Si è spento a Bologna, a 84 anni, il professore Paolo Prodi, fratello dell’ex presidente del Consiglio e della Commissione Europea, Romano. Storico, intellettuale, docente universitario a Trento (dove aveva popi ricoperto il ruolo di rettore), a Roma e all’Alma Mater di Bologna, oltre ad essere fondatore della casa editrice ‘Il Mulino’ e ex deputato. Molti i mesasaggi di cordoglio del mondo accademico e politico.
“È stato personalità eminente della cultura italiana del Novecento per l’accuratezza e finezza dei suoi studi, e in particolar modo di quelli dedicati alla storia della Chiesa cattolica, e allo stesso tempo per il suo forte impegno civile e democratico in rapporto dialettico con la politica nazionale ed europea e in una indefettibile dedizione ad ogni causa di progresso”, ha scritto nel suo messaggio di condoglianze ai familiari il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, dal quale Paolo Prodi aveva dissentito nettamente sul referendum costituzionale (come avevamo riferito in un articolo di Nuccio Fava poche settimane prima del voto). Il cordoglio del Pd lo ha espresso il vice segretario Lorenzo Guerini.
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