A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n. 138) di LUCIO DE SANCTIS

di LUCIO DE SANCTIS – 

Auto, 2 milioni a fine annoPer il mercato italiano l’obiettivo di 2.000.000 di autovetture nel 2017 è ormai a portata di mano. Dopo un primo semestre positivo, si preannuncia così una seconda parte dell’anno in ulteriore crescita. In agosto si è registrato un incremento delle immatricolazioni a due cifre (15,9%), mentre dalle inchieste del Centro Studi Promotor emerge che gli operatori che si attendono il consolidamento sui livelli attuali o la crescita  sono passati dal 52% di giugno al 73% di luglio e all’81% di agosto. Il superamento della soglia anche psicologica di 2.000.000 di immatricolazioni apre la strada al raggiungimento dei valori fisiologici ante-crisi per il mercato italiano che dovrebbe avvenire nel 2019 e quindi con due anni di anticipo rispetto al ritorno ai livelli ante-crisi del prodotto interno lordo, che, con il tasso di crescita attuale (+1,5% annuo), dovrebbe essere raggiunto nel 2021.

Diminuisce il CO2 – A luglio e ad agosto le emissioni di CO2 derivate dall’uso di benzina e gasolio per autotrazione sono diminuite rispetto ai dati registrati negli stessi mesi del 2016. Il calo registrato a luglio ammonta a 193.282 tonnellate (che corrispondono a -2,2% rispetto a luglio 2016), mentre quello registrato ad agosto ammonta a 189.700 tonnellate (-2,3% annuo).

Lo ha ha rilevato il Centro Ricerche Continental Autocarro, sulla base di dati del ministero dello Sviluppo Economico. Nei primi otto mesi del 2017, le emissioni di CO2 derivate da benzina e gasolio sono diminuite di 915.793 tonnellate, che corrispondono ad una diminuzione percentuale dell’1,4% rispetto ai primi otto mesi del 2016.

Le spese per l’automobile – Il Centro Studi Promotor ha presentato uno studio sulla spesa delle famiglie e delle imprese italiane per gli autoveicoli con dati consuntivi relativi al 2016 e una previsione per il 2017. Da questa elaborazione originale emerge che nel 2017 la spesa del Paese per l’auto sarà di 189 miliardi pari a circa l’11% del Pil. Il maggior esborso sarà per l’acquisto di carburanti (58,2 miliardi), mentre 49,4 miliardi saranno destinati all’acquisto di autoveicoli, 41,6 miliardi alla manutenzione, alla riparazione e ai pneumatici, 17,7 miliardi all’assicurazione, 8 miliardi ai pedaggi autostradali, 7,9 miliardi ai ricoveri e parcheggi e 6,2 miliardi alle tasse automobilistiche per un totale, che come si è detto, è di 189 miliardi contro i 178 del 2016 (+6%).

Dato il peso del settore nell’economia italiana e del suo apporto allo sviluppo, il convegno ha messo in luce che ci si attende una maggiore attenzione del palazzo per l’automobile che grazie alle formidabili innovazioni degli ultimi anni ha, tra l’altro, aperto la prospettiva di ridurre a zero l’incidentalità stradale e di contenere fortemente le emissioni inquinanti, mentre, con l’avvento dell’auto a guida autonoma, la mobilità sarà più facile ed accessibile per tutti.

Auto sempre preferita – L’automobile resta il mezzo preferito dagli italiani per i propri viaggi per vacanze o lavoro, intendendo per viaggio uno spostamento che comporta almeno un pernottamento fuori casa. Nel 2016 la percentuale di viaggi realizzati per vacanza o lavoro per i quali è stata scelta l’auto come mezzo di trasporto è stata del 64,2%. Una crescita di 3,6 punti percentuali rispetto al 2015, quando i viaggi in auto erano pari al 60,6% del totale. Questi dati derivano da un’elaborazione di Federpneus (Associazione Nazionale dei Rivenditori Specialisti di Pneumatici) su fonte Istat.

Dietro l’auto, al secondo posto della classifica troviamo notevolmente distaccato l’aereo, con una quota che nel 2016 è stata pari al 16,1% dei viaggi totali, in leggera crescita rispetto al 2015 (+1,3 punti percentuali).

Al terzo posto il treno, preferito solo nel 10,3% dei casi e in calo di 2,5 punti percentuali rispetto al 2015. Seguono con quote minori, il pullman (passato dal 4,6% del 2016 al 3,4% del 2015), la nave (scesa dal 2,7% al 2,1%) e i veicoli per turismo itinerante come caravan e autocaravan (in calo dal 2,3% all’1,4%).

D’altra parte, l’eccellente stato di salute attraversato dall’auto nel mercato della mobilità in Italia è confermato dai dati più significativi sullo scenario automotive. Infatti nel 2016 il parco autovetture ha superato la soglia dei 37,8 milioni di veicoli. Il tasso di motorizzazione nazionale è pari a 62,4 auto ogni 100 abitanti, valore fra i più alti a livello europeo e in crescita di 2,3 punti rispetto al 2008.

Proprio in virtù di quanto detto emerge la necessità di porre particolare attenzione alla manutenzione del parco circolante di autovetture. In particolare, ricorda Federpneus, è di fondamentale importanza, per viaggiare con serenità e in tutta sicurezza, un controllo periodico dell’efficienza dei pneumatici, che sono l’unico punto di contatto tra il veicolo e la strada e devono quindi garantire un’efficienza ottimale in tutte le condizioni topografiche, climatiche e dinamiche di marcia.

