“Mi sono addormentato” ammette l’autista del pullman della sciagura in Spagna

Studentesse morte in Catalogna “Mi dispiace, mi sono addormentato”: così ha spiegato il disastro l’autista del pullman sul quale viaggiavano 57 studenti universitari, di 22 nazionalità diverse, del progetto Erasmus, uscito di strada ribaltandosi e schiantatosi contro un’auto sulla corsia opposta in Catalogna provocando la morte di 13 ragazza di cui 7 italiane.

I loro nomi. Tre sono toscane: Valentina Gallo (fiorentina, 22 anni), Elena Maestrini (di Gavorrano, provincia di Grosseto, 21 anni), Lucrezia Borghi (di Greve in Chianti, 22 anni); Francesca Bonello (genovese, 24 anni) ; Elisa Valent (friulana, di Gemona, 25 anni); Serena Saracino (torinese, 23 anni) ; Elisa Scarascia Mugnozza (romana, 22 anni).  Oltre alle sette italiane, hanno perso la vita due giovani tedesche, una romena, una uzbeka, una francese e una austriaca.

Sono sei i feriti italiani: due sono stati già dimessi, altri due sono gravi ma non in pericolo di vita: Annalisa Riba, 22 anni, originaria di Dronero (Cuneo) frequenta a Barcellona la facoltà di Farmacia. E’ fuori pericolo. Laura Ferrari, modenese, 24 anni, operata ieri e ora in coma farmacologico.  

Tutte le vittime viaggiavano sedute vicino al finestrino. In molti si sono salvati grazie alla cintura di sicurezza.

Sul luogo si è recato anche il capo del governo italiano, Matteo Renzi, che perciò ha rinviato al 4 aprile la riunione della Direzione del Pd che era in programma per questa mattina.  

L’autista dell’autobus è indagato per omicidio colposo plurimo, per ‘imprudenza’ secondo il codice spagnolo: ha 63 anni, è stato ricoverato in terapia intensiva per una contusione polmonare e non ha potuto ancora presentarsi davanti al giudice. E’ confermato comunque che è risultato negativo sia alla prova alcolica sia a quella tossicologica; inoltre era in servizio da 17 anni per quella società di trasporto senza aver mai avuto un incidente.

In realtà è stata la stanchezza la prima causa della tragedia: è stata una enorme imprudenza far compiere il viaggio con partenza alle 3 di notte  dopo aver assistito ad un evento ludico protrattosi fino a tardi. Anche gran parte dei giovani che erano a bordo degli autobus dormivano quando è avvenuta la sciagura. Alcune delle vittime sono passate dal sonno alla morte forse senza accorgersene.

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