7GIORNI IN SENATO/n.28/ Decreto semplificazioni: tutte le modifiche approvate e bocciate. Confronto sulla crisi venezuelana

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO/

Lunedì 28 gennaio l’Aula ha iniziato i lavori alle 10. In apertura di seduta la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha ricordato Guido Rossa, assassinato 40 anni fa dalle Brigate Rosse. L’Assemblea ha quindi avviato l’esame del ddl n. 989: conversione in legge del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione. I relatori, senatori Coltorti (M5S) e Daisy Pirovano (Lega-SP), hanno riferito sul contenuto del provvedimento, che reca disposizioni volte a superare situazioni di grave difficoltà nelle dinamiche dei rapporti di mercato e con la pubblica amministrazione; a superare criticità riscontrate nella realtà sociale, quali il sovraffollamento delle strutture carcerarie, la carenza di medici di medicina generale e di dirigenti scolastici; a imprimere ulteriore slancio alla modernizzazione dell’azione pubblica e alla informatizzazione dei rapporti fra cittadini, imprese e amministrazioni pubbliche. L’articolo 1 istituisce, nell’ambito del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, una sezione speciale, con dotazione finanziaria iniziale di 50 milioni di euro, dedicata a interventi, a condizioni di mercato, in favore di PMI che siano in difficoltà nella restituzione delle rate di un finanziamento precedentemente contratto con banche o intermediari finanziari, classificato come “inadempienza probabile” nella centrale rischi della Banca d’Italia, e che siano titolari di crediti certificati nei confronti delle pubbliche amministrazioni. L’articolo 2 proroga il termine per la restituzione del prestito erogato ad Alitalia sulla base del decreto-legge n. 50 del 2017, fissandolo al trentesimo giorno dalla data in cui acquisterà efficacia la cessione dei complessi aziendali facenti capo alla società in amministrazione straordinaria e comunque non oltre il 30 giugno 2019. L’articolo 3 sopprime la previsione che disponeva la tenuta in modalità telematica del libro unico del lavoro presso il Ministero del lavoro a partire dal 1° gennaio 2019. L’articolo 4 apporta modifiche al codice di procedura civile in materia di esecuzione forzata, volte a rendere più agevole per il debitore l’accesso all’istituto della conversione del pignoramento. L’articolo 5 interviene sul Codice dei contratti pubblici, apportando una modifica all’articolo 80, relativo ai motivi di esclusione dalla partecipazione a una procedura d’appalto o di concessione, al fine di renderne la formulazione più conforme alla direttiva europea sugli appalti. L’articolo 6, a partire dal 1° gennaio 2019, dispone la soppressione del SISTRI, il sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, nonché l’obbligo di pagamento del contributo per l’iscrizione. L’articolo 7 amplia in via transitoria, dal 1° gennaio 2019 e non oltre il 31 dicembre 2020, le competenze del personale tecnico del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del Ministero della giustizia (DAP) per fronteggiare il sovraffollamento delle strutture carcerarie e per consentire un’attuazione più celere del piano di edilizia penitenziaria. L’articolo 8 trasferisce la gestione della piattaforma tecnologica per i pagamenti delle pubbliche amministrazioni, nonché i compiti relativi, attualmente svolti dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID), alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Inoltre l’articolo posticipa, dal 1° gennaio al 31 dicembre 2019, l’entrata in vigore dell’obbligo per i prestatori di servizi di utilizzare esclusivamente la piattaforma digitale per i pagamenti verso le pubbliche amministrazioni. In relazione alla contingente carenza di medici di medicina generale, l’articolo 9 prevede che, fino al 31 dicembre 2021, i laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio professionale, iscritti al corso di formazione specifica, possano partecipare all’assegnazione degli incarichi prima del conseguimento del relativo diploma. La loro assegnazione è in ogni caso subordinata rispetto a quella dei medici diplomati. Il mancato conseguimento del diploma entro il termine previsto dal corso comporta la cancellazione dalla graduatoria regionale e la decadenza dall’eventuale incarico assegnato. L’articolo 10 interviene sulla procedura di corso-concorso per il reclutamento di dirigenti scolastici bandita nel 2017, eliminando la fase del corso di formazione dirigenziale e prevedendo dunque che tutti i candidati che abbiano superato il concorso di ammissione siano dichiarati vincitori e assunti. L’articolo 11 reca un adeguamento dei fondi destinati al trattamento economico accessorio del personale dipendente della pubblica amministrazione. L’articolo 12, infine, disciplina l’entrata in vigore del decreto.

