7GIORNI IN SENATO (n. 78)/ Il ministro Bonafede: nessuna interferenza vi fu contro la nomina di Di Matteo al DAP. Ma si è parlato anche di Giochi Olimpici, di turismo, cultura, Alitalia, lavoro femminile

di FRANCESCO PROVENZANO/

Martedì 5 maggio l’Aula ha iniziato i lavori alle ore16:30 la Presidenza ha comunicato la presentazione da parte del Governo del decreto-legge n. 38, recante misure urgenti sulle intercettazioni, l’ordinamento penitenziario, il sistema d’allerta per il Covid-19. La sen. Bernini (FI) ha chiesto che il ministro della Giustizia, Bonafede, venga a chiarire in Aula il conflitto con un componente del Consiglio Superiore della Magistratura (il magistrato Di Matteo). Il sen. Romeo (L-SP) è intervenuto sul tema del ritardo di erogazione della cassa integrazione, per precisare che soltanto la cassa integrazione in deroga passa per le Regioni, mentre la cassa ordinaria è di competenza dell’Inps, che ha evaso solo 500.000 domande su due milioni. Ha quindi invitato il Governo a cessare gli attacchi contro la Lombardia (?), sostenendo che il maggior numero di morti nelle Rsa si è registrato in Emilia Romagna. La seduta è terminata alle ore 17:00.

Mercoledì 6 la seduta dell’Aula è iniziata alle ore 9:30 in apertura di seduta il Presidente ha ricordato il senatore Specchia; hanno quindi preso la parola i senatori Gasparri, Vitali (FI) e Urso (FdI). L’Assemblea con 225 voti favorevoli, nessun contrario e un’astensione ha approvato in via definitiva il ddl n. 1777, Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 11 marzo 2020, n.16, recante disposizioni urgenti per l’organizzazione e lo svolgimento dei Giochi olimpici e paralimpici invernali Milano Cortina 2026 e delle finali ATP Torino 2021 – 2025, nonché in materia di divieto di pubblicizzazione parassitaria.

La relatrice  Sbrollini (IV-PSI) ha sottolineato che, al di là della grande valenza sportiva delle competizioni, i Giochi olimpici e paraolimpici invernali Milano Cortina 2026 e le finali ATP Torino 2021 – 2025 costituiranno un’occasione preziosa di rilancio dei territori coinvolti, che si trovano proprio nelle Regioni più colpite dall’emergenza epidemiologica in atto. Gli articoli da 1 a 3 riguardano l’organizzazione degli eventi (è prevista la costituzione della Società pubblica con il compito di realizzare le opere connesse ai giochi). Sono previsti investimenti pubblici e privati di un miliardo e sono attesi due milioni di visitatori. L’articolo 3-bis, introdotto durante l’esame alla Camera, istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Ufficio per lo Sport un comitato denominato “Forum per la sostenibilità dell’eredità olimpica e paraolimpica”. L’articolo 4 dispone la garanzia dello Stato a favore del Comitato olimpico internazionale, fino ad un ammontare massimo complessivo di 58 milioni di euro circa. L’articolo 7 autorizza il Comune di Torino ad elaborare il piano delle opere e infrastrutture pubbliche e delle opere private destinate alla ricettività, alle attività turistiche, sociali e culturali, connesse alle Finali ATP Torino 2021-2025 e reca disposizioni finalizzate a consentire e semplificare l’esecuzione degli interventi. L’articolo 10 vieta le attività di pubblicizzazione e commercializzazione parassitarie, fraudolente, ingannevoli o fuorvianti. L’articolo 15 reca disposizioni finali, stabilendo che, ai fini dell’attuazione delle disposizioni relative ai Giochi olimpici e paraolimpici invernali Milano Cortina 2026 e alle Finali ATP Torino 2021-2025, sono fatte salve le competenze delle regioni Lombardia, Veneto e Piemonte, mentre le province autonome di Trento e Bolzano provvedono alle finalità del decreto-legge ai sensi dei rispettivi statuti e delle relative norme di attuazione.

Alla discussione generale hanno partecipato i senatori Urso, La Russa (FdI), Rampi, Laus (PD), Saviane, Simona Pegreffi, Bergesio (L-SP), Fiammetta Modena, Paroli, Pagano (FI), Comincini (IV), Martelli (Misto), Iannone (FdI), Angela Piarulli (M5S). Tutti i senatori intervenuti hanno concordato sul contributo alla ripresa dei settori più colpiti dall’emergenza Covid-19, ma l’opposizione ha evidenziato la necessità di rivedere il codice degli appalti per la realizzazione delle opere, citando l’esempio della ricostruzione del ponte di Genova. Il sen. Martelli ha sollevato invece la questione dell’impatto degli impianti sul delicato ecosistema montano. Respinti tutti gli emendamenti e accolti diversi ordini del giorno, hanno dichiarato voto finale favorevole i senatori Durnwalder (Aut), Daniela Sbrollini (IV), Daniela Garnero Santanché (FdI), Laforgia (Misto-LeU), Barbaro (L-SP), Moles (FI), Elisa Pirro (M5S).

