A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n. 107) di LUCIO DE SANCTIS

A ruota liberaTir, più valore ai conducenti – Il presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, Franco Fenoglio, ha sottoscritto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed, in particolare, con il presidente del Comitato Centrale dell’Albo degli autotrasportatori, Maria Teresa Di Matteo, il protocollo di intesa finalizzato alla promozione e valorizzazione della professione di conducente di veicoli per il trasporto di merci, in modo da rilanciare la competitività dell’autotrasporto italiano, anche offrendo ai giovani concrete possibilità di acquisire i titoli necessari per praticare la professione e l’avvio alla medesima presso le imprese di autotrasporto.

“Noi di UNRAE – ha detto Fenoglio – siamo particolarmente lieti del verificarsi di questo evento. Da tempo avevamo individuato, nell’ambito della nostra Associazione, la promozione di un più elevato livello di professionalità dei conducenti di veicoli industriali non solo come necessità di garantire migliori risultati in termini di sostenibilità economica e ambientale all’impiego di tali mezzi, ma anche come opportunità per combattere la disoccupazione giovanile, offrendo ai giovani in età scolare e in cerca di lavoro informazione corretta e formazione adeguata sui «camion», che sono diventati ambienti professionali sempre più sofisticati, indispensabili nel contesto di una logistica intermodale moderna”.

Nell’ambito delle attività promosse dal Protocollo d’intesa, UNRAE si impegna a promuovere ed organizzare eventi illustrativi e dimostrativi dei veicoli di ultima generazione, nei quali coinvolgere giovani allievi di scuole professionali, contribuendo inoltre allo svolgimento delle attività di informazione e formazione, mettendo anche a disposizione personale docente, nonché il materiale didattico necessario.

L’auto cresce a due cifre – Segnali positivi dal mercato dell’auto, che ha chiuso sia dicembre che l’intero 2016 con crescite a due cifre e con ogni probabilità continuerà a crescere anche nel 2017 e nel 2018. Secondo i dati diffusi dal Ministero dei Trasporti, in dicembre sono state immatricolate 124.438 autovetture con una crescita del 13,06%, mentre nell’intero 2016 le immatricolazioni sono state 1.824.968 e la crescita è stata del 15,82%. Il mercato italiano si è così portato su un livello che è ancora inferiore del 26,8% rispetto al massimo ante-crisi fatto registrare nel 2007 a quota 2.493.106 e del 16,1% rispetto alla media annua di 2.174.577 immatricolazioni che caratterizzò la precedente fase ciclica che va dal 1993 al 2007.

107  valore mercato 2016 jpgSecondo il Centro Studi Promotor, il gap che ancora rimane su quest’ultimo livello dovrebbe essere colmato nel 2018, mentre nel 2017 le immatricolazioni dovrebbero attestarsi a quota 2.031.000 unità. Vi sono infatti tutte le condizioni perché la ripresa del mercato italiano, iniziata timidamente nel 2014 e sviluppatasi poi con tassi a due cifre nel 2015 e nel 2016, prosegua, sia pure con tassi più contenuti di quelli degli ultimi due anni. I fattori che hanno sostenuto il recupero dovrebbero infatti continuare ad operare anche a breve e medio termine. Come è noto, l’inversione di tendenza avvenuta a cavallo tra il 2013 e il 2014 è stata determinata dall’effetto combinato di una forte domanda di sostituzione arretrata e del ritorno della fiducia nelle prospettive dell’economia che ha indotto un numero via via crescente di famiglie e di imprese ad attingere ai risparmi ed anche al credito al consumo per acquistare nuove autovetture.

Fiducia nella prosecuzione della tendenza positiva per le vendite di autovetture esprimono anche i concessionari interpellati dal CSP nella sua inchiesta congiunturale mensile di fine dicembre. In particolare l’84% degli operatori dichiara che in dicembre l’affluenza di potenziali acquirenti nei saloni di vendita si è mantenuta su livelli normali o alti, mentre per l’82% degli interpellati su livelli normali o alti si sono mantenuti anche gli ordini ed infine il 91% dei concessionari ritiene che nei prossimi tre-quattro mesi le vendite saranno stabili sugli elevati livelli attuali o in aumento.

Un business da 36,5 miliardi – Il 2016 è stato il terzo anno migliore di sempre per il mercato auto. Non per numero di immatricolazioni, ancora ben al di sotto dei fatidici 2 milioni e della media del decennio scorso di 2,3 milioni all’anno, ma per il giro d’affari: 36,5 miliardi di euro, secondo le prime stime del Centro Studi Fleet&Mobility. Solo il 2007 e il 2008 hanno fatto meglio, ma con 2,5 e 2,2 milioni di targhe, rispettivamente. La crescita complessiva del mercato, in valore, è stata del 18% sui 12 mesi, oltre due punti in più della crescita in volume. Questa nuova fisionomia dei consumi di auto (meno volumi ma più soldi) deriva principalmente dalle scelte d’acquisto: più vetture medie e grandi e meno vetture piccole e utilitarie e, tra le utilitarie, auto più trendy e versioni più accessoriate di serie. Con appena 1.825.000 immatricolazioni, questo risultato è stato raggiunto grazie a un prezzo medio, al netto degli sconti ma senza gli optional, che arriva quasi a 20.000 euro. Il cambiamento è cominciato già due anni fa e pare destinato a durare.

