7GIORNI IN SENATO/ Il secondo sì al taglio del numero dei parlamentari, ratifiche di accordi internazionali, ratifica di accordi internazionali, risposte a interrogazioni scritte

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Martedì 9 luglio l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 16:30 e l’Assemblea ha approvato il documento XXIV, n. 9, Risoluzione approvata dalle Commissioni riunite 3ª e 4ª, ai sensi dell’articolo 50, comma 2, del Regolamento, a conclusione dell’esame dell’affare assegnato sulla Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita al periodo 1° ottobre-31 dicembre 2018, anche al fine della relativa proroga per il periodo 1° gennaio-31 dicembre 2019, deliberata dal Consiglio dei ministri il 23 aprile 2019. I relatori, sen. Candura e Donatella Tesei (L-SP), hanno riferito sul documento che proroga le missioni internazionali in corso e delibera una nuova missione in Tunisia, per un fabbisogno finanziario complessivo di 1.428.554.211 euro nel 2019. Hanno sottolineato che le risorse per la cooperazione sono aumentate e la presenza italiana è stata ricalibrata e concentrata nel Mediterraneo e in Medio Oriente. Hanno quindi segnalato la particolare importanza delle missioni in Libia, in Libano e in Niger per la stabilità, il contrasto alla tratta di esseri umani e la lotta al terrorismo. Le Commissioni propongono due impegni al Governo: in relazione alla missione Sophia, modificare le regole che individuano l’Italia quale unico luogo di sbarco; in relazione alla missione bilaterale di assistenza alla Guardia costiera libica, monitorare affinché sulle imbarcazioni siano installate solo strumentazioni di contrasto all’immigrazione irregolare e di soccorso in mare.

Alla discussione hanno partecipato i senatori Vattuone, Faraone, Verducci (PD); Anna Minuto, Aimi, Romani, Gasparri (FI); Ferrara, Daniela Donno (M5S); Emma Bonino (Misto); Urso (FdI); Fusco, Romeo (L-SP). Contrario alla missione bilaterale di sostegno alla Guardia costiera libica, il PD ha auspicato una politica mediterranea di respiro europeo e un maggior pragmatismo nelle relazioni internazionali. Favorevole al blocco navale a largo delle coste libiche e di una missione europea volta a contrastare l’immigrazione irregolare, FdI ha lamentato la mancanza di una visione strategica. FI ha espresso consenso alla missione in Tunisia, apprezzamento per la prosecuzione della missione in Afghanistan, dubbi sulla politica europea nei confronti della Federazione russa. M5S, invece, ha auspicato che il disimpegno in Afghanistan si traduca presto in un ritiro completo dalla missione e ha apprezzato la mancata adesione all’intervento in Siria.

Il ministro della difesa Trenta, dopo aver ricordato il degrado delle condizioni di sicurezza in Libia, i negoziati in corso tra gli USA e i talebani, le tensioni nel Golfo di Hormuz, ha ribadito le priorità strategiche dell’Italia nel Mediterraneo e in Africa e ha dato conto della rimodulazione dell’impegno in Medio Oriente.

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto favorevole alla risoluzione che approva le missioni internazionali  Casini (Aut), Isabella Rauti (FdI), Stefania Pucciarelli (L-SP), Causin (FI), Petrocelli (M5S). La senatrice De Petris (Misto-LeU) ha dichiarato contrarietà alle missioni in Afghanistan e in Niger e all’accordo bilaterale con la Guardia costiera libica.  Alfieri (PD) ha dichiarato la non partecipazione al voto sull’accordo con la Guardia costiera libica perché non garantisce il rispetto delle norme internazionali. La richiesta di votazione per parti separate del documento è stata respinta.

La Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche al calendario corrente e il nuovo calendario dei lavori fino al 2 agosto. Domani sarà discusso il ddl costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, le dichiarazioni di voto si svolgeranno giovedì mattina, seguiranno le ratifiche di trattati internazionali e il question time. La prossima settimana saranno esaminati i ddl sulla tutela delle vittime di violenza di genere, la chiamata diretta dei docenti, la legge europea ove conclusa, e il decreto sul miglioramento dei saldi di finanza pubblica. Nella settimana dal 23 al 26 luglio sono previsti il ddl sull’educazione civica, il rendiconto e l’assestamento, il salario minimo, la videosorveglianza, il distacco di alcuni comuni delle Marche, i documenti definiti dalla Giunta delle immunità. Dal 30 luglio al 2 agosto sono previsti il ddl collegato sull’ordinamento sportivo, il decreto sicurezza, i ddl costituzionale su iniziativa popolare, referendum e abolizione del CNEL. Le proposte delle opposizioni di posticipare il ddl costituzionale e di istituire una specifica sessione costituzionale sono state respinte. La seduta è terminata alle ore 21:00.

Mercoledì 10 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 il Presidente di turno, La Russa, ha reso comunicazioni, ai sensi dell’articolo 126-bis, comma 2-bis, del Regolamento, in ordine ai ddl collegati alla manovra di finanza pubblica n. 1312, Deleghe in materia di spettacolo e per la modifica del codice dei beni culturali, e n. 1349, Delega al Governo per la semplificazione e la codificazione in materia di istruzione, università, alta formazione artistica musicale e coreutica e di ricerca: i testi non contengono disposizioni estranee all’oggetto, come definito dalla legislazione vigente.

L’Assemblea ha avviato l’esame del ddl costituzionale n. 214-515-805-B, Modifiche agli articoli 56, 57 e 59della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari,approvato in prima deliberazione dal Senato e approvato senza modificazioni in prima deliberazione dalla Camera dei deputati. Il relatore, Calderoli (L-SP)ha ricordato che lo scorso 9 maggio la Camera dei deputati ha approvato in prima deliberazione il ddl che rende concreta la prospettiva di una consistente riduzione del numero dei parlamentari. Non essendo stato modificato il testo licenziato in prima lettura al Senato, si può procedere in tempi rapidi alla seconda deliberazione. La prevista riduzione del numero complessivo dei parlamentari a 600, 400 deputati e 200 senatori, rappresenta una scelta ragionevole, condivisa dall’opinione pubblica e in linea con le altre democrazie occidentali; senza intaccare il principio di una rappresentatività ampia, si favorisce un miglioramento del procedimento decisionale delle Camere e si realizza un contenimento della spesa pubblica. Alla discussione generale hanno preso parte i senatori Fantetti, Pagano, Paola Binetti, Malan, Alessandrina Lonardo, Dal Mas, Aimi, Caliendo, Anna Carmela Minuto, Cangini, Floris, Quagliariello, Gasparri, Vitali (FI-BP), Romano, Mollame, Castaldi (M5S), Paola Nugnes, De Falco, Martelli, Errani (Misto-LeU), Urso, Daniela Garnero Santanché (FdI), Parrini, Tatiana Rojc (PD) e Lanièce (Aut).

Pur condividendo l’opportunità di intervenire sulla composizione del Parlamento, le opposizioni ritengono che modifiche capaci di produrre effetti sulla rappresentatività dovrebbero essere considerate in modo più organico. Ad avviso di FI, contrariamente al precedente tentativo di riforma nel 2005, il ddl non punta a migliorare la qualità e la speditezza dell’attività legislativa ma tende ad alimentare, con finalità demagogiche, sentimenti antipolitici. Misto-LeU, nel rimarcare l’atteggiamento controverso del Gruppo M5S, paventa il rischio che la sola riduzione dei parlamentari abbia effetti disfunzionali sull’attività, in particolare delle Commissioni. Dopo aver ricordato di essere stato tra i primi partiti a prefigurare una diversa composizione delle Camere, FdI ha espresso disappunto per il mancato accoglimento di modifiche quali l’elezione diretta del Capo dello Stato e l’eliminazione dei senatori a vita. Il Pd ha stigmatizzato un provvedimento che cerca un facile consenso senza affrontare il tema dell’efficienza e della differenziazione di funzioni delle Camere: la maggioranza non si interroga sui limiti del bicameralismo paritario e non consegue reali risparmi. Anche il Gruppo delle Autonomie, pur condividendo la ratio del provvedimento, ha auspicato una più ampia riforma in senso federale degli organi dello Stato. Dopo la richiesta di Malan (FI-BP), Marcucci (PD) e Loredana De Petris (LeU) di anticipare ad oggi le dichiarazioni di voto e il voto finale, il Presidente ha convocato la Conferenza dei Capigruppo che ha confermato, a maggioranza, il calendario approvato ieri. Il seguito dell’esame del ddl è quindi rinviato a domani mattina. La seduta è terminata alle ore 16:00.

