Ecco la manovra Renzi-Padoan da 26 miliardi a base di bonus e di ipotesi di entrate per la caccia ai sì nel referendum

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (D) con il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri sulla legge di bilancio, Roma, 15 ottobre 2016. ANSA/ANGELO CARCONI
Foto di Angelo Carconi per l’Ansa

Il duo Renzi-Padoan si è esibito nel replay di due anni fa, quando, alla vigilia delle elezioni europee, estrasse dal cilindro il bonus da 80 euro, con il quale comprò letteralmente un milioncino di voti che fecero balzare il Pd dal 25 al 40 per cento. Oggi, alla vigilia del referendum – la cui data, non a caso, è stata fissata il più tardi possibile in modo che venisse preceduta dalla presentazione della legge di bilancio 2017 – la coppia ha fatto approvare dal Consiglio dei ministri sotto la voce “legge di stabilità” una serie di provvedimenti-promesse con annunci di mirabolanti elargizioni che rappresentano un vero e proprio ventaglio di offerte in cambio del “sì” per il 4 dicembre.

Due ciliegine sulla torta sono  costituite da una riduzione di 10 euro sul canone Rai e dall’annuncio che sarà chiusa Equitalia: un annuncio per gonzi, perché al posto di Equitalia ci sarà ovviamente un’altra struttura per riscuotere le tasse, che, come si sa, restano di competenza dell’Agenzia delle Entrate.

Poi una girandola di miliardi accompagnata da una serie di slogan, il primo dei quali è stato il seguente: “La filosofia della stabilità 2017 è merito e bisogno, tenere insieme competitività ed equità, dare una chance a chi ci prova e una mano a chi non ce la fa”. Ciò autorizza il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta, a dire che “Matteo Renzi, come sempre quando è in difficoltà, promette, illude gli italiani. Insopportabile e incredibile. Distribuisce a destra e a manca soldi che non ha”. E aggiunge: “Lo stesso Padoan aveva lo sguardo sbalordito. Renzi dovrebbe fare il presidente del Consiglio,non il commerciante!. Distribuisce soldi a pioggia. Bonus, incentivi, sconti…”. E gli alleati del capo del governo si danno da fare per attribuirsi anche loro un po’ di meriti, come hanno fatto il ministro della Sanità, Beatrice Lorenzin, e il ministro dell’Interno Angelino Alfano, il quale ha tenuto a precisare che “dentro questa manovra ci sono molte cose volute da noi del NBuovo centrodestra”.

Ma vediamo, in sintesi, che cosa c’è dentro questa manovra da 26,5 miliardi.

La manovra è fatta di 6 capitoli. Nel documento che sarà inviato lunedì a Bruxelles ci sono diverse conferme e qualche sorpresa come il fondo sanità che il prossimo anno salirà a 113 miliardi di euro con un incremento di 2 miliardi, di cui uno è stato “ballerino fino all’ultimo”. Tra le novità delle ultime ore anche la stabilizzazione per precari di sanità e scuola e nuove assunzioni nelle forze dell’ordine. E sul fronte delle coperture, dalla spending review si attendono 3,3 miliardi di euro contro i 2,6 miliardi indicati nella nota di aggiornamento.

I due provvedimenti, ha precisato Renzi, hanno ottenuto il via libera “salvo intese”, per lasciare aperta la possibilità di aggiustamenti dell’ultimo minuto. La commissione eurpea, ha ricordato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, “risponderà nel giro di due settimane”.

Renzi ha precisato che all’emergenza immigrazione sarà destinato lo 0,2% del Pil “fuori dal patto Ue”. Ecco i principali capitoli della manovra.

CONFERMATO STOP AUMENTO IVA PER 15 MLD. Nel 2017 ci sarà la sterlizzazione della clausola di salvaguardia che prevedeva l’incremento dell’Iva e che vale oltre 15 miliardi di euro. PENSIONI. Sono previsti 7 miliardi di euro in tre anni (1,9 nel 2017, 2,5 nel 2018 e 2,6 nel 2019). Nel pacchetto ci sono sostegni al reddito di 3,3 milioni di pensionati, con assegno fino a 1.000 euro al mese, attraverso il pagamento o l’aumento della quattordicesima. Via all’anticipo pensionistico che assumerà due forme: una gratuita per le categorie disagiate ed una con un taglio del4-5% della prestazione per gli altri.

