A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n.123) di LUCIO DE SANCTIS

di LUCIO DE SANCTIS

Cresce la spesa alla pompa – In marzo gli italiani hanno speso per l’acquisto di benzina e gasolio auto 4,7 miliardi di euro. Rispetto allo stesso mese del 2016 vi è un incremento del 14,4%, corrispondente ad una maggiore spesa di 591 milioni. Questa crescita deriva in piccola parte da una modesta crescita dei consumi (+1,3%) e per il resto da prezzi medi ponderati alla pompa decisamente più alti di quelli di marzo 2016 e, per l’esattezza, da rincari della benzina dell’11,08% e del gasolio del 13,85%. Questi dati derivano da un’elaborazione del Centro Studi Promotor sui dati ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico.

Nel primo trimestre dell’anno, a fronte di un calo dei consumi dello 0,9%, vi è stato un incremento di spesa (dovuto ovviamente alla dinamica dei prezzi) del 12,9%. In particolare la spesa complessiva è stata di 12,9 miliardi costituiti per 8,1 miliardi da imposte e per 4,8 miliardi dalla componente industriale, cioè dalla quota che va all’industria petrolifera ed alla distribuzione.

Secondo Gian Primo Quagliano – presidente del Centro Studi Promotor – la crescita della spesa per l’acquisto di carburanti (che in mancanza di variazioni significative nella dinamica dei prezzi potrebbe determinare nell’intero anno una maggior spesa alla pompa dell’ordine di 6 miliardi), non ha fin qui inciso sulla propensione all’acquisto di autovetture e con ogni probabilità non inciderà neppure nei prossimi mesi. Il mercato italiano dell’auto, dopo crescite del 16% in ciascuno negli ultimi due anni, nel primo trimestre del 2017 ha fatto registrare un incremento dell’11,9% che con ogni probabilità si manterrà nei prossimi mesi, portando le autovetture a fine 2017 oltre la soglia di 2 milioni di immatricolazioni.

Piace straniera, compro italiana – L’auto si sceglie su Internet. Lo conferma un report ANSA su una analisi condotta da Ogury, piattaforma di mobile data, sui dispositivi ‘mobile’ di quindicimila utenti italiani nel primo trimestre dell’anno. Al primo posto delle passioni degli italiani le auto di lusso, come Maserati, Porsche e Lamborghini il numero di visite è davvero elevato. Ma quando si passa dal sogno alla realtà, tutte le auto nuove registrate in Italia nel primo trimestre 2017, ben il 21,7% sono Fiat.

Gli utenti analizzati si accontentano normalmente di un primo sguardo alle auto di lusso fermandosi a visitare una sola pagina del sito, per poi dirigersi verso altri lidi. È ad esempio il caso della Maserati: di 100 utenti che arrivano sul suo sito, infatti, il 70% visita una sola pagina e solo il 2% arriva a visitarne cinque. Al contrario le lussuose su cui più utenti si soffermano sono le Porsche, in questo caso più del 12% degli italiani che arrivano sul sito naviga su sei o più pagine: è forse il sogno più abbordabile del mercato? Molti italiani, dice ancora l’ANSA, sono attratti dalle auto straniere, e in questo caso sembra che siano le tedesche le favorite: tra le più visitate dagli utenti ‘mobile’ spicca infatti Volkswagen, seguita dalla statunitense Ford e dall’altra tedesca Audi. Nel caso delle prime due della lista, Volkswagen e Ford, più del 20% dei navigatori clicca su due pagine del sito e il 10% arriva a visitarne sei o di più. Volkswagen, Ford e Audi sembrano essere davvero le auto preferite dagli italiani, tanto che i loro siti risultano in testa alla classifica di quelli col maggior numero di visitatori. Più del 18% degli utenti ‘mobile’ italiani che navigano nel settore automotive visita il sito di Volkswagen e un altro 18% quello di Ford; di pochissimo indietro quello di Audi, con il 17%. Alla fine però tutte le auto nuove registrate in Italia nel primo trimestre 2017 sono Fiat.

Merci a quota miliardo – 945,6 milioni di tonnellate. È questo il volume complessivo del trasporto merci su strada con origine nazionale che è stato realizzato in Italia nel 2015. Se si fa riferimento alle ripartizioni territoriali, il 64% del trasporto merci è partito dal Nord, il 18,4% dal Centro, il 12,1% dal Sud e il 5,5% dalle isole. Nel dettaglio, è la Lombardia la regione che nel 2015 ha originato il volume di traffico merci più consistente nel nostro Paese (210,7 milioni di tonnellate, pari al 22,3% sul totale). Seguono il Veneto (122,1 milioni di tonnellate), l’Emilia Romagna (115,9 milioni di tonnellate), la Toscana (82,3 milioni di tonnellate) e il Piemonte (77,2 milioni di tonnellate). Questi dati emergono da un’elaborazione dell’Osservatorio sulla Mobilità sostenibile di Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici) su dati Istat.

Le differenze territoriali in termini di volumi di trasporto merci su strada con origine nazionale dipendono ovviamente dal contesto socio-economico, infrastrutturale e di sviluppo del settore del trasporto merci delle singole realtà territoriali considerate. In particolare, la forte incidenza del trasporto merci su strada originato dalle regioni del Nord è strettamente correlata con la posizione strategica di quelle aree del Paese rispetto alle principali direttrici del commercio nazionale ed europeo.