Giovedì 11 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e in apertura di seduta il senatore Ferrari (PD) ha richiamato le notizie di stampa sulle intercettazioni di conversazioni tra esponenti della Lega e funzionari russi, ha segnalato che tre interrogazioni sull’argomento non sono state pubblicate perché giudicate inammissibili dalla Presidenza; ha chiesto quindi spiegazioni sulla direttiva restrittiva riguardante gli atti di sindacato ispettivo. Il Presidente del Senato ha spiegato di aver ammesso le interrogazioni su fatti che hanno fondamento probatorio e ha ribadito l’inammissibilità di dibattiti su ipotesi giornalistiche. Con 180 voti favorevoli e 50 contrari l’Assemblea ha approvato in seconda deliberazione il ddl costituzionalen. 214-515-805-B, Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari.Il testo torna alla Camera dei deputati per la seconda deliberazione. Il testo prevede la riduzione complessiva del numero di parlamentari, i deputati da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200.

Nella seduta di ieri si è conclusa la discussione generale e hanno avuto luogo le repliche. Nelle dichiarazioni di voto il sen. Durnwalder (Aut) ha annunciato voto favorevole, pur esprimendo perplessità su un testo che non interviene sul procedimento legislativo, sul rapporto tra Parlamento ed Esecutivo e sul rapporto tra elettori ed eletti; ringraziando il relatore Calderoli, per la modifica relativa alle province autonome, ha segnalato infine al Governo l’opportunità di garantire, in sede di rideterminazione dei collegi elettorali, un’adeguata rappresentanza del gruppo linguistico tedesco. Secondo la senatrice De Petris (Misto-LeU), che ha annunciato voto contrario, l’ossessione degli ultimi anni di modificare per via costituzionale l’assetto delle Camere ha indebolito il potere legislativo; la mera diminuzione del numero dei parlamentari rivela una concezione riduttiva della democrazia parlamentare e un’analisi errata delle ragioni della crisi della rappresentanza. Ciriani (FdI), nel dichiarare voto favorevole, ha osservato che la sola riduzione del numero dei parlamentari sembra volta a ottenere un facile consenso e ha auspicato un intervento di riforma più ampio che preveda il presidenzialismo, il superamento del bicameralismo perfetto, la soppressione dei senatori a vita, la revisione delle soglie elettorali di sbarramento. Secondo  Zanda (PD), che ha dichiarato voto contrario, la riduzione dei parlamentari non può curare i malanni della democrazia, al contrario nell’attuale contesto caratterizzato da una miscela di nazionalismo e autoritarismo pericolosa per la tenuta europea, l’intervento si configura come un tentativo di controllare la rappresentanza e accelerarne il declino. La senatrice Faggi (LSP), nell’annunciare voto favorevole, ha manifestato stupore per i timori espressi dal PD che nel 2014 ha proposto una modifica, bocciata dagli elettori, che sopprimeva l’elezione diretta del Senato e riduceva a cento il numero dei rappresentanti. Malan (FI), annunciando la non partecipazione al voto, ha ricordato il costante contributo alle riforme costituzionali dato dal Gruppo che è favorevole a una riduzione del numero dei parlamentari in un contesto di miglioramento dell’efficienza istituzionale; la modifica odierna assume invece un diverso significato alla luce dell’ideologia antidemocratica di M5S.  Corbetta (M5S) nell’annunciare voto favorevole, ha ricordato che la modifica si configura come un intervento costituzionale limitato, chiaro, semplice, condiviso a parole da tutte le forze politiche; la riduzione del numero dei parlamentari, in una misura pari alle democrazie europee, unitamente alle altre proposte relative agli istituti di democrazia diretta, mira a rinsaldare il rapporto tra cittadini e istituzioni.

