ADDIO MILVA. La grande cantante e attrice è passata dalla canzone popolare al teatro di Giorgio Strehler, dalla musica di Battiato, Morricone e Piazzolla alle canzoni dei compositori greci, francesi e tedeschi

Sarà allestita nel foyer del Piccolo Teatro Strehler, martedì 27 aprile, dalle 9.30 alle 13.30, la camera ardente per Milva. I funerali, sempre a Milano, seguiranno in forma strettamente privata. La notizia della sua morte è stata data dalla figlia, Martina Corgnati, critica d’arte, ricordando che la mamma era gravemente malata da tempo. La grande cantante e attrice, per l’anagrafe Ilvia Maria Biolcati, aveva 81 anni e viveva a Milano con la segretaria Edith e la figlia Martina. 

 Il direttore del Piccolo Teatro di Milano, Claudio Longhi, ha dato l’annuncio della morte con queste parole: «Ci ha lasciato Milva, uno strappo doloroso per il Piccolo Teatro di Milano e per la sua memoria. La sua voce indimenticabile, inconfondibile, luminosa e incisiva come il soprannome che indossava con eleganza, ha tracciato un capitolo importante della storia della musica e del teatro italiano, colorandolo del rosso della sua chioma e della sua incandescente personalità“.

Soprannominata “La Rossa” per il colore della sua chioma (Enzo Jannacci le scrisse anche una canzone con questo titolo),  Milva ha calcato i palcoscenici di tutto il mondo realizzando più di sessanta album. Nata a Goro, in Emilia Romagna, il 17 luglio 1939, nel corso della sua carriera ha partecipato 15 volte al Festival di Sanremo, un record di presenze che detiene insieme a Peppino Di Capri, Toto Cutugno e Al Bano. Nel 2010, dopo aver pubblicato il terzo album scritto e prodotto per lei da Franco Battiato (dopo Milva e dintorni del 1982 e Svegliando l’amante che dorme del 1989), intitolato ‘Non conosco nessun Patrizio‘ e balzato immediatamente nella top 20 dei dischi più venduti in Italia, aveva annunciato il suo addio alle scene, dopo mezzo secolo di palcoscenico. Per molti è stata la «Pantera di Goro».

Nella sua lunga carriera Milva è passata dalla canzone popolare al teatro di Giorgio Strelher, passando per la musica di Franco Battiato, di Ennio Morricone, di Astor Piazzolla, le canzoni dei grandi compositori greci, francesi, tedeschi e tanto altro ma anche quelli sui palcoscenici di tutto il mondo. La sua statura artistica è stata ufficialmente riconosciuta dalle Repubbliche Italiana, Francese e Tedesca, che le hanno conferito alte onorificenze.

Il 26 marzo scorso Milva, aveva anche ricevuto il vaccino contro il Coronavirus e aveva scritto: Io mi vaccino perché tengo alla mia vita e alla vita altrui. Fatelo anche voi. Abbiamo bisogno di tornare alla vita di prima, e di abbracciare i nostri cari. Tutti quanti insieme possiamo farcela a sconfiggere questo virus“.

Di lei il ministro della Cultura, Dario Franceschini, ha scritto: «Milva è stata una delle interpreti più intense della canzone italiana. La sua voce ha suscitato profonde emozioni in intere generazioni. Una grande italiana, un’artista che, partita dalla sua amata terra, ha calcato i palcoscenici internazionali, rendendo globale il suo successo e portando alto il nome del suo Paese. Addio alla pantera di Goro».

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