Il ministro per i Beni e le attività culturali e il Turismo, Franceschini, ha reso un’informativa sulle iniziative per affrontare l’emergenza Covid-19. Il ministro ha ricordato che il settore del turismo è passato da una crescita impetuosa a una crisi strutturale. Il Governo non ha dichiarato lo stato di crisi perché sarebbe stato solo un gesto simbolico, ha invece approntato misure: nel decreto “cura Italia” gli ammortizzatori sociali e i 600 euro sono stati estesi ai lavoratori del turismo; nel decreto 55 miliardi ci sono misure specifiche: l’estensione delle tutele ai lavoratori stagionali (anche se non è facile identificarli); dilazioni di pagamento e voucher per 12 mesi da estendere a 18 mesi per la liquidità.

C’è il problema degli affitti degli alberghi e dovrebbe essere riconosciuto un contributo a fondo perduto alle imprese che hanno avuto il calo del fatturato.

Il Governo sta ragionando su uno strumento che aiuti famiglie e imprese: un bonus o tax credit vacanze da spendere entro il 31 dicembre 2020 in strutture ricettive; ne beneficeranno famiglie con reddito medio basso e le strutture ricettive potranno recuperalo nel mese successivo. Bar e ristoranti, per i problemi conseguenti al distanziamento, vanno esentati dalla tassa di occupazione del suolo pubblico. Entro questa settimana il comitato tecnico scientifico fornirà prescrizioni per la riapertura degli stabilimenti balneari e delle strutture di vacanza. Quest’estate si faranno vacanze, seppure diverse.

Il ministro ha sollecitato l’Unione Europea per stabilire protocolli e regole di sicurezza comuni e sta lavorando a un progetto strategico di valorizzazione di vacanze in Italia. Anche il settore cultura (che insieme al turismo vale 20 punti di PIL) è molto colpito dall’emergenza sanitaria. Il primo decreto del Governo ha esteso gli ammortizzatori sociali e i 600 euro al mondo dello spettacolo, e il limite di 30 giorni lavorativi sarà ridotto. Il decreto 55 miliardi confermerà il fondo unico per lo spettacolo e il tax credit cinema, la loro somma vale un miliardo che sarà erogato immediatamente anche se non saranno rispettati certi parametri; 20 milioni andranno alle compagnie di danza che non hanno i benefici del Fus, mentre una quota privata del diritto d’autore (13 milioni di euro) andrà agli artisti più indifesi (sotto i 20.000 euro) in forma di contributo a fondo perduto; un decreto specifico riguarda lo spettacolo viaggiante.

Si sta ragionando sulla ripartenza dei musei dal 18 maggio: ci sarà una differenziazione tra eventi grandi e piccoli, al chiuso e all’aperto, e le attività che non possono ripartire (fiere del libro, grandi eventi) necessitano di un sostegno più lungo. Si sta ragionando con la Cassa depositi e prestiti su una piattaforma pubblica on line per gli spettacoli che non avranno pubblico sufficiente in sala e su due fondi strategici cultura e turismo per raccogliere investimenti privati.

Alla discussione hanno partecipato i sen. Mirabelli, Verducci (PD), Mallegni, Virginia Tiraboschi, Cangini (FI), Donatella Conzatti, Comincini (IV), Ripamonti, Centinaio (L-SP), Michela Montevecchi, Croatti (M5S), Steger (Aut), Giovanna Petrenga (FdI), Grasso (Misto-LeU). Le opposizioni, che hanno avanzato molte proposte, hanno sollecitato programmazione e regole comprensibili, reali interventi a fondo perduto con semplificazioni, voucher, tax credit totale, esenzione da IMU e Tari, un piano del turismo diffuso calato in un piano industriale. Il Gruppo Aut ha sollecitato aperture regionali ed europee. M5S ha osservato che non è possibile ricostruire il Paese con politiche neoliberiste e ha denunciato il rischio che la crisi sia utilizzata per porre in essere politiche economiche che aumentano le diseguaglianze. La seduta è terminata alle ore 18:15.

Giovedì 7 la seduta dell’Aula, iniziata alle ore 9:30, è stata dedicata allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata. Il ministro della giustizia Bonafede ha risposto all’interrogazione n. 1549, illustrata dal sen. Balboni (FdI), sulla nomina (nel 2018, quando c’era il governo M5s-Lega) del capo Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Il ministro ha negato interferenze nella nomina del capo dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, ha precisato che le esternazioni dei boss contro il dottor Di Matteo erano già note quando propose al magistrato quell’incarico, tant’è che furono anche oggetto del colloquio con il dottor Di Matteo, per il quale il ministro aveva ipotizzato la nomina agli Affari Penali, che non è poi avvenuta per mancanza di presupposti. I collegamenti con le scarcerazioni sono infondati in quanto la concessione degli arresti domiciliari in relazione all’emergenza in atto sono frutto di decisioni di magistrati in base a leggi previgenti, mentre il Governo in carica, nel decreto Cura Italia, ha previsto il parere delle direzioni antimafia.

