7GIORNI IN SENATO/ di F. M. Provenzano/ Dai prezzi dei farmaci alla sicurezza nelle città

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO

Martedì 12 l’Aula si è riunita alle ore 11 e ha avviato l’esame di mozioni sull’epatite C e soggetti stomizzati. Maurizio Romani (Misto IdV) ha illustrato la mozione n. 603 (testo 2) che impegna il governo ad esercitare la licenza obbligatoria o licenza d’uso, prevista negli accordi internazionali sui brevetti, per produrre a un prezzo più basso i farmaci per la cura dell’epatite C.  Mandelli (FI-PdL) ha illustrato la mozione n. 774 che impegna il governo ad intraprendere iniziative per definire un prezzo etico di acquisto dei farmaci a carico del Servizio sanitario nazionale.  Gaetti (M5S) ha illustrato la mozione n. 776 che impegna il governo ad attuare misure per abbattere i prezzi dei farmaci antivirali fino al ricorso alla licenza obbligatoria e a monitorare gli effetti collaterali del trattamento antivirale.  Consiglio (LN) ha illustrato la mozione n. 777 che impegna il governo a dare immediata attuazione al piano di eradicazione dell’epatite C; ad attuare una politica di concorrenza per ottenere prezzi più bassi dei farmaci.  Barani (ALA) ha illustrato la mozione n. 779 che impegna il governo a far sì che il prezzo della terapia sia sostenibile; a permettere l’accesso alla cura a tutti i malati di epatite C; a procedere alla contrattazione del costo delle cure direttamente con le case farmaceutiche.  Liuzzi (Misto) ha illustrato la mozione n. 780 che impegna il governo a realizzare il piano di eradicazione del virus; a potenziare i centri di cura; a rinegoziare il prezzo del farmaco Sovaldi prodotto dall’azienda Gilead. La senatrice De Biasi (PD) ha illustrato la mozione n. 781 che impegna il governo a individuare e armonizzare in un unico strumento programmatico (Piano nazionale di contrasto all’infezione HCV) tutte le misure di prevenzione. Infine i Liuzzi (Misto) e Cecilia Guerra (MDP) hanno illustrato le mozioni nn. 605 e 614 che impegnano il governo a promuovere misure per prevenire l’incontinenza e per assistere i soggetti stomizzati. La discussione è stata rinviata ad altra seduta. La seduta è terminata alle ore 13:00.

Nella seduta pomeridiana, iniziata alle ore 16,30, la Conferenza dei Capigruppo ha approvato modifiche e integrazioni al calendario corrente e il nuovo calendario dei lavori fino al 27 aprile. La seduta è stata tolta per consentire alla Commissione affari costituzionali di concludere l’esame in sede referente del decreto-legge sulla sicurezza delle città. In apertura di seduta il presidente Grasso ha espresso partecipazione al dolore per le vittime dell’attentato terroristico di Stoccolma, avvenuto venerdì scorso, e degli attentati terroristici in Egitto che hanno colpito la comunità dei cristiani copti. L’Assemblea ha osservato un minuto di raccoglimento. La seduta è terminata alle ore 17.

Nella commissione Affari sociali si è svolta un’audizione importante riguardo La Fondazione Italia Sociale una società istituita con la legge sul terzo settore (L. 106/2016), ha lo scopo di sostenere, mediante l’apporto di risorse finanziarie e di competenze gestionali, la realizzazione e lo sviluppo di interventi innovativi da parte di enti del Terzo settore. E tra i rappresentanti ascoltati vi era anche l’ex senatore Elio Lannutti come presidente dell’Adusbef, il quale ha sferrato un duro attacco al governo affermando che: “In questo paese diseguale, dove lo Stato biscazziere non si pone il problema delle gravissime patologie prodotte dalla ludopatia, che pubblicizza il gioco d’azzardo e registra la crescita delle entrate dai giochi, nel mese di gennaio 2017 con un  + 19,2 percento e 14,6 miliardi di euro nel 2016,  con circa 100 mld di euro l’anno di incassi da lotto, lotterie ed altre attività da gioco, questa Italia sempre più povera e derelitta, costretta a pietire un pasto alla mensa, un letto all’ostello, un pacco di viveri, una scatola di antibiotici, affollare le mense della Caritas, (50 mila famiglie nel 2016 solo a Roma); il palliativo dell’Italia Sociale, può rappresentare un ulteriore inganno. a popolazione, senza la ferma decisione di rivedere e riformare l’intero sistema, Poiché questa è un’epoca priva di statisti, tornano alla mente le parole di Papa Francesco nella Laudato Si’. Il salvataggio ad ogni costo delle banche, facendo pagare il prezzo alla popolazione. La politica non deve sottomettersi all’economia e questa non deve sottomettersi ai dettami e al paradigma efficientista della tecnocrazia. Oggi, pensando al bene comune, abbiamo bisogno in modo ineludibile che la politica e l’economia, in dialogo, si pongano decisamente al servizio della vita, specialmente della vita umana. Ecco, bisognerebbe tornare alle origini del problema, costruendo modelli sociali ed ordinamenti basati sul primato della politica e degli Stati sovrani frutto della volontà popolare e del suffragio universale rispetto alle sovrastrutture di oligarchi e tecnocrati, che non rispondono mai del loro operato”.