Il mercato al microscopio – Per Fiat Chrysler Automobiles (FCA), in Italia l’anno è andato anche meglio con un incremento dei volumi del 18,4% grazie a oltre 528.000 consegne. La quota di mercato è salita al 28,94% (il 29,6% in dicembre), la migliore dal 2012 in poi. Non solo: tutti i brand sono cresciuti più della media: Jeep +35%, Alfa Romeo +19,2%, Fiat +17,1% e Lancia +16,5%.

Il mese di dicembre, nonostante un giorno lavorativo in meno, è stato molto allegro visto che volumi così alti non venivano registrati dal 2010 (131.000 unità) ed è stato archiviato come il trentunesimo mese consecutivo di crescita. Il super ammortamento ha sicuramente contribuito al buon andamento del mercato: si è rivelato un efficace strumento per il rinnovo delle flotte aziendali. Anfia stima per il 2017 una ulteriore crescita compresa fra il 3 ed il 5% nonostante i costi di gestioni dell’auto continuino ad aumentare. Ad esempio con i nuovi adeguamenti tariffari dei pedaggi autostradali (+0,77%), una rendita di posizione per i gestori.

Nel corso del 2016 le immatricolazioni di auto a gasolio sono cresciute del 19% (57% di penetrazione), un po’ meno rispetto a quelle a benzina (+22% e 33% di quota). Il calo dei prezzi dei carburanti ha penalizzato le vendite di auto alimentate a GPL e metano, rispettivamente -15,6% e 30%. La crescita della auto ibride è stata pari al 48%, con le elettriche in contrazione del 5,3%. “In Valle d’Aosta e in Trentino Alto Adige, dove il peso del noleggio è notevole – rileva l’Anfia – è stato immatricolato il 16,9% del mercato complessivo, percentuale superiore di 1,1 punti rispetto alla quota realizzata dalle regioni del Sud-Isole (15,8%)”. Le auto dei segmenti C e dell’alto di gamma (Superiori, Lusso, Sportive, SUV grandi e Monovolumi grandi) sono quelli andati meglio: +27 e +25% nel corso del 2017.

Jaguar è il marchio che fatto registrare la miglior crescita percentuale in Italia nel corso del 2016: quasi +198% con poco meno di 5.000 vetture consegnate. Poi c’è Honda che ha contabilizzato un +98% con circa 9.600 auto immatricolate. Crescite percentuali significative hanno riguardato anche SsangYong (+59%) e Mazda (+47%). Due soli brand hanno chiuso il 2016 in negativo: Nissan (-4%) e la sua nuova controllata Mitsubishi (-8%).

Nella Top 10 del 2016, Fiat Panda si conferma regina con 145.736 esemplari venduti, cioè poco meno del totale dei tre modelli FCA che occupano il secondo, terzo e quarto posto: Lancia Ypsilon (65.664), Fiat 500L (51.813) e Fiat 500 (49.329). Poi ci sono due modelli stranieri: Renault Clio e Volkswagen Golf (un’altra VW, la Polo, è nona). In settimana posizione c’è Fiat 500X (46.227) e in ottava Fiat Punto (44.293). Al decimo posto delle auto più vendute in Italia nel 2016 si trova Ford Fiesta.

Mercedes sorpassa Audi – Per un pugno di vendite in più Mercedes ha conquistato la leadership del segmento premium battendo l’Audi di 388 unità, determinanti per affermare Mercedes primo in Italia tra i costruttori esteri di vetture d’alta gamma. Il marchio della stella ha infatti immatricolato nel 2016 64.334 macchine (una crescita del 19,86%, superiore a quella del mercato italiano, +16%) superando sul filo di lana Audi che si è fermata a 63.946 unità. Terzo posto per BMW: 59.830 macchine. La nuova leadership di Mercedes è dovuta soprattutto al ringiovanimento dell’intera gamma e al debutto di nuovi modelli, come la nuova Classe A, che al quinto anno di età segna un +27% rispetto al 2015 e la Classe E. E poi il resto della gamma: dalle compatte ai SUV, che nel 2016 crescono del 37%. Anche la Smart si conferma nelle preferenze degli italiani, con 28.317 vetture immatricolate (+17,4%), regalando all’Italia il primo posto tra i mercati mondiali.

 

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