di FRANCESCO MARIA PROVENZANO/
Martedì 4 dicembre l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 15 e l’assemblea ha approvato, con 243 voti favorevoli, nessun voto contrario e 14 astensioni, il rendiconto delle entrate e delle spese del Senato per l’anno finanziario 2017 (doc. VIII, n. 1), e, all’unanimità, il Progetto di bilancio interno del Senato per l’anno finanziario 2018 (doc. VIII, n. 2). La discussione è stata avviata con la relazione del senatore Pesco del (M5S), che ha riferito sui dati essenziali dei documenti: la spesa a consuntivo nel 2017 è di 488 milioni; rispetto ai 520 milioni del 2012 si registra una riduzione del 6 per cento che sale al 10 per cento, tenendo conto dell’inflazione. Il Senato ha dunque partecipato al contenimento della spesa pubblica e continuerà a fare la sua parte nel risanamento, con una gestione improntata alla parsimonia e all’efficienza. In prospettiva occorrono procedure concorsuali per garantire un buon andamento dell’istituzione. Il senatore questore De Poli ha riferito sulle modificazioni apportate al bilancio approvato alla fine della scorsa legislatura, richiamando l’opportunità di rafforzare le attività internazionali del Senato e di potenziare le attività di ricerca e documentazione. Ha poi menzionato i risparmi derivanti, in prospettiva, dal percorso di dematerializzazione e le novità introdotte nell’efficientamento energetico. Negli anni 2018-2020 la dotazione del Senato diminuisce in modo strutturale di 21,6 milioni; in soli sei anni dall’inizio della legislatura il peso sulla finanza pubblica sarà ridotto di 221 milioni. Le previsioni di spesa nel 2018 registrano il segno meno per l’ottavo anno consecutivo: i risparmi hanno riguardato tutti i settori (dinamica delle retribuzioni, indennità parlamentare, spesa previdenziale, spese di funzionamento generale). Alla discussione congiunta hanno partecipato Romeo (L-SP), il quale ha auspicato la conferma dell’attuale assetto organizzativo dell’amministrazione, e Schifani (FI), il quale ha ricordato la riduzione del 40 per cento del personale dal 2006. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole De Petris (Misto-LeU), che ha sottolineato l’importanza di un’amministrazione indipendente e qualificata; Collina (PD), che ha evidenziato l’opportunità di proseguire sulla strada dell’unificazione dei servizi di Camera e Senato; Tosato (L-SP) che, nel ribadire l’impegno al risparmio, ha ricordato che la spesa delle Camere è un costo della democrazia e non della politica; Malan (FI) ha ricordato che il Senato è al servizio dei cittadini; Patuanelli (M5S) ha ricordato che le riduzioni di spesa corrente non escludono investimenti in riqualificazione, ricerca, aggiornamento professionale. Loredana De Petris (Misto-LeU), Ferrari (PD), Fazzolari (FdI), Gasparri (FI) e Casini (Aut) hanno chiesto una comunicazione del Governo sul Global Compact; la senatrice De Petris (Misto-LeU) ha proposto anche un’informativa relativa alla Conferenza sui cambiamenti climatici cop 24; Ferrari (PD) ha proposto inoltre un’informativa del vice presidente del Consiglio Di Maio sulle irregolarità nell’azienda di famiglia. Romeo (L-SP) ha ricordato che il Governo non parteciperà alla Conferenza sul Global Compact; Patuanelli (M5S) ha precisato che le vicende dell’azienda non hanno attinenza con le funzioni del vice presidente Di Maio il quale ha già chiarito la sua posizione. Tutte le proposte di integrazione del calendario sono state respinte. La seduta è terminata alle ore 17:30.
