7 GIORNI IN SENATO/ Codice delle leggi antimafia approvato, ma torna alla Camera e sarà cambiato

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO/

Martedì 4 luglio l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 16,3. Il presidente Grasso  comunica il nuovo calendario dei lavori fino al 3 agosto, approvato dalla Conferenza dei Capigruppo. Oggi pomeriggio si concluderà l’esame del codice antimafia; domani mattina inizierà la discussione generale del ddl sulla cittadinanza per il quale sono state ripartite dieci ore; nel pomeriggio alle ore 18,30 il ministro dell’Interno, Minniti, riferirà sulla gestione dei flussi migratori; l’Assemblea passerà quindi al ddl su cinema e spettacolo. Il decreto-legge sulla prevenzione vaccinale sarà esaminato non appena concluso l’esame in Commissione. La prossima settimana, oltre al seguito di argomenti non conclusi, è previsto il decreto-legge sulla crescita del Mezzogiorno. Tra il 18 e il 20 luglio è prevista la legge di delegazione europea; dal 25 al 27 luglio saranno definiti, ove trasmessi dalla Camera, i decreti in materia bancaria e sarà ratificato il CETA; dal 1° al 3 agosto saranno esaminati il ddl sul mercato e concorrenza, nonché rendiconto e assestamento del bilancio, smaltimento fanghi in agricoltura. L’Assemblea ha accolto la richiesta di Raffaela Bellot (Misto) di inserire nel calendario, a conclusione del codice antimafia, il ddl sul distacco del comune di Sappada. Sono state invece respinte la proposta di Loredana De Petris (SI-Sel) e Cappelletti (M5S) di espungere la ratifica del trattato commerciale con il Canada, su cui pende il giudizio di costituzionalità della Corte francese, e la richiesta di Gasparri (FI-PdL) di rinviare in Commissione lo ius soli. I senatori  Paolo Romani (FI-PdL) e altri del Gruppo, nonché Quagliarello (FL), Erika Stefani (LN), Falanga (ALA) e Di Maggio (GAL) hanno proposto, alla luce delle perplessità sui profili di costituzionalità espresse dal procuratore nazionale anticorruzione e da autorevoli giuristi, di rinviare le modifiche al codice antimafia;  Centinaio (LN) e Laura Bianconi (AP) hanno suggerito alla Presidenza di togliere la seduta e di riconvocare la Conferenza dei Capigruppo. Respinta la proposta di rinvio, l’Assemblea ha approvato la proposta di riprendere domani mattina l’esame delle modifiche al codice antimafia e il Presidente ha tolto la seduta. La seduta è terminata alle ore 19.

Mercoledì 5 L’Aula ha iniziato i lavori alle 9:30 e l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 2134, recante modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, già approvato dalla Camera dei deputati. Il testo proposto dalla Commissione si compone di 36 articoli, suddivisi in 7 capi. I capi I e II prevedono una nuova disciplina delle misure di prevenzione personali e patrimoniali. In particolare, l’articolo 1 inserisce tra i destinatari delle misure di prevenzione gli indiziati di prestare assistenza agli associati di organizzazioni mafiose e gli indiziati di reati contro la pubblica amministrazione. La Commissione giustizia ha esteso la previsione agli indiziati di delitti con finalità di terrorismo e ai soggetti coinvolti nei reati di stalking. Il capo III modifica la disciplina in tema di amministrazione, gestione e destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Il capo IV modifica la disciplina relativa alla tutela dei terzi e ai rapporti con le procedure concorsuali. Il capo V interviene sull’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati. Il capo VI reca modifiche al codice penale, alle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale e alle leggi speciali, nonché deleghe al Governo per la disciplina delle incompatibilità relative agli amministratori giudiziari e ai curatori fallimentari e per la tutela del lavoro nelle aziende sequestrate e confiscate. Dopo aver esaminato i vari articoli si è passati all’esame dell’articolo 36, sul quale, dopo un ampio dibattito in cui sono intervenuti Caliendo, Azzollini, Palma, Gasparri (FI-PdL), Giovanardi, Quagliariello (FL) Candiani, Calderoli (LN) e Ferrara (GAL), i relatori hanno presentato un emendamento, derivante dalla trasformazione di una proposta di coordinamento, al fine di specificare che gli articoli 27, comma 1, e 32 non rientrano tra le norme che non comportano nuovi oneri per la finanza pubblica. In attesa che giunga la relazione tecnica, così come richiesto dalle opposizioni, il presidente ha rinviato il seguito dell’esame del provvedimento alla seduta pomeridiana. La seduta è terminata alle ore 12:45.

Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16:30 l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 2134. Nella seduta antimeridiana, in sede di esame dell’articolo 36, che prevede l’invarianza finanziaria, sono emersi rilievi sulla copertura dell’articolo 32, comma 4 (delega al Governo per la tutela del lavoro nelle imprese confiscate); la seduta è stata quindi sospesa per consentire alla Commissione bilancio i necessari approfondimenti. Il presidente della Commissione bilancio, Tonini (PD), ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, ha chiesto una modifica, in sede di coordinamento, dell’articolo 32, comma 4, che ripartisca per ciascuna annualità (7 milioni per il 2018, 7 milioni per il 2019 e 6 milioni per il 2020) la spesa di 20 milioni, stanziata per il triennio a valere sul Fondo sociale per l’occupazione. Secondo Azzollini (FI-PdL), poiché è già stato votato l’articolo 32, la condizione della Commissione bilancio non può essere recepita né con un emendamento né con una proposta di coordinamento: il testo va corretto dalla Camera dei deputati.

Approvato l’articolo 36 con l’emendamento 36.300 dei relatori, che esclude dall’invarianza finanziaria gli articoli 27, comma 1, e 32, sono iniziate le dichiarazioni di voto finale. Nella seduta pomeridiana delle ore 16:30 prima dell’informativa del ministro degli Interni Minniti, l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 2134, recante modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, già approvato dalla Camera dei deputati. Hanno annunciato voto favorevole al ddl Alessandra Bencini (Misto-IdV) e Casson (Art.1-MDP), che ha difeso la norma contro la corruzione.  D’Ascola (AP), annunciando la libertà di voto del Gruppo, ha evidenziato che l’obiettivo principale del ddl è favorire la gestione produttiva delle aziende confiscate e ha ricordato l’introduzione del diritto alla prova nel processo di prevenzione. Giovanardi (FL), Erika Stefani (LN), Falanga (ALA), hanno richiamato le perplessità espresse dal presidente dell’Autorità anticorruzione e dall’ex presidente della Corte costituzionale. Alle ore 18,30 il ministro dell’Interno Minniti ha reso un’informativa sulla gestione dei flussi migratori. Riferendosi all’afflusso straordinario di migranti verificatosi il 27 giugno scorso, il ministro ha evidenziato che l’arrivo di 10.000 persone dal Mediterraneo centrale ha messo a dura prova il sistema di approdo e di accoglienza. Il Governo si è immediatamente attivato presso la Commissione europea per chiedere una gestione comune dell’emergenza, ottenendo un passo avanti da parte di Francia e Germania sul tema delle ricollocazioni e la piena convergenza sui temi del codice di comportamento delle Ong, della responsabilità della guardia costiera libica nelle acque territoriali, del coordinamento giudiziario nella lotta ai trafficanti di esseri umani. La seduta è terminata alle ore 20:30.

Giovedì 6 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9:30 e in apertura di seduta il presidente Grasso ha comunicato le sanzioni (censura e interdizione di partecipare ai lavori per una o due sedute) irrogate all’unanimità dal Consiglio di Presidenza nei confronti di alcuni senatori della Lega in relazione ai fatti accaduti nella seduta del 15 giugno (turbativa dell’ordine dei lavori e offese). Respinta la proposta di inversione dell’ordine del giorno avanzata da Malan (FI-PdL), dopo l’intervento a favore di  Gasparri (FI-PdL) e l’intervento contrario di Calderoli (LN), l’Assemblea ha ripreso l’esame del ddl n. 2134, recante modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, di cui al decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, già approvato dalla Camera dei deputati.