Le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Lavori Pubblici hanno deciso di rinviare alcuni temi, come la modifica del codice degli appalti, ad altro provvedimento, e hanno approvato numerosi emendamenti in tema di agevolazioni tributarie per enti del terzo settore, certificato di agibilità dei lavoratori dello spettacolo, programma nazionale triennale della pesca, nuova procedura ad evidenza pubblica per affidamento ad unico fornitore del Sistema informativo agricolo nazionale, etichettatura dei prodotti agricoli, servizio di noleggio con conducente, piano per la transizione energetica sostenibile sospensione dei permessi di prospezione e ricerca di idrocarburi e aumento dei canoni, concessioni idroelettriche, semplificazione contabile per gli enti locali, agevolazioni per accesso al lavoro nel settore pubblico per gli orfani di Rigopiano.

Il relatore di minoranza, D’Arienzo (PD), ha avanzato proposte alternative, tra cui, all’articolo 1, la sostituzione della garanzia con il pagamento dei crediti vantati nei confronti della pubblica amministrazione. Ha poi dichiarato contrarietà alla cancellazione del SISTRI, al trasferimento alla Presidenza del Consiglio della piattaforma tecnologica per i pagamenti, all’intervento sull’audiovisivo, all’inserimento nel decreto del tema delle trivellazioni. Infine, ha criticato gli emendamenti che prevedono un condono per i contributi non versati, una deroga in tema di cilindrata delle auto blu, un rinvio dell’adeguamento degli impianti antincendio, e ha lamentato la mancata soluzione dei problemi della medicina d’urgenza territoriale.

La pregiudiziale di costituzionalità presentata da Malan (FI) – alla quale si sono dichiarati favorevoli  Schifani (FI), Zanda (PD), Loredana De Petris (Misto-LeU) e Isabella Rauti (FdI) – è stata respinta ed è iniziata la discussione generale, alla quale hanno partecipato i senatoriUrso, La Pietra, Zaffini, Isabella Rauti, De Bertoldi (FdI); Campari, Pepe, Vallardi (L-SP); Paragone, Lanzi, Antonella Campagna, Gisella Naturale, Castaldi (M5S); Manca, Mirabelli, Richetti (PD); De Bonis (Misto), Vitali (FI).

Dopo le repliche del relatore Coltorti e del rappresentante del Governo, la presidente del Senato, valutati gli emendamenti alla luce dell’articolo 97 del Regolamento e della giurisprudenza costituzionale sui decreti-legge, ha specificato quali emendamenti approvati dalle Commissioni riunite sono ammessi alla votazione (1.34, 1.44, 1.0.500, 2.1000, 3.47, 3.500, 3.0.8. 3.0.81, 3.0.136, 3.0.700, 4.3, 4.0.1000, 8.500, 8.0.3, 8.0.500, 9.0.41, 9.0.500, 10.0.1000, 11.0.43, 11.0.95, 11.0.172, 11.0.500, 11.0.600, 11.0.1000) e ha dichiarato gli altri improponibili. I senatori Ferrari (PD), Loredana De Petris (Misto-LeU) e Malan (FI) hanno espresso apprezzamento per il rigoroso vaglio presidenziale e hanno chiesto un rinvio a domani per riesaminare gli emendamenti. La presidente ha sospeso la seduta e alle 18 ha comunicato le numerose improponibilità con riferimento agli emendamenti non approvati in Commissione. La proposta del senatore Patuanelli (M5S) di dare per illustrati tutti gli emendamenti e di iniziare domani le votazioni è stata accolta dai senatori Marcucci (PD), Ciriani (FdI), Loredana De Petris (Misto-LeU) e Malan (FI).