Mercoledì 5 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 a conclusione della discussione di mozioni sulla tutela del settore agroalimentare italiano, l’Assemblea ha approvato l’ordine del giorno unitario G100. Il testo impegna il Governo a difendere il settore agroalimentare italiano in tutte le sedi politiche e diplomatiche internazionali, in particolare all’ONU e nell’ambito della UE; a contrastare la diffusione dell’etichettatura a semaforo dei prodotti per promuovere l’utilizzo di sistemi di etichettatura che diano corrette informazioni nutrizionali e indichino l’origine dei principali ingredienti; a modificare la risoluzione in discussione all’ONU per scongiurare le conseguenze inique sulle esportazioni italiane; ad avviare un confronto per chiarire quali finalità abbiano indotto la Francia e gli altri Paesi proponenti a promuovere l’iniziativa, senza un accordo preventivo in sede europea; a promuovere campagne per incoraggiare regimi alimentari equilibrati in Italia, dove siano presenti gli alimenti salutari della dieta italiana. Vallardi (L-SP), illustrando la mozione n. 57, ha posto l’accento su un confronto per chiarire le finalità che hanno portato la Francia a promuovere questa iniziativa, in collaborazione con Paesi extra europei, senza un accordo preventivo con gli Stati membri della UE.
Berutti (FI), illustrando la mozione n. 61, ha posto l’accento sulla mancanza di evidenze scientifiche a sostegno delle etichettature a semaforo e sulla qualità dei prodotti italiani derivati dalla trasformazione agroalimentare; ha quindi sollecitato il Governo a intervenire in sede europea per ripristinare il volume dei trasferimenti alla politica agricola nazionale che sarebbe penalizzata dal bilancio 2021-2027. Ha ricordato, infine, che la dieta mediterranea è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità. La senatrice Biti (PD), illustrando la mozione n. 62, ha invitato il Governo a valorizzare le eccellenze dell’agroalimentare italiano e ad attivarsi in ambito europeo per respingere o cambiare la risoluzione ONU. La senatrice De Petris (Misto-LeU), illustrando l’ordine del giorno G1, ha evidenziato il paradosso per cui l’Italia, dopo aver condotto una battaglia storica per l’etichettatura dei prodotti di qualità, sarebbe penalizzata da un sistema di classificazione degli alimenti, pericoloso per la salute dei consumatori, che dichiara nocivo l’olio d’oliva e il prosciutto mentre dà il via libera ai grassi idrogenati e alle bevande gassose. Ha quindi invitato il Governo ad utilizzare la leva fiscale per promuovere i prodotti di qualità e a rafforzare le iniziative per l’educazione alimentare nelle scuole.
Alla discussione hanno partecipato La Pietra (FdI), Berardi, Serafini (FI), Stefano (PD), Pisani (L-SP), Rosa Silvana Abate (M5S). Dopo una breve sospensione è stato presentato un ordine del giorno unitario e sono state ritirate le mozioni originarie. Il ministro per le Politiche agricole, Centinaio, ha dato conto delle iniziative politiche e diplomatiche, in sede internazionale e europea, per scongiurare l’adozione di indicatori nutrizionali scorretti e dannosi, e per modificare il testo della risoluzione ONU, dal quale sono state espunte le affermazioni più estreme. I negoziati sono tuttora in corso e si concluderanno entro il 7 dicembre. Hanno svolto dichiarazione di voto favorevole Loredana De Petris (Misto-LeU), Juliane Unterberger (Aut), La Pietra (FdI), Taricco (PD), Bergesio (L-SP), Battistoni (FI), Mollame (M5S).