Mercoledì 12 la seduta è iniziata alle ore 9 con il ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale Alfano che ha reso un’informativa sulla situazione in Siria. All’indomani del G7 esteri di Lucca, che è stato allargato ieri ai Paesi arabi, è emerso che la risposta americana all’attacco chimico apre l’opportunità di rilanciare il negoziato in Siria e che occorre evitare un’escalation militare. La presidenza americana vuole tornare a giocare un ruolo da protagonista e la Russia, che non va messa nell’angolo, non può promuovere da sola una transizione credibile. Assad, che non ha rispettato il cessate fuoco e non ha eliminato le armi chimiche, si è rivelato un partner inaffidabile; dopo lo stallo del processo di Aftana va dunque rilanciato un negoziato su una nuova costituzione ed elezioni in Siria. Nel dibattito hanno preso la parola i senatori Centinaio (LN), Compagna (GAL), Corsini (MDP), Amoruso (ALA), Colucci (AP), Ornella Bertorotta (M5S), De Cristofaro (SI-Sel), Alicata (FI-PdL), Maran (PD). Tutti i senatori intervenuti hanno condiviso la necessità di non isolare la Russia e di lavorare a una soluzione politica del conflitto. L’Assemblea ha poi avviato l’esame del ddl n. 2754 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città, già approvato dalla Camera dei deputati. Il relatore, Pagliari (PD), ha illustrato il provvedimento, dando conto delle modifiche introdotte dalla Camera. Il capo I detta disposizioni in materia di collaborazione interistituzionale. Il provvedimento si compone di 17 articoli. Respinte le pregiudiziali di costituzionalità, avanzate da Loredana De Petris (SI-Sel) e Malan (FI-PdL), è iniziata la discussione generale alla quale hanno partecipato Piccoli, Floris, Mario Mauro, Zuffada, Anna Maria Bernini (FI-PdL), Perrone (Misto), Paola Nugnes (M5S), Donatella Albano, Nicoletta Favero, Mirabelli (PD), Nerina Dirindin, Manuela Granaiola (MDP), Uras (Misto), Patrizia Bisinella (Misto-Fare), (PD), Consiglio (LN), Giovanardi (GAL), Langella (ALA), Loredana De Petris (SI-Sel). Respinta la proposta di non passare all’esame degli articoli, avanzata da Martelli (M5S), il ministro per i rapporti con il Parlamento Anna Finocchiaro ha posto la questione di fiducia sull’approvazione, senza modifiche, del testo approvato dalla Camera. L’Aula ha rinnovato la fiducia al governo approvando, in via definitiva, con 141 voti favorevoli, 97 contrari e due astenuti, il provvedimento di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città (ddl n. 2754), nel testo identico a quello licenziato dalla Camera. Nella discussione sulla fiducia sono intervenuti Consiglio (LN), D’Anna (ALA), Crimi (M5S) e Floris (FI-PdL). Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato la fiducia i senatori Cecilia Guerra (MDP), Panizza (Aut), Mancuso (AP) e Martini (PD). Hanno negato la fiducia i senatori Patrizia Bisinella (Misto), Candiani (LN), Mazzoni (ALA), Morra (M5S), De Cristofaro (SI-Sel), Gasparri (FI-PdL). La seduta è terminata alle ore 17.

GIORNI IN SENATO.

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