L’Assemblea ha approvato le seguenti ratifiche di accordi internazionali:ddl n. 987, Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica federale della Nigeria, fatto a Roma l’8 novembre 2016; b) Accordo di mutua assistenza in materia penale tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica federale della Nigeria, fatto a Roma l’8 novembre 2016; c) Accordo sul trasferimento delle persone condannate tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica federale della Nigeria, fatto a Roma l’8 novembre 2016, il testo passa alla camera; ddl n. 1014, Ratifica ed esecuzione del Trattato sul trasferimento delle persone condannate o sottoposte a misure di sicurezza tra la Repubblica italiana e la Repubblica argentina, fatto a Buenos Aires l’8 maggio 2017, il testo passa alla camera; ddl n. 1015, Ratifica ed esecuzione del Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica orientale dell’Uruguay, fatto a Montevideo l’11 maggio 2017, il testo passa alla Camera; il ddl n. 1016, Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell’Ecuador, fatto a Quito il 25 novembre 2015; b) Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dell’Ecuador, fatto a Quito il 25 novembre 2015, il testo passa alla Camera; ilddl n. 1017, Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Costa Rica, fatto a Roma il 27 maggio 2016; b) Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Costa Rica, fatto a Roma il 27 maggio 2016, il testo passa alla Camera; in via definitiva il ddl n. 1226, Ratifica ed esecuzione dello Scambio di Note per la proroga dell’Accordo di cooperazione nel settore della difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Libano del 21 giugno 2004, fatto a Beirut il 25 luglio e il 16 settembre 2016; il ddl n. 1138, Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di Cooperazione culturale e scientifica tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica dominicana, fatto a Santo Domingo il 5 dicembre 2006, il testo passa alla Camera; il ddl n. 1170, Ratifica ed esecuzione dell’Accordo in materia di cooperazione di polizia tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Cuba, fatto a L’Avana il 16 settembre 2014, il testo passa alla Camera; in via definitiva ilddl n. 1307, Ratifica ed esecuzione della Convenzione relativa all’estradizione tra gli Stati membri dell’Unione europea, con Allegato, fatta a Dublino il 27 settembre 1996; in via definitiva ilddl n. 1308, Ratifica ed esecuzione dei seguenti Protocolli: a) Secondo Protocollo addizionale alla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale, fatto a Strasburgo l’8 novembre 2001; b) Terzo Protocollo addizionale alla Convenzione europea di estradizione, fatto a Strasburgo il 10 novembre 2010; c) Quarto Protocollo addizionale alla Convenzione europea di estradizione, fatto a Vienna il 20 settembre 2012; in via definitiva ilddl n. 1225, Ratifica ed esecuzione dell’Accordo di cooperazione in materia di difesa tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Niger, fatto a Roma il 26 settembre 2017; in via definitiva il ddl n. 1260,

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Serbia inteso a facilitare l’applicazione della Convenzione europea di estradizione del 13 dicembre 1957, fatto a Belgrado il 9 febbraio 2017; b) Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica di Serbia inteso a facilitare l’applicazione della Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, fatto a Belgrado il 9 febbraio 2017; in via definitiva il ddl n. 1261, Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kenya, fatto a Milano l’8 settembre 2015; b) Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Kenya, fatto a Milano l’8 settembre 2015; in via definitiva il ddl n. 1262. Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di assistenza giudiziaria in materia penale tra la Repubblica italiana e la Repubblica del Kazakhstan, fatto ad Astana il 22 gennaio 2015; b) Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica del Kazakhstan, fatto ad Astana il 22 gennaio 2015.