L’Assemblea ha poi avviato l’esame congiunto del ddl n. 822, «Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea – Legge europea 2018», e dei documenti Relazione programmatica sulla partecipazione dell’Italia all’Unione Europea per l’anno 2018 e Relazione consuntiva sulla partecipazione dell’Italia all’Unione europea, relativa all’anno 2017. Il relatore, Licheri (M5S), ha ricordato che il testo originariamente presentato dal Governo era composto di 13 articoli volti a definire tre procedure di infrazione e tre casi EU-Pilot, a dare attuazione a due direttive, a garantire la piena attuazione di due regolamenti, a dare concreta esecuzione ad un accordo internazionale concluso nel quadro delle relazioni esterne dell’Unione europea e a dare corretta attuazione ad altra normativa dell’Unione. La Commissione ha introdotto 6 ulteriori articoli per dirimere procedure in corso e prevenire l’apertura di nuove procedure di infrazione in materia di ritardi di pagamento delle pubbliche amministrazioni, definizione di prodotti di cuoio e pellame, diritti aeroportuali, termini di prescrizione dell’obbligazione doganale, abrogazione di contributi considerati aiuti di Stato, procedura di sorveglianza sui dispositivi medici. Il relatore ha ricordato infine che le procedure d’infrazione in corso ammontano a 68, otto per ritardo nel recepimento di direttive e 60 per contrasto di norme nazionali con l’ordinamento dell’Unione. La relatrice di minoranza, Testor (FI), ha ricordato che la Commissione ha approvato ordini del giorno in tema di ripristino delle infrastrutture nelle aree colpite da calamità naturali, sfalci e potature, contratti di lavoro, gestione collettiva dei diritti d’autore. Il relatore, Simone Bossi (L-SP), ha ricordato che le relazioni sulla partecipazione italiana sono state presentate dal precedente Governo; ha quindi preannunciato la presentazione di una risoluzione di maggioranza che aggiorna gli obiettivi del documento programmatico. Alla discussione hanno partecipato De Beroldi, Ciriani, Urso (FdI), Marzia Casolati, Stefania Pucciarelli (L-SP), Fiammetta Modena, Giammanco (FI), Nadia Ginetti (PD) e Pellergini (M5S).
Sono stati approvati gli emendamenti 1.2 (testo 3) della senatrice Parente (PD) e altri, 5.200 della senatrice Bonfrisco e di Pucciarelli (L-SP) e 8.500 del relatore. Nelle dichiarazioni di voto Emma Bonino (Misto), Steger (Aut), Pittella (PD) e Barbara Masini (FI) hanno annunciato l’astensione, criticando il modo ambiguo e poco costruttivo in cui il Governo italiano si relaziona con l’Europa. Per motivazioni di segno opposto, anche Fazzolari (FdI) ha annunciato l’astensione. La senatrice Bonfrisco (L-SP), nell’annunciare voto favorevole, ha ricordato i limiti e gli errori politici della costruzione europea, dall’applicazione variabile delle regole su deficit e aiuti di Stato al dumping, dalla crisi della Grecia allo scaricabarile sull’immigrazione; anche Lorefice (M5S) ha ribadito che alcune regole dell’Unione vanno cambiate. L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl n. 920 relativo a interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo. Il relatore, De Vecchis (L-SP), ha segnalato che l’articolo 1 introduce il Piano triennale delle azioni concrete per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e istituisce il Nucleo della Concretezza. Nel Piano sono individuate azioni per la corretta applicazione delle disposizioni in materia di organizzazione ed efficienza delle pubbliche amministrazioni; al Nucleo della Concretezza, con una dotazione organica di 53 unità di personale, spetta il compito di assicurare la realizzazione delle misure previste dal Piano, anche attraverso sopralluoghi e visite. L’articolo 2 introduce sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza per verificare l’osservanza dell’orario di lavoro dei pubblici dipendenti. L’articolo 3 restringe l’ambito di applicazione del limite dell’ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento economico accessorio del personale, con alcune esclusioni espressamente previste. L’articolo 4 conferma il limite vigente per le assunzioni da parte delle amministrazioni statali e reca modifiche e integrazioni alle norme sulle procedure per le assunzioni. Sono previste la predisposizione di piani triennali dei fabbisogni di personale, tenendo conto dell’esigenza di assicurare il ricambio generazionale, e l’autorizzazione all’avvio delle procedure concorsuali e relative assunzioni nel triennio 2019-2021. Le procedure concorsuali possono essere espletate con modalità semplificate. L‘articolo 5 reca una disciplina specifica per superare i problemi posti dall’avvenuta risoluzione da parte di Consip S.p.A. di alcune convenzioni di fornitura di buoni pasto per i pubblici dipendenti. L’articolo 6 contiene infine le disposizioni finali e le clausole di salvaguardia, con riferimento alle Regioni a statuto speciale ed alle Province autonome. Le relatrici di minoranza, Parente (PD) e Toffanin (FI), hanno rilevato il profilo centralista e autoritario del provvedimento, la scarsa attinenza delle disposizioni con il tema della concretezza e dell’efficienza dell’azione amministrativa, la sovrapposizione del Nucleo di concretezza con altri organi tra cui l’ispettorato per la funzione pubblica, la ridotta dotazione finanziaria del provvedimento. Le questioni pregiudiziali, presentate dai senatori Patriarca (PD) e Malan (FI) sono state respinte. La seduta è terminata alle ore 19:45.