L’interrogante si è dichiarato insoddisfatto: i boss mafiosi erano infastiditi dalla nomina del dottor Di Matteo all’amministrazione penitenziaria, non agli affari penali. Il ministro Bonafede ha poi risposto all’interrogazione n. 1547, sullo stesso argomento, illustrata dalla sen. Gallone (FI), precisando che si tratta di esternazioni di detenuti e non di intercettazioni in carcere. L’interrogante si è dichiarata insoddisfatta, ritenendo che la questione non possa essere minimizzata come un equivoco.

In risposta all’interrogazione n. 1545, illustrata dal sen. Urraro (L-SP), sulla scarcerazione di alcuni detenuti in regime di carcere duro a causa del coronavirus, il ministro della Giustizia ha ribadito che la concessione degli arresti domiciliari è stata decisa dai magistrati, la cui autonomia è tutelata dalla Costituzione. E’ stata infatti diramata il 2 maggio 2020 na circolare che invita a comunicare al dipartimento le istanze di scarcerazione dei detenuti in regime di alta sicurezza, a dimostrazione dell’attenzione del Governo al problema. L’interrogante si è dichiarato insoddisfatto: secondo lui l’intero peso della vicenda non può essere scaricato sui magistrati di sorveglianza, il Governo avrebbe dovuto sanare le lacune dell’ordinamento.

In risposta all’interrogazione n. 1555, illustrata dalla sen. D’Angelo (M5S), sulla scarcerazione di alcuni detenuti in regime di carcere duro a causa del coronavirus, il ministro Bonafede ha precisato che nel decreto n. 28 del 30 aprile è previsto che, per l’istanza di scarcerazione, sia obbligatoriamente acquisito il parere delle direzioni antimafia. Un successivo decreto-legge introdurrà la rivalutazione delle misure già concesse dal magistrato di sorveglianza. L’interrogante si è dichiarata soddisfatta.

Il ministro dello sviluppo economico,Patuanelli, ha risposto all’interrogazione n. 1550, illustrata dal sen. Durnwalder (Aut), sulle norme per le reti di distribuzione del gas naturale nelle comunità montane: la proposta sulle comunità montane non può essere recepita con un emendamento al decreto legislativo di attuazione alla direttiva europea 2019/692 perché estranea al perimetro della delega in materia del mercato del gas e dei gasdotti di trasporto; sarà però valutata in altra sede.

Il ministro Patuanelli ha poi risposto all’interrogazione n. 1552, illustrata dal sen. Faraone (IV), sulle misure di sostegno alle imprese dopo l’emergenza da Covid-19. Gli effetti del decreto liquidità stanno scontando il fatto che gli istituti bancari non stanno collaborando come dovrebbero. L’Italia è l’unico Paese che ha previsto la garanzia statale al cento per cento; il prossimo decreto prevede 15 miliardi di fondo perduto per le microimprese, mentre per le imprese più grandi il Governo non ha intenzione di entrare nei consigli di amministrazione ma di sostenere la ricapitalizzazione che è un problema storico anche per l’accesso alla liquidità; infine sono previsti l’ecobonus al 110 per cento per le ristrutturazioni edilizie e il credito d’imposta industria 4.0, immediatamente cedibile, per la trasformazione delle linee produttive.

Il ministro Patuanelli ha poi risposto all’interrogazione n. 1551, illustrata dal sen. Astorre (PD), sulle modalità di organizzazione di Alitalia nella nuova gestione pubblica. L’intervento del Governo non è l’ennesimo salvataggio della compagnia aerea ma punta al rilancio; l’ipotesi del bando di cessione è stata sospesa, il commissario straordinario sta studiando il perimetro per la cessione dei rami di azienda. Il capitale pubblico non sarà inferiore a tre miliardi e i livelli occupazionali saranno tutelati. Il piano industriale punterà sul lungo raggio con nuove alleanze transatlantiche; sussistono oggi le condizioni perché Alitalia torni ad essere un fiore all’occhiello del Paese.

La ministra del Lavoro e delle Politiche sociali Catalfo ha risposto all’interrogazione n. 1548, illustrata dal sen. Laforgia (Misto-LeU), sul sostegno al lavoro femminile alla luce della crisi dovuta all’epidemia in atto, richiamando gli interventi strutturali sulla conciliazione di vita e lavoro, il salario minimo, che va nella direzione del contrasto delle disparità salariali, il contrasto all’abuso del part-time, il bonus baby sitter, il congedo parentale e il sostegno alla responsabilità di cura, la revisione delle modalità di lavoro agile.

La seduta è terminata alle ore 11:00. L’Aula tornerà a riunirsi martedì 12 maggio, alle 16,30, per le comunicazioni del Presidente sul calendario dei lavori.  

 

 

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