7GIORNI IN SENATO/ Dal programma economico agli impegni europei

di FRANCESCO MARIA PROVENZANO – 

Mercoledì 26 aprile l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 11 e l’Assemblea ha avviato l’esame del Documento di economia e finanza 2017. Nel documento il governo afferma che obiettivo prioritario della politica di bilancio resta l’innalzamento di crescita e occupazione, nel rispetto delle esigenze di consolidamento della finanza pubblica, e che le previsioni sono ispirate a principi di prudenza. La valutazione congiunturale dell’economia italiana è favorevole: nella seconda metà del 2016 la crescita ha ripreso slancio, anche se permangono fattori di incertezza legati a rischi geopolitici e a eventuali politiche protezionistiche. La previsione di crescita del Pil per il 2017 è dell’1,1 per cento (1 per cento nel 2018 e 1,1 nel 2019). L’indebitamento netto è programmato al 2,1 per cento nel 2017, all’1,2 nel 2018 e allo 0,2 nel 2019. Il pareggio strutturale sarà raggiunto nel 2020. Con la manovra correttiva di 3,4 miliardi (le cui principali misure sono l’estensione dello split payment, gli interventi su compensazioni Ace, Patent box e giochi) l’indebitamento programmatico scende dunque dello 0,2 per cento. Nel DEF è confermato l’impegno a sterilizzare le clausole di salvaguardia (aumento dell’Iva e accise) con nuovi interventi di revisione della spesa e di contrasto all’evasione nella legge di bilancio 2018. Il rapporto debito/Pil nel 2017, comprensivo di possibili interventi di ricapitalizzazione delle banche, è programmato al 132,5 per cento. La diminuzione del rapporto dovrebbe accelerare nel periodo 2018-2020 grazie all’aumento del surplus primario. Il programma nazionale di riforme per il 2017 prevede misure per la concorrenza e l’apertura dei mercati, politiche attive per il lavoro e contrattazione di secondo livello, contrasto alla povertà (per cui vengono stanziati 1,2 miliardi), interventi sulla giustizia (riforma del processo penale e efficienza della giustizia civile). Il relatore, Guerrieri Paleotti (PD), ha evidenziato la continuità con le politiche degli ultimi tre anni che puntano a far uscire il Paese dalla stretta tra bassa crescita ed elevato stock di debito. L’ambizioso programma di riduzione del debito deve essere conseguito in tempi certi e con misure credibili, anche in considerazione del fatto che nel 2018 cesserà l’acquisto di titoli della BCE; da questo punto di vista va verificata la compatibilità della sostituzione delle clausole di salvaguardia con il conseguimento del pareggio strutturale. E’ auspicabile una revisione in sede europea del patto di stabilità per non compromettere la ripresa ma, secondo il relatore, non esistono scorciatoie o alternative rispetto all’aggiustamento. Infine, il sen. Guerrieri Paleotti ha posto l’accento sulla necessità di aumentare gli investimenti pubblici migliorando la progettazione e la realizzazione delle opere e ha apprezzato l’inserimento nel DEF di indicatori di benessere equo e sostenibile. A conclusione dell’esame del Documento di economia e finanza 2017, l’Assemblea ha approvato la risoluzione di maggioranza n. 4 (testo 2) presentata dai senatori Zanda (PD), Laura Bianconi (AP), Zeller (Aut) e Cecilia Guerra (Art.1-MDP). La risoluzione di maggioranza impegna il governo a conseguire i saldi programmatici di finanza pubblica; a promuovere una riforma della politica economica europea sostenendo con maggior forza l’introduzione di uno strumento comune di stabilizzazione macroeconomica; a disattivare l’incremento delle aliquote IVA e delle accise nel 2018; a rafforzare gli investimenti pubblici; a favorire forme di reale autonomia e responsabilità finanziaria degli enti locali; a dare attuazione alla delega per il contrasto alla povertà; a dare seguito agli impegni assunti sul pubblico impiego; a intervenire sul cuneo fiscale per favorire l’occupazione giovanile; a proseguire la semplificazione del sistema tributario e a ridefinire l’IRPEF; a valutare il programma di privatizzazioni anche in rapporto agli obiettivi strategici di politica industriale; a proseguire nello sforzo di messa in sicurezza degli edifici; a considerare collegato alla manovra il ddl recante delega per il codice dello spettacolo. Nella discussione hanno preso la parola Anna Cinzia Bonfrisco, D’Ambrosio Lettieri (Misto), Magda Zanoni, Moscardelli, Annamaria Parente, Lumia, Filippi, Bianco, Rosa Maria Di Giorgi, Santini (PD), Tosato, Crosio (LN), Lucrezia Ricchiuti, Nerina Dirindin (Art.1-MDP), Paola De Pin, Monica Casaletto (GAL), Zuffada, Boccardi, Ceroni, Azzollini (FI-PdL), Giovanna Mangili, Elisa Bulgarelli (M5S), Raffaela Bellot (Misto-Fare), Mazzoni (ALA), Orellana, Berger (Aut), Conte (AP), Bocchino (SI-Sel).