Mercoledì alle ore 18 il ministro degli Esteri renderà un’informativa sulla situazione in Venezuela. La seduta è terminata alle ore 18:45.

Martedì 29 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:35 e ha ripreso l’esame del ddl n. 989, conversione in legge del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante disposizioni urgenti in materia di sostegno e semplificazione per le imprese e per la pubblica amministrazione. Nella seduta di ieri, dopo la discussione generale, il Presidente ha comunicato l’elenco degli emendamenti, tra quelli approvati e non approvati in Commissione, che non sono ammissibili alla votazione per estraneità alla materia del decreto. La seduta è stata sospesa per completare l’espressione dei pareri da parte della Commissione bilancio.

La seduta ha ripreso i lavori alle ore 12:30. Completato l’esame della Commissione bilancio, è iniziata la votazione delle proposte di modifica del decreto.

All’articolo 1 sono stati approvati gli emendamenti delle Commissioni riunite 1.44 (testo 3), che estende ai professionisti che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione l’accesso alla sezione speciale del fondo di garanzia; 1.34 (testo 3) che ripristina l’Ires agevolata per il terzo settore; 1.0.500 (testo 2) riguardante l’allargamento dei termini per la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. All’articolo 2 è stato approvato l’emendamento 2.1000 delle Commissioni riunite. All’articolo 3 sono stati approvati gli emendamenti: 3.23 (testo 2) del senatore Augussori (L-SP) e altri, 3.47 (testo 2) delle Commissioni riunite sui dati del fascicolo aziendale acquisiti dal sistema informativo agricolo nazionale; 3.500 delle Commissioni riunite che definisce inique le clausole che prevedono termini di pagamento per le piccole imprese superiori ai 60 giorni; 3.0.1 (testo 4) del senatore Patuanelli (M5S) e altri che prevede altre misure di sburocratizzazione per le imprese; 3.0.8 delle Commissioni riunite sul certificato di agibilità dei lavoratori dello spettacolo; 3.0.700 delle Commissioni riunite sull’indicazione nell’etichettatura del luogo di origine dei prodotti alimentari; 3.0.136 (testo 2) delle Commissioni riunite che prevede semplificazioni per le zone economiche speciali e le zone logistiche semplificate. L’emendamento 3.0.81 (testo 3) delle Commissioni riunite sulla disciplina del DURC e l’estensione a 24 mesi del termine per regolarizzare i contributi è stato trasformato in un ordine del giorno. All’articolo 4 sono stati approvati gli emendamenti 4.3 (testo 3) delle Commissioni riunite che modifica l’articolo 560 del codice di procedura civile, prevedendo che il debitore e il suo nucleo familiare conservano il bene pignorato fino al trasferimento dell’immobile e 4.0.1000 delle Commissioni riunite che stanzia 10 milioni per il 2019 in favore dei familiari delle vittime e superstiti del disastro di Rigopiano. All’articolo 5 non sono state approvate proposte di modifica. All’articolo 6 è stato approvato l’emendamento 6.3 (testo 3) del senatore Patuanelli (M5S) e altri, che istituisce il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. All’articolo 7 non sono stati approvati emendamenti. All’articolo 8 sono stati approvati gli emendamenti delle Commissioni riunite: 8.500, che dal 2020 trasferisce i compiti del commissario per l’Agenda digitale al Presidente del Consiglio; 8.100 riguardante le risorse dell’Agenzia digitale; 8.0.3 relativo alla tecnologia basata su registri distribuiti e smart contract; 8.0.500 (testo corretto) che reca misure di semplificazione per l’innovazione e la banda ultralarga. All’articolo 9 è stato approvato l’emendamento delle Commissione riunite 9.0.500 (testo 2) riguardante semplificazioni in materia di personale del Servizio sanitario nazionale e di fatturazione elettronica per gli operatori sanitari. L’emendamento 9.0.41 (testo 2), sulla determinazione del fabbisogno di personale degli enti del Servizio sanitario nazionale, è stato trasformato in un ordine del giorno. All’articolo 10 è stato approvato l’emendamento delle Commissioni riunite 10.0.1000 recante misure urgenti per il servizio di noleggio con conducente, con il subemendamento 10.0.1000/600 del senatore Dessì (M5S) all’articolo 11 sono stati approvati l’emendamento 11.17 (testo 4) del senatore Augussori (L-SP) e altri, riguardante l’assunzione degli allievi agenti della Polizia di Stato, e gli emendamenti delle Commissioni riunite: 11.0.600 (testo 2), che dispone forme di assistenza e agevolazione per gli orfani del disastro di Rigopiano, 11.0.43 (testo 4), che prevede un piano per la transizione energetica sostenibile e sospende i permessi di prospezione o ricerca degli idrocarburi liquidi, 11.0.95 (testo 3), che prevede il passaggio alle Regioni delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche, con il subemendamento 11.0.95 (testo 3)/600 di Patuanelli (M5S), 11.0.1000 riguardante l’interpretazione autentica di una norma sui consigli degli ordini circondariali degli avvocati, 11.0.500 (testo 4), recante misure di semplificazione in materia contabile per gli enti locali (incremento del fondo Imu-Tasi per i comuni), 11.0.172 (testo 3), recante disposizioni urgenti in materia di enti del terzo settore.

