In malattia come insegnante a Lodi faceva l’avvocato a Vibo Valentia: arrestato

Un professore, Alfredo Mercatante di 55 anni, docente dell’Istituto Superiore di Codogno e dell’Istituto Merli-Villa Igea di Lodi, è stato arrestato dai militari della Guardia di Finanza e messo ai domiciliari  su ordine del gip di Lodi, per aver accumulato, in cinque anni, 1.500 giorni di assenza dall’insegnamento in Lombardia, mentre svolgeva l’attività di  avvocato in Calabria.

Dal settembre 2011 al febbraio 2017, il prof. avv. Mercatante aveva totalizzato oltre 1500 giornate di assenza (fra malattia, congedo biennale per assistenza a familiare e aspettativa per motivi familiari), in coincidenza  con i periodi di attività legale a Vibo Valentia.

All’esito delle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Lodi ed iniziate con attività di osservazione e pedinamento svolte in Calabria, presso il Tribunale di Vibo Valentia, si appurava – affermano gli inquirenti –  che, negli oltre 5 anni oggetto d’indagine, l’interessato aveva partecipato a circa 250 udienze presso il Tribunale di Vibo Valentia, a 123 udienze presso il Giudice di Pace dello stesso luogo ed a 3 udienze presso il Tar di Catanzaro, mentre risultava assente per malattia od altro titolo.

La continua attività forense nei periodi di presunta malattia o di assenza a diverso titolo è stata inoltre confermata dalle risultanze di documentazione amministrativo-contabile, quali agende, documenti attestanti trasferte e spese di viaggio, rinvenute e sottoposte a sequestro presso lo studio legale di pertinenza del professionista.

Nel complesso – precisano gli inquirenti – sono emersi elementi per sostenere un utilizzo strumentale di certificati medici di dubbia attendibilità: sugli stessi, infatti, è stata apposta come diagnosi “lombosciatalgia acuta”: una patologia che se impediva al Mercatante l’insegnamento avrebbe dovuto impedirgli anche l’attività forense.

Inoltre, l’avvocato, sia durante i periodi di assenza per malattia che durante il ricorso al congedo biennale per l’assistenza al padre, risultava aver effettuato numerosi spostamenti sull’intero territorio nazionale per fare fronte agli impegni assunti come legale.

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