Giovedì 6 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e ha ripreso l’esame del ddl n. 920, relativi a Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo. Nella giornata di ieri, dopo le relazioni, sono state respinte le questioni pregiudiziali. Stamattina si è svolta la discussione generale, alla quale hanno preso parte i senatori Ruspandini, Isabella Rauti, Iannone (FdI), Elena Botto, Angela Piarulli, Romagnoli (M5S), Nadia Pizzol, Tiziana Nisini (L-SP), Anna Carmela Minuto, Maria Virginia Tiraboschi (FI) e D’Alfonso (PD).
In sede di replica, il relatore De Vecchis (L-SP), ha rivendicato misure coraggiose che premiano gli aspetti virtuosi del pubblico impiego, favorendo un vero ricambio generazionale, dopo anni di ingessamento causato dai Governi di centrosinistra. La relatrice di minoranza, Toffanin (FI), ha ribadito che nel ddl manca una visione organica della macchina della PA e quindi delle sue reali necessità. Il ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno, ha dichiarato orgoglio e soddisfazione per un provvedimento il cui nome è stato dettato dal principio a cui si è ispirato. Il Nucleo della Concretezza, lungi dal costituire un duplicato dell’Ispettorato per la funzione pubblica, che interviene in caso di reati consumati, entra in azione laddove c’è una incapacità organizzativa, colmando l’attuale lacuna normativa. Quanto alle critiche sui controlli biometrici, considerati eccessivi da più parti, sono uno strumento per prevenire non già un malcostume ma un vero e proprio reato di truffa aggravata perpetrata ai danni dello Stato. Approvato l’articolato senza emendamenti, nelle dichiarazioni finali sono intervenuti i sen. Laforgia (LeU), Bertacco (FdI), Laus (PD), Briziarelli (L-SP), Floris (FI) e Susy Matrisciano (M5S). Le opposizioni hanno manifestato delusione rispetto ad un provvedimento che non introduce strumenti efficaci per il contrasto degli aspetti patologici del pubblico impiego, con l’unico rischio della criminalizzazione generale di un’intera categoria. LeU ha messo in risalto la distanza tra i proclami e la reale capacità di individuare problemi e soluzioni. Secondo FdI le disposizioni sui controlli comporteranno un aggravio significativo degli oneri di lavoro connessi alla loro attuazione, con ricadute nefaste sugli enti locali. Per il PD le misure per accelerare il ricambio generazionale prescindono da qualsiasi indagine in relazione all’effettivo fabbisogno delle singole amministrazioni dello Stato e andrebbero coordinate con le effettive risorse stanziate. FI ha sottolineato che, per essere realmente efficace, il provvedimento avrebbe dovuto inserirsi in un intervento più ampio di semplificazione dell’organizzazione della burocrazia statale. Le nuove assunzioni hanno natura puramente lineare e non tengono conto delle specificità di comparti quali la sanità e l’istruzione.
