A RUOTA LIBERA/ rubrica (n.71) di LUCIO DE SANCTIS

A ruota liberaCommerciali al galoppo – Continua la crescita dei veicoli commerciali che in marzo incrementano i propri volumi di oltre 1/3, a 15.411 immatricolazioni complessive. Secondo le stime dell’UNRAE, l’aumento del mese di marzo è stato del 33,7%, rispetto alle 11.529 immatricolazioni dello stesso periodo 2015. Il mercato dei veicoli da lavoro (autocarri con peso totale a terra fino a 3,5t) segna incrementi consecutivi ormai da 27 mesi e a chiusura del 1° trimestre i veicoli venduti ammontano a 39.965 unità, in crescita del 30,7% sulle 30.583 del gennaio-marzo 2015. Per trovare volumi maggiori per lo stesso trimestre dobbiamo tornare indietro di 5 anni al 2011. “Grazie alle richieste manovre di alleggerimento della pressione fiscale sulle imprese – afferma Massimo Nordio, Presidente dell’UNRAE – introdotte con la Legge di Stabilità il 15 ottobre scorso, attraverso le quali è possibile portare in ammortamento il 140% del costo di acquisto dei beni strumentali, il parco circolante sta accelerando il suo rinnovo”.

71 lcv marzo jpg“Si sta, infatti, riducendo la quota di veicoli più anziani, ma resiste il tema della vetustà di un parco – continua Nordio – che a fine 2015, secondo le nostre stime, ammontava a 3.550.000 veicoli, dei quali gli ante Euro 3 sono ancora il 37,2%”. In particolare, gli Euro 0 ed Euro 1 rappresentano il 20,3% del parco, gli Euro 2 il 16,9%, gli Euro 3 il 23,1%, gli Euro 4 il 25,1% ed infine gli Euro 5 e 6 il 14,6% del totale.

71 tab ibride jpgL’ibrido comincia forte – Da UNRAE si apprende che in Italia, nel primo trimestre 2016, a fronte di una crescita complessiva del comparto automotive del 21% rispetto all’analogo periodo del 2015, si è registrata una spiccata flessione dei modelli completamente elettrici (32,6%) più che compensata però da un incremento del 48,8% di quelli ibridi. Il saldo dei veicoli in cui l’energia elettrica recita un ruolo importante è pertanto più che positivo (+42,2%). La crescita dei veicoli ibridi rappresenta una costante del mercato degli ultimi anni. Nel 2011, le vendite di ibride in Italia erano di poco superiori alle 5000 unità annue, mentre nel 2015 hanno già raggiunto le 26.000 unità. Le cifre UNRAE relative ai primi tre mesi del 2016 farebbero prevedere, se il trend rimanesse lo stesso nel corso dell’anno, il raggiungimento dell’obiettivo delle 35.000 unità vendute nell’anno.

Revisione utile ma pesante – 2,9 miliardi di euro è la cifra spesa dagli italiani nel 2015 per far revisionare i propri autoveicoli presso le officine autorizzate. La stima è stata effettuata dall’Osservatorio Autopromotec. Come mostra la tabella elaborata dall’Osservatorio Autopromotec, a formare i 2,9 miliardi spesi nel 2015 per le revisioni concorrono i 943,8 milioni per il pagamento della revisione vera e propria e i 1.951,8 milioni per la cosiddetta prerevisione, ovvero gli interventi di manutenzione e riparazione che si sono resi necessari per porre le vetture in grado di superare i controlli previsti.

71 spesa revisioni jpgDalla tabella emerge altresì che, rispetto al 2014, vi è stato un incremento del 4,9% della spesa totale per le operazioni di revisione, dovuto essenzialmente all’aumento del numero delle vetture chiamate a revisione, che sono state 14.371.111, e cioè il 3,9% in più rispetto al 2014. Ciò, ovviamente, ha determinato un aumento della spesa per la pura operazione di revisione (+3,9% sul 2014). Più consistente è stato invece l’incremento della spesa per le prerevisioni (+5,4%) per effetto sia dell’aumento del numero di revisioni eseguite, ma anche del normale incremento dei costi di manutenzione e riparazione quale risulta dagli indici Istat.

Usa, un accordo sui freni – Il 2022 sarà molto importante per il mercato automobilistico americano: a partire da quella data tutte le auto saranno dotate di un sistema di frenata d’emergenza automatica. Venti case automobilistiche hanno firmato un accordo con le autorità: entro il primo settembre del 2022, tutte le auto in vendita saranno dotate di questo importante sistema di sicurezza. L’impegno è stato siglato presso la Nhtsa (National Highway Traffic Safety Administration), l’agenzia preposta alla sicurezza sulle strade statunitensi. Le case automobilistiche che hanno aderito al progetto sono: Audi, Bmw, Fca Us (divisione americana di Fiat Chrysler), Ford, General Motors, Honda, Hyundai, Jaguar Land Rover, Kia, Maserati, Mazda, Mercedes-Benz, Mitsubishi, Nissan, Porsche, Subaru, Tesla, Toyota, Volkswagen e Volvo.

Car sharing nelle flotte – La seconda edizione del Fleet Motor Day, evento dedicato all’incontro tra fleet manager e stakeholder del mondo delle flotte, è stata aperta dalla presentazione dei risultati emersi dalla ricerca “Flotte Aziendali 2016”, uno studio-analisi promosso dall’Osservatorio Top Thousand sui principali trend in atto nei parchi auto delle grandi aziende nazionali.

Tra le principali tendenze emerse, l’avvio verso una sempre maggiore integrazione dei servizi di car sharing nell’offerta di mobilità aziendale. Anche nel comparto delle flotte aziendali si sta, infatti, facendo strada questa forma di mobilità condivisa che ha già riscosso successo in alcuni contesti cittadini: il 20% delle aziende intervistate dallo studio mette già a disposizione del proprio personale i servizi di sharing pubblico. Le auto condivise o «in pool» rappresentano il car sharing ante litteram, nato proprio nel contesto aziendale. Quasi il 50% delle imprese fa infatti ricorso al car sharing aziendale o al corporate car sharing.

71 foto robotAnziani del futuro sui robot – Dal Corriere Social riprendiamo una buona notizia per gli anziani del prossimo futuro: saranno i primi a viaggiare regolarmente su auto-robot, le vetture che si guidano da sole come quelle che Google sta sperimentando ormai da diversi anni sulle strade della California e di altri Stati americani. All’inizio le auto automatiche saranno abbastanza lente e verranno usate su percorsi brevi, ripetitivi, con un numero limitato di rischi e di variabili da considerare. Proprio quello che serve a un anziano che usa l’auto solo per andare al supermercato, alla posta o a trovare gli amici, che fa sempre le stesse strade e che non deve spaccare il minuto. gli anziani sono quelli che provocano più incidenti per disattenzione o limiti fisici come la vista indebolita. E ai quali spesso viene ritirata la patente: per tutti loro la “self driving car” promette di essere la riconquista della libertà perduta. L’auto-robot arriverà sul mercato solo tra alcuni anni. Ma la tecnologia c’è e al Mit di Boston sostengono che è affidabile. Nella foto: un prototipo sperimentale di una self driving car.

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