Nelle dichiarazioni di voto, le opposizioni hanno denunciato l’incertezza che, per divisioni interne alla maggioranza, ha segnato l’iter del decreto. Steger (Aut), nell’annunciare voto contrario, ha apprezzato le norme di tutela dei piccoli imprenditori, la cancellazione del Sistri, il ripristino dell’Ires al 12 per cento per il terzo settore; ha lamentato invece la mancata approvazione di una riforma del subappalto, del superamento dello split payment, dell’estensione dei voucher agli eventi sportivi internazionali e di misure per l’edilizia. De Petris (Misto-LeU) ha riconosciuto i progressi in tema di Ires e di enti locali, ma ha evidenziato le diverse concezioni dello sviluppo di Lega e M5S e ha criticato la mediazione al ribasso sul tema delle trivelle, affermando che non si tratta di una moratoria bensì di una proroga delle concessioni in atto. Annunciando l’astensione del Gruppo su un decreto semplificazioni che si è trasformato in un provvedimento omnibus molto pesante, Ruspandini (FdI) ha apprezzato le norme sul fondo di garanzia, sulle etichettature, sulle vittime del disastro di Rigopiano, ma ha lamentato la mancata approvazione delle proposte di abolizione di redditometro, spesometro e tetto ai pagamenti in contanti, di reintroduzione dei voucher in agricoltura e turismo, di estensione del credito d’imposta. Secondo Margiotta (PD), che ha annunciato voto contrario, il decreto, oltre ad essere incostituzionale, è dettato da interessi particolari e da finalità clientelari. Mallegni (FI), nell’annunciare voto contrario, ha ricordato il tortuoso iter del decreto e la rinuncia da parte della Lega a diverse proposte di modifica. Hanno dichiarato voto favorevole la senatrice Paggi (L-SP) e il senatore Santillo (M5S). La seduta è terminata alle ore 21.