Alle ore 15 si sono svolte le interrogazioni a risposta immediata. Il ministro dell’Agricoltura, Centinaio, ha risposto all’interrogazione n. 452, illustrata dal senatore Durnwalder (Aut), sul preannunciato disegno di legge governativo di semplificazione e modernizzazione nei settori dell’agricoltura, del turismo e dell’ippica. E’ intenzione del Governo modernizzare questi settori, rilanciando investimenti e consumi, e in attesa del conferimento di una delega, si sta lavorando a un patto per la semplificazione in sede di Conferenza Stato-Regioni. Il ministro dell’Ambiente, Costa, ha risposto all’interrogazione n. 448, illustrata dalla senatrice De Petris (Misto-LeU), sulla bonifica ambientale del territorio della Valle del Sacco, e all’interrogazione n. 451, illustrata dal senatore Ruspandini (FdI), sull’inquinamento del fiume Sacco e sulle misure di salvaguardia dell’ambiente. Le autorità competenti – ISPRA, ARPA e Istituto Superiore di Sanità – hanno avviato un’ispezione e la Procura della Repubblica di Frosinone ha aperto un fascicolo per disastro ambientale. Il Governo ha stanziato 40,8 milioni per il sito di interesse nazionale e sta lavorando ad un accordo di programma con la Regione per rendere i fondi immediatamente erogabili. La depurazione è di competenza della Regione Lazio, ma lo Stato eserciterà funzioni di controllo.
Il ministro Costa ha poi risposto all’interrogazione n. 454, illustrata dalla senatrice Gallone (FI), sul finanziamento degli interventi contro il dissesto idrogeologico. L’articolo 16 del ddl di bilancio stanzia 3 miliardi per gli enti locali. Il Governo ha già destinato 400 milioni al piano di emergenza e 6 miliardi al piano per la strutturazione degli interventi. D’accordo con le Regioni sono state velocizzate le procedure secondo il principio di prossimità territoriale; dovranno ora essere presentati i progetti esecutivi.
Il ministro Costa ha risposto infine all’interrogazione n. 449, illustrata dalla senatrice Floridia (M5S), sull’autorizzazione all’esercizio della raffineria di Milazzo. Il Consiglio dei ministri non ha autorizzato il termovalorizzatore; il ministro dell’ambiente, dopo aver riesaminato l’autorizzazione integrata ambientale, ha notificato una diffida alla società affinché siano attuate le prescrizioni sanitarie. Il ministro delle Infrastrutture, Toninelli, ha risposto all’interrogazione n. 450, illustrata da Romeo (L-SP), sullo sviluppo del traffico merci sulla linea ferroviaria Milano-Chiasso e le opere per tutelare il centro di Monza. Le Ferrovie hanno fatto sapere all’Agenzia per la sicurezza che non sussistono criticità nella galleria, per la quale si stanno istallando barriere protettive. Saranno comunque effettuati ulteriori controlli.
Il ministro Toninelli ha poi risposto all’interrogazione n. 453, illustrata da Laus (PD), sul completamento della ferrovia al alta velocità Torino-Lione e sulle sue conseguenze economiche: l’analisi costi benefici sarà resa pubblica; il ministro sta interloquendo con le autorità francesi e con la Commissione europea per non perdere il finanziamento e per spiegare che l’ammodernamento infrastrutturale richiede interventi di manutenzione più che grandi opere. Il Governo sta inoltre semplificando le procedure di appalto e, in relazione alle concessioni autostradali, sta introducendo un nuovo modello di tariffazione che costringa le società a investire nella manutenzione.
La seduta è terminata alle ore 17. L’Aula tornerà a riunirsi lunedì 10 dicembre alle ore 17:00 con il seguente ordine del giorno: Comunicazioni del presidente, ai sensi dell’articolo 126, comma 4, del Regolamento, sul contenuto del disegno di legge di bilancio.
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