Alle ore 15 si sono svolte le interrogazioni a risposta immediata.

Il ministro dell’interno Salvini ha risposto all’interrogazione 3-01004, illustrata dal sen. De Falco (Misto), sull’applicazione delle nuove norme in materia di ordine e sicurezza pubblica alle imbarcazioni battenti bandiera italiana: premesso che il deciso cambiamento di politica dell’immigrazione ha ridotto gli sbarchi dell’82 per cento e i morti in mare sono passati da 5000 a 584, il Governo assicura corridoi umanitari e apertura dei porti per chi scappa dalla guerra, ma non si può parlare di naufragi con riferimento ai viaggi organizzati dagli scafisti. Il caso della nave Alex ha dimostrato l’efficacia delle norme del decreto sicurezza bis.

Il ministro Salvini ha poi risposto all’interrogazione 3-01004, illustrata dalla senatrice Ginetti (PD), sul rifinanziamento del fondo di sostegno ai comuni oggetto di fusione: nella legge di bilancio il Governo ha assegnato ai comuni 400 milioni di euro; il decreto sicurezza ne ha stanziati 90 per la videosorveglianza, il decreto crescita ha previsto investimenti per 500 milioni. E’ in atto un confronto tra Governo ed enti locali sulla gestione associativa dei servizi e sull’area vasta.

Il ministro per le Infrastrutture, Toninelli ha risposto all’interrogazione 3-01003, illustrata dal sen. Urso (FdI), sulle determinazioni in merito alla realizzazione della linea ferroviaria TAV Torino-Lione: non vi è alcun ultimatum dell’Unione europea sulla costruzione di un’opera che era in ritardo prima che si insediasse l’attuale Governo. Degli 800 milioni previsti, ne sono stati versati solo 66, l’interlocuzione con la Commissione rientra in una dialettica normale e, anche all’esito di un’analisi costi-benefici che condanna l’opera, il Governo preserverà l’interesse dello Stato italiano e l’uso migliore delle risorse.

Il ministro Toninelli ha poi risposto all’interrogazione 3-01001, illustrata dal senatore Ferro (FI),sulla revoca delle concessioni autostradali affidate alla società Autostrade per l’Italia: il Governo ha garantito piena trasparenza pubblicando i dati relativi alle concessioni. Lo Stato può revocare una concessione facendo valere la responsabilità del gestore e un contratto in essere può essere risolto per inadempimenti e mancata manutenzione. La norma che prevede un indennizzo, introdotta dalla legge n. 101 del 2008, è illegittima e manifestamente nulla.

Il ministro Toninelli ha risposto infine all’interrogazione 3-01002, illustrata dal senatore Santillo (M5S), sull’adeguamento alle norme di sicurezza dettate dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie: il presidente De Luca, che non ha impegnato i finanziamenti, è responsabile dei disservizi del trasporto ferroviario in Campania, che subisce rallentamenti a causa dei bassi livelli di sicurezza; il Governo ha comunque avanzato una proposta per risolvere il problema.

Il ministro per la Pubblica Amministrazione, Bongiorno, ha risposto all’interrogazione 3-01000 della senatrice Nisini (L-SP) sugli interventi per superare gli effetti del blocco del turnover del personale nelle pubbliche amministrazioni locali: invertendo la rotta degli tagli alla pubblica amministrazione, il Governo ha assicurato il turnover dal 2019. Per Regioni e Comuni sono state adottate misure che prevedono assunzioni maggiori, in particolare il decreto crescita prevede che il numero di dipendenti in servizio tenga conto del numero di abitanti anziché dei pensionamenti.

La seduta è terminata alle ore 16:00. L’Aula del Senato è convocata per martedì 16 luglio alle ore 16:30.

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