ORA DI PUNTA/ Nuova bugia-dietrofront di Renzi sul referendum: “Non sono stato io a personalizzarlo”!

ORA di puntadi ENNIO SIMEONE – Matteo Renzi è un bugiardo di professione. L’ultima bugia, detta con una sfrontatezza che offende l’intelligenza di chi lo ascolta, l’ha detta oggi in quel collegamento facebook che si inventato per occupare altri spazi televisivi, sui siti e sui giornali alla faccia della par condicio (che da quando c’è lui al potere è stata letteralmente stracciata dalla grandissima parte degli editori e dei giornalisti italiani, tutti in attesa della manna promessa dal governo con la legge sull’editoria).

Ebbene, il capo del governo e del Pd è arrivato ad affermare disinvoltamente: “A personalizzare lo scontro sul referendum costituzionale non sono stato io, ma il fronte del No”!

Ci vuole una faccia tosta ineguagliabile per fare un’affermazione del genere quando fino a ieri proprio lui ha detto “se perdo il referendum vado a casa”, “Io ci metto la faccia”, e così via. Tant’è che persino il suo padrino e nume tutelare Giorgio Napolitano in una intervista di pochi giorni fa al Corriere della sera  gli aveva raccomandato di “non personalizzare lo scontro” su quella riforma che l’ex presidente della Repubblica ha sponsorizzato contraddicendo tutto il proprio passato politico. E addirittura la ministra Boschi si sta da un po’ di tempo dedicando a sgonfiare la linea di scrontro frontale voluto da Renzi ribadendo che non è il caso che la gente leghi il proprio voto ad un giudizio pro o contro il capo del governo e del Pd.

Ma Renzi ha la faccia tosta e non si fa prendere dallo scrupolo della coerenza. Come non si fa specie di usare ogni arma pur di vincere le sue scommesse, e così, rivolgendosi a coloro che ritengono un pasticcio quella riforma, lancia invettive e accuse. Soprattutto una: “Ma davvero vogliono mantenere tutte queste poltrone? Questo bicameralismo che non volevano nemmeno i costituenti e che furono costretti ad accettare per effetto dei veti incrociati? Questa confusione insopportabile sulla materia concorrente tra Regioni e Stato centrale che ha portato alla paralisi di cantieri, allo spreco di fondi europei, alla costante tensione istituzionale?”.

Ma non si ferma alla riforma costituzionale. Anche sulle tasse mente: “Nessuno come noi ha realizzato l’abbassamento tasse”, dice. E si scandalizza: “Tutti gli indicatori dicono che i cittadini non stanno notando nessuna discesa delle tasse. Eppure c’è, eppure è evidente per gli addetti ai lavori, eppure nessun governo ha fatto quanto noi sulle tasse. E giù un elenco. Ma conclude sconsolato: “Nonostante tutto questo, gli italiani pensano che le tasse siano aumentate. Dove ho sbagliato?”. Forse nell’attribuirsi meriti che non gli appartengono o nell’inaugurare opere che sono state avviate da governi precedenti e attribuirsele. Dimenticando che le bugie hanno le gambe corte e che talvolta il fare e tacere può essere più apprezzato che raccontare balle.

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