20 MLD A COMPETITIVITA’ CON INDUSTRIA 4.0 E SUPERAMMORTAMENTO. Tra le misure ci sono Industria 4.0, la legge Sabatini, il superammortamento e il credito d’imposta per la ricerca. Per gli investimenti pubblici il governo spenderà 12 miliardi di euro, sempre in tre anni, di cui 2 nel 2017. Nel pacchetto anche la defiscalizzazione maggiorata del salario di produttività e incremento delle misure a favore del welfare aziendale oltre al rafforzamento del piano straordinario Made in Italy (100 milioni).

TAGLIO IRES E NASCE IRI PER ARTIGIANI E PMI A 24%. L’Ires scende dal 27,5% al 24% e nasce l’Iri, (l’imposta sul reddito dell’imprenditore) con una aliquota semplificata al 24% per profitti di artigiani e titolari di Pmi. a queste misure si aggiunge la cancellazione dell’Irpef agricola.

CREDITO A PMI, C’E’ 1 MLD PER FONDO GARANZIA. Il governo ha stanziato un miliardo di euro per alimentare il fondo di garanzia sul credito per le Pmi. Le risorse dovrebbero essere già inserite nel decreto che abolisce Equitalia e nei calcoli del governo verrano sbloccati crediti per 25 miliardi di euro.

FONDO SANITA’ SALE A 113 MILIARDI. Il fondo per la Sanità cresce da 111 a 113 miliardi di euro. L’incremento servirà anche per destinare risorse a pazienti e medici oncologici, malati di “epatite c”, “vaccini” e “stabilizzazione di medici e infermieri”.

PROROGA ECOBONUS ESTESO A CONDOMINI E ALBERGHI. Confermati anche per il 2017 gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie e per l’efficienza energetica. I bonus vengono estesi anche a condomini ed alberghi con una dotazione complessiva di 3 miliardi di euro.

RISORSE PER RINNOVO CONTRATTI P.A. E ASSUNZIONI FORZE ORDINE. La legge di bilancio prevede più risorse per il rinnovo dei contratti pubblici e per le assunzioni nella sanità e nelle forze dell’ordine.

ALLA FAMIGLIA VANNO 600 MILIONI DI EURO. La legge di bilancio prevede 600 milioni sulla famiglia in più, un “piccolo segnale verso un grande investimento sulla famiglia e sui figli che faremo nel 2018 con la modifica dell’Irpef”, ha puntualizzato Renzi.

CANONE RAI PASSA A 90 EURO. Dopo la riduzione di quest’anno da 113 euro a 100 euro, il prossimo anno il canone Rai verrà ulteriormente tagliato a 90 euro.

PER POVERTA’ E NON AUTOSUFFICIENZA 550 MLN. Nella legge di Bilancio ci sono 500 milioni in più per il fondo per la lotta contro la povertà e 50 milioni per il fondo per la non autosufficienza.

A DIFESA SUOLO E LOTTA DISSESTO 7 MLD IN 7 ANNI. Per il dissesto idrogeologico il governo ha previsto in manovra 7 miliardi in 7 anni.

1 MILIARDO IN PIU’ PER SCUOLA E UNIVERSITA’. Insegnanti, stabilizzazione precari, borse di studio, scuole paritarie sono alcune voci che ottengono dalla manovra risorse.

LE COPERTURE. Tra le risorse che dovrebbero servire  a coprire le misure inserite in manovra ci sono: i 12 miliardi che saranno finanziati in deficit, 4 miliardi dalla rottamazione delle cartelle esattoriali, 2 miliardi che l’esecutivo stima arriveranno dalla voluntary disclosure e 3,3 miliardi dai tagli alla spesa pubblica, oltre a 1,6 miliardi dalla riorganizzazione di fondi 2016.

Con la manovra è arrivato anche il decreto legge che abolisce Equitalia facendola confluire nell’Agenzia delle Entrate e rilancia la rottamazione delle cartelle esattoriali. Queste, alleggerite da interessi e more definite “vessatorie” da Renzi, dovrebbero portare 4 miliardi di euro in più di copertura alla manovra.

Insomma una danza di miliardi, in gran parte ipotetici, in funzione della scadenza referendaria. A caccia di sì per la pasticciata riforma costituzionale!

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