Nella seduta pomeridiana di ieri si è conclusa la votazione degli articoli e sono iniziate le dichiarazioni di voto che si sono concluse questa mattina. Mineo (SI-Sel), nel riconoscere validi alcuni rilievi del centrodestra, ha criticato il modo in cui è stato condotto l’esame del ddl, evidenziando la mancanza di dialogo tra maggioranza e opposizione e di coordinamento tra uffici legislativi di Camera e Senato, e denunciando la tendenza della Commissione giustizia della Camera a creare automatismi penali pericolosi. Cappelletti (M5S), annunciando l’astensione, ha ricordato che il Gruppo ha sostenuto il provvedimento in Commissione e in Aula e ha approvato l’introduzione alla Camera della norma che estende le misure di prevenzione ai reati contro la pubblica amministrazione. Caliendo (FI-PdL) ha evidenziato che il Parlamento concorda sul potenziamento dell’Agenzia e sul rilancio delle aziende confiscate, ma ha ricordato le forzature e le tensioni che hanno segnato l’iter del ddl. Mirabelli (PD) ha negato che la norma sull’estensione delle misure di prevenzione abbia un carattere giustizialista e liberticida e possa indebolire la lotta alla mafia.  Sacconi (AP), in dissenso dal Gruppo, ha annunciato voto contrario, ritenendo insufficiente la correzione che ha introdotto il vincolo associativo per gli indiziati di delitti contro la pubblica amministrazione. Gasparri (FI-PdL) in dissenso dal Gruppo ha annunciato la non partecipazione al voto.

Terminate le dichiarazioni di voto, si è svolto un dibattito sulla proposta di coordinamento presentata dai relatori che, recependo la condizione posta dalla Commissione bilancio, ripartisce su base annuale lo stanziamento di venti milioni all’articolo 32, comma 4. Palma, Malan, Caliendo, Anna Maria Bernini (FI-PdL), Quagliariello (FL) e Falanga (ALA), osservando che la proposta dei relatori non è di coordinamento formale ma di modifica sostanziale di un testo già votato, hanno chiesto al Presidente di convocare la Giunta del Regolamento e di rinviare il ddl in Commissione. Azzollini (FI-PdL) ha proposto di sostituire la proposta di coordinamento con un ordine del giorno che impegna a modificare l’articolo 32 alla Camera. Secondo  Calderoli (LN), alla luce del parere condizionato della Commissione bilancio, l’articolo 32 non è stato votato correttamente: il testo dovrebbe essere riassegnato alla Commissione. Il presidente Grasso ha replicato che l’articolo 103 del Regolamento non menziona solo il coordinamento formale ma ammette proposte volte a dare coerenza al testo; ha quindi posto in votazione la proposta di coordinamento dei relatori che è stata approvata. L’Assemblea con 129 voti favorevoli, 56 contrari e 30 astenuti, ha approvato, con modifiche, il ddl n. 2134 sulle modifiche al codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione. Il testo torna all’esame della Camera dei deputati. Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16 si sono svolte le seguenti interrogazioni: Il vice ministro dell’Interno, Bubbico, ha risposto alle interrogazioni 3-01170 di Vaccari (PD) e altri, 3-01455  della senatrice Albano (PD) e altri, 3-03657 delle senatrici Fasiolo e Favero (PD), 3-03679 di Tarquinio (GAL), sulla soppressione di presìdi della polizia postale e delle comunicazioni. Il vice ministro Bubbico ha risposto all’interrogazione 3-03196 della senatrice Fasiolo (PD), su certificazioni anagrafiche di cittadini nati in comuni ceduti mdall’Italia ad altri Stati. Il vice ministro Bubbico ha poi risposto all’interrogazione 3-03255 di Razzi (FI-PdL) e altri, sul trasferimento della caserma dei Vigili del fuoco di Pescara. Il vice ministro Bubbico ha risposto alle interrogazioni 3-03537 di Crimi (M5S) e altri e alla 3-03560 della senatrice Catalfo (M5S) e altri, sul trattamento discriminatorio del personale aeronavigante dei Vigili del fuoco rispetto agli altri corpi dello Stato. Il vice ministro Bubbico ha risposto infine all’interrogazione 3-03776 della senatrice Nugnes (M5S) e altri sulla diffusione in rete del gioco autolesionista “Blue Whale” (Balena Blu): ha assicurato che la polizia postale, che ha ricevuto 170 segnalazioni, sta indagando e monitorando il fenomeno. La senatrice Nugnes (M5S) si è dichiarata sufficientemente soddisfatta. La seduta è terminata alle ore 17.

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