Secondo attentato esplosivo a distanza di 12 giorni a Foggia contro un centro per anziani. Uno dei dirigenti è stato testimone in un’inchiesta di mafia

L’esterno del centro per anziani di proprietà del gruppo ‘Sanità più’ dove è stata fatta esplodere una bomba, Foggia, 16 gennaio 2020. (foto Ansa)

Una bomba è stata fatta esplodere a Foggia contro il centro per anziani “Il sorriso di Stefano” di proprietà del gruppo ‘Sanità più’ il cui responsabile delle risorse umane è Cristian Vigilante che  è stato testimone in un’inchiesta della Dda sulla mafia foggiana e ha già subito un attentato dinamitardo il 3 gennaio scorso. L’ordigno è esploso questa volta mentre all’interno del centro era al lavoro una donna delle pulizie, che è rimasta illesa, ma   è stata portata al pronto soccorso da personale del 118 in stato di shock.

L’esterno del centro anziani di proprieta’ del gruppo ‘Sanita’ piu’ ‘ dove e’ stata fatta esplodere una bomba, Foggia, 16 gennaio 2020. ANSA/ FRANCO CAUTILLO

La bomba è stata fatta esplodere dinanzi all’ingresso del centro in via Vincenzo Acquaviva, in una zona semicentrale della città. L’esplosione ha provocato danni esterni alla struttura, divelto l’insegna luminosa e danneggiato alcune auto in sosta. Sul posto è intervenuta la polizia.

A piazzare la bomba sarebbe stata una sola persona incappucciata. È quanto emergerebbe da una prima visione dei filmati delle telecamere di sicurezza della struttura sanitaria del gruppo ‘Sanita Più’.

Il 3 gennaio scorso una bomba molto potente era stata fatta esplodere sotto l’auto di Cristian Vigilante. L’esplosione aveva sventrato la Discovery Land Rover del manager sanitario e danneggiato anche auto parcheggiate nella zona. “E’ chiaro che questo è un seguito alla bomba della scorsa volta”, ha detto Vigilante non appena arrivato sul posto col fratello Luca, anche lui dirigente nello stesso gruppo sanitario.

Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha previsto l’invio di un 

 contingente straordinario di forze di polizia nella provincia di Foggia. Inoltre, informa il Viminale, già il prossimo 15 febbraio, sarà attiva la sezione operativa della Direzione investigativa antimafia, come annunciato in occasione dello scorso Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica dello scorso 23 dicembre. Atti, spiega Lamorgese, che “confermano la volontà dello Stato di contrastare con la massima determinazione ogni forma di criminalità”.

Il commissario straordinario antiracket Annapaola Porzio ha partecipato ad un vertice in Prefettura con le forze di polizia, dove ha affermato: «Noi reagiremo di fronte a queste persone che pensano di potersi appropriare della nostra vita. Provvedimenti già ci sono stati ed il ministro dell’Interno è stato molto chiaro: la reazione dello Stato sarà ancora più forte e la presenza sarà ancora più determinata. Speriamo nella presenza e nella reazione della società civile».

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