Mercoledì 30 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 18. Il ministro degli Esteri, Moavero, nel rendere un’informativa sulla situazione in Venezuela, ha espresso preoccupazione per una deriva politica che può sfociare in guerra civile, per la grave crisi economica e sociale e per le sorti della comunità italiana nel Paese. Il Governo è fautore di una risposta europea e auspica una soluzione pacifica e democratica. Dopo aver ricostruito le tappe che hanno portato alla crisi politica (le elezioni anticipate il maggio scorso, il mancato riconoscimento del loro esito da parte delle forze di opposizione, dell’Organizzazione degli Stati americani e della UE, la stretta dopo l’attentato di agosto), il ministro ha ricordato le richieste europee (ripristino dei poteri dell’Assemblea nazionale, indizione di nuove elezioni presidenziali, rilascio dei prigionieri politici, garanzia della libertà di espressione e informazione, apertura di corridoi umanitari). Nel gennaio scorso gli ambasciatori europei non hanno partecipato alla cerimonia di insediamento del presidente Maduro e, dopo la rottura del quadro costituzionale con l’autoproclamazione del presidente dell’Assemblea nazionale Guaidò, che è stato riconosciuto dagli USA e da diversi Paesi – non da Russia, Cina, Turchia, Messico e Bolivia – l’Europa il 26 gennaio ha assunto una posizione comune, che prevede la condanna dei morti della repressione, il sostegno all’Assemblea, l’indizione di nuove elezioni, e si riserva ulteriori iniziative tra cui il riconoscimento della nuova leadership. Il ministro ha dato conto, infine, delle iniziative del Governo a sostegno dei nostri connazionali: integrazione del minimo pensionistico, stanziamento di due milioni di euro, fondo per la fornitura di medicinali non reperibili sul mercato, sospensione dell’adeguamento automatico per i servizi consolari che sono attivi a pieno ritmo.

Il senatore Casini (Aut) ha definito burocratica l’informativa del ministro e ha accusato il Governo di avere una posizione equidistante tra il regime di Maduro e l’Assemblea legittimamente eletta. Grasso (Misto-LeU), ricordando che dietro la crisi venezuelana c’è uno scontro geopolitico, ha sollecitato un’iniziativa diplomatica per scongiurare la guerra civile e giungere a nuove elezioni.  Urso (FdI) ha giudicato l’informativa inadeguata rispetto ad esigenze di libertà e democrazia, ponendo l’accento sulle divisioni interne al Governo, con il ministro Salvini che bolla Maduro come un dittatore del narcotraffico ed esponenti di M5S che accusano gli USA di aver fomentato il colpo di Stato. Alfieri (PD) ha evidenziato il rischio di un mutamento radicale della politica estera italiana, giudicando dissennate le dichiarazioni dei leader della maggioranza. Iwobi (L-SP) ritiene invece che l’Italia abbia fatto sentire la propria voce e ha ricordato che, di fronte alle sofferenze di un popolo, non è opportuno enfatizzare i contrasti politici. Secondo Malan (FI) la decisione dell’opposizione venezuelana è stata lungamente meditata e obbligata; il Governo italiano è ambiguo perché frena la posizione europea e non si schiera a sostegno di Guaidò. Lucidi (M5S) ha ricostruito la crisi venezuelana, ricordando l’instabilità geopolitica e il crollo del prezzo del petrolio, ha richiamato i principi di autodeterminazione dei popoli e di non ingerenza e ha ricordato che gli interventi internazionali, dall’Iraq alla Siria, hanno prodotto esiti molto lontani dalla democrazia.

La seduta è terminata alle ore 20:00. Il Senato tornerà a riunirsi martedì 5 febbraio alle ore 16:30 con all’ordine del giorno la Discussione dei disegni di legge costituzionale, che sono i seguenti: Quagliariello (Modifiche alla Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari), Calderoli e Perilli (Modifiche agli articoli 56 e 57 della Costituzione in materia di composizione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica), Patuanelli e Romeo (Modifiche agli articoli 56 e 57 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei deputati e dei senatori, prima deliberazione del Senato). Voto finale con la presenza del numero legale, relatore Calderoli.

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