasporto si sono trovate nella condizione di non poter più rimandare la sostituzione dei loro mezzi più vecchi e inquinanti. Allo stesso tempo l’inizio della ripresa economica ha contribuito a far aumentare gli scambi di merci e con essi i trasporti. Questi due fattori hanno spinto le aziende di trasporto ad accelerare il ricambio dei mezzi”.

Automatiche cresconoFrost & Sullivan, azienda Usa di consulenza che fornisce analisi e ricerche di mercato, ha rilevato in una sua analisi che entro il 2030 un’automobile su sette avrà “forti caratteristiche di automazione”. È interessante notare che probabilmente l’esigenza di ridurre gli incidenti stradali e migliorare l’esperienza dei pendolari non sarà un fattore rilevante per l’adozione della guida automatica; invece, le case automobilistiche saranno spinte dall’esigenza di forgiare le migliori partnership e poter in quesro to modo costruire un ecosistema affidabile.

Tuttavia, il settore si trova a dover affrontare diverse sfide tecnologiche nella creazione della suite di rilevamento ideale. Le aziende si stanno impegnando per riuscire a offrire capacità di visione in diverse condizioni di guida a un prezzo ragionevole, ma il software e le capacità di validazione attuali non sono sufficienti per sostenere alla perfezione un ambiente di guida automatica complesso. Si fa notare sopratutto che l’intero settore, ha fortemente bisogno di un quadro normativo favorevole.
Gli operatori del settore devono adottare un approccio unificato per la creazione di quadri normativi.

Esami vero o falso – Cambieranno gli esami di revisione della patente di guida di qualsiasi categoria e della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC): saranno svolti con un sistema informatizzato, formulati tramite questionari “vero o falso” scelti dal Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali e il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, in base al criterio di casualità. La revisione della patente viene disposta quando il titolare ha commesso gravi infrazioni, e quindi sorgono fondati dubbi sulla persistenza dei requisiti di idoneità tecnica, oppure quando il titolare della patente o della carta di qualificazione del conducente ha perso tutti i punti. I questionari e la durata delle prove saranno diversi a seconda della categoria della patente.

Il cartello vale sempre – Molti automobilisti multati per il mancato rispetto della segnaletica se la sono cavata fino ad oggi facendo ricorso per assenza dell’indicazione dell’autorizzazione sul retro del cartello che imponeva il limite stabilito dal Codice della strada. Ora però, grazie alla sentenza 7709 del 2016 della Corte di Cassazione, pubblicata il 19 aprile dalla Seconda Sezione, viene bloccata definitivamente la possibilità di fare ricorsi che si basavano sulla mancanza dell’indicazione sopra citata dietro il cartello. La sentenza, riportata dall’Ansa, afferma che: ” l’eventuale mancata apposizione sul retro della segnaletica stradale della indicazione del relativo provvedimento amministrativo regolante la circolazione stradale non determina di per sé l’illegittimità del segnale”. Il pronunciamento non lascia dubbi e chiude per sempre la possibilità di intraprendere ricorsi di questo tipo da effettuare al TAR perché atto amministrativo : “In tema di segnaletica stradale, la mancata indicazione, sul retro del segnale verticale di prescrizione, degli estremi della ordinanza di apposizione – come invece imposto dall’art. 77, comma 7, del Regolamento di esecuzione del Codice della Strada  – non determina la illegittimità del segnale e, quindi, non esime l’utente della strada dall’obbligo di rispettarne la prescrizione, con l’ulteriore conseguenza che detta omissione non comporta l’illegittimità del verbale di contestazione dell’infrazione alla condotta da osservare”.

73 foto smart jpgTi pizzica con lo smartphone – Le statistiche ci dicono che l’uso dei cellulari mentre si guida è diventata una delle principali cause di incidenti stradali per distrazione. C’è qualcuno che tenta di correre ai ripari: una azienda israeliana sta sperimentando una tecnologia che consente di capire se la persona che ha causato l’incidente, stava utilizzando o meno il cellulare negli istanti precedenti all’impatto. Lo strumento che è stato preso in considerazione a New York e potrebbe entrare a far parte degli strumenti della Polizia. Il fabbricante tiene comunque a sottolineare che la privacy, in caso di utilizzo, è comunque rispettata e che questa tecnologia non analizza i contenuti personali del telefono.

Arriva il tappabuche – È in arrivo uno strumento per alleviare la piaga delle tante buche sull’asfalto. Si tratta di un macchinario ideato dalla Combicons e dalla compagnia TotalErg divisione bitumi. Con un getto ad altra pressione, la macchina riesce a rimuovere detriti e polveri dal manto stradale, successivamente viene applicata sulla superficie una miscela speciale, poi una graniglia fine completa il lavoro di riempitura. Dopodiché non rimane che livellare l’asfalto nella zona che è stata rattoppata. Niente di nuovo all’apparenza me viene assicurato che la procedura interviene in maniera particolarmente rapida ed economica ove, soprattutto, non è possibile per ragioni finanziarie rifare completamente il manto stradale ma occorre al tempo stesso effettuare una riparazione abbastanza durevole.

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