Prima la radio oggi lo smartphone – Ai primi del ‘900 la sintonizzazione dell’autoradio causava un 50% degli incidenti. Oggi è lo smartphone la prima causa di distrazione al volante. E come oggi l’uso dello smartphone è vietato, agli albori della motorizzazione di massa anche negli Stati Uniti si pensava a un divieto simile per l’autoradio.

Una delle prime autoradio fu lanciata nel 1922 da Chevrolet come optional e costava circa 200 dollari. L’antenna copriva l’intero tetto dell’auto, le batterie erano montate sotto al sedile anteriore e i due altoparlanti erano dietro al sedile. La sintonizzazione delle emittenti (non tantissime allora) era laboriosa e quindi ritenuta pericolosa. Un sondaggio dell’Auto Club di New York rivelava che il 56% per cento degli intervistati considerava l’autoradio una pericolosa distrazione. Al contrario, i produttori di radio sottolineavano invece l’utilità dell’informazione ai conducenti che in particolare erano tenuti svegli dalle previsioni meteo. Ma nel 1930 nel Massachusetts e a St. Louis furono avanzate delle proposte di legge per vietare l’uso dell’autoradio.

Intanto Motorola, nei primi anni del 1930, iniziava a realizzare autoradio meno ingombranti, e anche le preselezioni hanno poi aiutato gli automobilisti a sintonizzare le stazioni senza togliere gli occhi dalla strada per troppo tempo, come invece avveniva prima. Si stima che nel dopoguerra, dal 1946 al 1963, con l’introduzione dei transistor e l’abbassamento dei prezzi si passò da 9 milioni a 50 milioni di auto con radio solo negli USA. Nei successivi cinquant’anni anni la sicurezza di guida ha fatto passi da gigante: nel 2002, l’NHTSA  – l’ente nazionale per la sicurezza dei trasporti USA – ha collegato il 66% dei 43 mila incidenti mortali alla distrazione causata dalla sintonizzazione della radio o del CD. Ma oggi, i comandi al volante e migliori interfacce grafiche il rischio di distrarsi a causa della radio è molto basso, mentre il vero problema è diventato lo smartphone.

La ricerca del colore – Il colore della vostra auto è in linea con la vostra personalità? Uno studio condotto in Europa da Nissan rivela che addirittura l’86% degli intervistati ha fatto la scelta sbagliata al momento di comprare una nuova auto e sceglierne il colore. Dalla ricerca, infatti, emerge che – nonostante oggi siano disponibili molti colori vivaci, chi acquista sceglie comunque colori tradizionali. Un terzo degli intervistati, per rispettare la propria personalità, avrebbe dovuto optare per colori più decisi, come ad esempio l’arancione, anziché ripiegare sui tradizionali grigio e nero.

Per aiutare i consumatori, Nissan ha fatto ricorso alla tecnologia e ha sviluppato con Karen Haller, nota esperta di psicologia dei colori, un innovativo chatbot. Distribuito tramite Facebook, in soli due minuti il programma è in grado di determinare la personalità dell’utente e gli propone la Micra del colore ideale. Il cliente viene poi indirizzato alla configurazione online, per definire i dettagli di design. Karen Haller vanta un’esperienza di oltre vent’anni nell’ambito della psicologia dei colori ed ha lavorato con numerosi marchi internazionali per comprendere le scelte dei colori fatte dai consumatori. Sia la ricerca che il chatbot sono stati sviluppati sulla base delle competenze ed esperienze di Karen. Le domande utilizzate nella ricerca sono state definite per valutare la personalità dell’intervistato attraverso l’analisi del suo comportamento e delle sue preferenze. Questa tecnica viene comunemente usata per rilevare gli aspetti principali della personalità, ad esempio nel processo di selezione durante i colloqui di lavoro. Lo studio è stato condotto a luglio 2017, intervistando 1000 automobilisti in cinque paesi: Francia, Germania, Spagna, Italia e Regno Unito.

La nuova Micra, secondo la Nissan, è l’ideale per chi desidera compiere una scelta cromatica audace. La city car è disponibile in 10 colori degli esterni, fra cui Energy Orange e Pulse Green. Il programma di personalizzazione consente di aggiungere finiture in contrasto su paraurti, portiere, cerchi e specchietti. Inoltre, è possibile personalizzare gli interni modificando elementi dei sedili, del rivestimento delle portiere e della plancia. Da quando Micra è arrivata sul mercato, lo scorso marzo, circa il 22% dei clienti ha scelto di personalizzare la propria auto.

Dallo studio condotto si è potuto tracciare un bilancio che ha stabilito come l’86% degli intervistati abbia scelto per la propria auto un colore non adatto alla propria personalità. Circa due terzi hanno optato per colori più convenzionali, come quel 38% che guida attualmente un veicolo grigio o nero. Il 53% ha affermato che il colore ha influenzato la scelta del proprio veicolo e di questi, più della metà hanno dichiarato di aver scelto il proprio colore preferito. In base alle 5000 risposte raccolte in tutta Europa, colori vistosi come l’arancione, associati a tratti energetici, divertenti e ottimisti della personalità, dovrebbero essere i più scelti. Il bianco è associato alla semplicità, perfezione e controllo, mentre il blu è un colore che ispira calma e rimanda a valori di integrità.

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