Per mantenere e incrementare la competitività delle imprese di autotrasporto è di fondamentale importanza intervenire sia sul piano organizzativo che su quello tecnologico, adottando soluzioni e prodotti avanzati in grado di ottimizzare e ridurre i costi di esercizio.

Unrae, rimorchi stabili – Il Centro Studi e Statistiche dell’UNRAE, sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha elaborato per i veicoli rimorchiati con massa totale a terra superiore alle 3,5 t una stima del mercato pari a -1,2% nel 1° trimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con 4.400 unità contro le 4.452.

“Il mercato è sostanzialmente stabile – commenta Sandro Mantella, Coordinatore del Gruppo Rimorchi, Semirimorchi e Allestimenti di UNRAE – in attesa del rilancio che potrà venire dall’attuazione delle misure previste per il settore. In concomitanza con la scadenza per la presentazione delle domande, a valere sul Decreto del luglio 2016 per il finanziamento degli investimenti, contiamo di registrare una ripresa nel mese di aprile”.

Anche il mercato dei veicoli rimorchiati è condizionato dalle misure di sostegno messe in atto, compresi i rinnovi del Superammortamento e della Legge Sabatini, che possono orientarlo verso il rinnovo e la riqualificazione del parco, nel senso di una maggior sicurezza della circolazione e del trasporto, tanto più necessari nei comparti sensibili del trasporto di derrate deperibili (ATP) e di merci pericolose (ADR), dove le norme internazionali impongono regole severe di costruzione, collaudo ed esercizio dei mezzi.

“Il segnale che ci viene dal mercato – conclude Sandro Mantella – può anche essere letto come il raggiungimento di una certa saturazione del settore intermodale, sostanzialmente destinato al trasporto internazionale, mentre il parco circolante in Italia continua a denunciare un’anzianità preoccupante in termini di sicurezza. Per questa ragione, chiediamo che i finanziamenti agli investimenti nel settore non siano confinati specificamente ai veicoli allestiti per l’intermodalità, ma vengano destinati anche a quelli adibiti al solo trasporto stradale, purché nuovi e dotati dei dispositivi di sicurezza e allestimenti ecologici disponibili”.

Cresce la velocità percepita – Dal 2014 al 2015 la velocità media percepita dagli utenti dei diversi mezzi di trasporto sia pubblici che privati è aumentata, passando dai 23 ai 26 km/h in ambito urbano e dai 46 a 47 km/h in ambito extraurbano. In particolare, nel 2015, con riferimento al trasporto urbano, si è rilevato un aumento delle velocità medie dell’auto (28 km/h) e della moto (31 km/h) che si attestano circa al doppio della velocità media dei mezzi pubblici (15 km/h, stabile rispetto al 2014). Per gli spostamenti extra-urbani la crescita della velocità media è stata più pronunciata per i mezzi di trasporto collettivo (dai 40km/h del 2014 ai 44 km/h del 2015), con un divario molto più ridotto rispetto all’auto (47km/h, stabile rispetto al 2014). Decresce invece in maniera abbastanza singolare la velocità media in ambito extra-urbano della moto (dai 45km/h del 2014 ai 39 km/h del 2015). Questi dati, di fonte Isfort, provengono da un’elaborazione di Federpneus (Associazione Nazionale Rivenditori Specialisti di Pneumatici).

Aniasa si rafforza – Sei nuovi ingressi che consolidano l’ambito di rappresentanza dell’Associazione e il focus sui temi del vehicle sharing, dell’auto connessa e, più in generale, dei servizi alla mobilità, oltre a quelli più tradizionali del noleggio veicoli.

È questo il commento di ANIASA – Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici – alle nuove adesioni, maturate in questi primi quattro mesi dell’anno, da parte delle aziende DriveNow (car sharing), Europ Assistance (assistenza alla mobilità), Handling (servizi all’auto), Petit Forestier (noleggio veicoli refrigerati), TEXA (telediagnosi e soluzioni per il car sharing) e VIASAT (sicurezza satellitare e telematica di bordo).

Le nuove adesioni, che portano a 49 aziende la compagine associativa, si inquadrano nella strategia della nuova Presidenza e del Consiglio Generale, di ampliare la rappresentanza intercettando i cambiamenti in corso nel mondo della mobilità. Su tutti, il car sharing, diffusosi efficacemente nelle aree metropolitane del nostro Paese da metà del 2013, ed entrato in Associazione nel 2015 con un’apposita sezione che oggi può contare sulla quasi totalità degli operatori attivi in Italia (Car2Go, Consorzio Gestori Circuito nazionale Car Sharing, Drive Now, Enjoy, Sharen’go).

«Il focus dell’Associazione sulle nuove forme di mobilità che si stanno rapidamente diffondendo e sulle connected cars», dichiara Andrea Cardinali, presidente di ANIASA, «riflette l’evoluzione in corso dell’offerta e della domanda di mobilità, sempre più propensa alla cultura ‘pay per use’ e meno vincolata alla proprietà del bene auto. L’ingresso in ANIASA di importanti aziende che operano in settori strategici, da una parte ne testimonia l’efficace capacità di interlocuzione, analisi e rappresentanza, e dall’altra costituisce un prezioso contributo di conoscenze per la nostra attività».

 

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