Secondo la Lega Nord il documento certifica il fallimento delle politiche degli ultimi anni che stanno condannando il Paese a una lenta agonia. Secondo Art.1-MDP occorrerebbe destinare lo 0,5 per cento del Pil per tre anni ad un piano per il lavoro e per l’ambiente. Secondo M5S le politiche di austerità degli ultimi anni non hanno avuto un tratto espansivo né hanno tracciato un modello di sviluppo più equo e sostenibile. I dati sulla povertà assoluta e relativa indicano che tredici milioni di italiani sono in difficoltà. Secondo FI-PdL le politiche degli ultimi anni, nonostante alcuni fattori congiunturali favorevoli, non hanno rilanciato la crescita italiana, che resta tra le più basse in Europa, ma hanno aumentato la pressione fiscale portandola a livelli insostenibili. Secondo SI-Sel il DEF è lo specchio di un euro riformismo di facciata e di piccolo cabotaggio.

In replica il vice ministro dell’economia Morando, dopo aver accettato la proposta di risoluzione presentata dai Gruppi di maggioranza, ha sottolineato positivamente la vicinanza del quadro tendenziale al quadro programmatico; ha ricordato i risultati conseguiti sul versante del contenimento della spesa pubblica, che resta elevata a causa della spesa previdenziale. Ha richiamato la riforma del bilancio che consentirà dal prossimo anno interventi di riduzione selettiva della spesa.Tutti gli emendamenti presentati alla risoluzione di maggioranza sono stati respinti.

Nelle dichiarazioni finali hanno annunciato voto contrario i senatori  Silvana Comaroli (LN), Barani (ALA), Barbara Lezzi (M5S), Alessia Petraglia (SI-Sel), Mandelli (FI-PdL). Hanno annunciato voto favorevole  Cecilia Guerra (Art.1-MDP), la quale ha precisato che il voto favorevole rappresenta l’apertura di un confronto con il governo, Fravezzi (Aut), Gualdani (AP) e Tonini (PD). Al termine della discussione del Documento di economia e finanza 2017 (Doc. LVII, n. 5), l’Aula di Palazzo Madama ha approvato con 158 voti favorevoli, 99 contrari e 2 astenuti, la risoluzione di maggioranza. Su richiesta del relatore Luigi Marino, il seguito dell’esame della legge annuale su mercato e concorrenza è stato rinviato a domani mattina. La seduta è terminata alle ore 18:00.

Giovedì 27 l’Aula ha iniziato i lavori alle ore 9,30 e ha ripreso l’esame del ddl n. 2085, Legge annuale per il mercato e la concorrenza, già approvato dalla Camera dei deputati. Il provvedimento, nel testo proposto dalla Commissione, si compone di 74 articoli. Nella discussione generale sono intervenuti i senatori Cioffi, Castaldi, Michela Montevecchi (M5S), Scalia, Linda Lanzillotta (PD) e Serenella Fucksia (Misto). Il seguito dell’esame è quindi rinviato ad altra seduta.

L’Assemblea ha poi avviato il dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo straordinario del 29 aprile.  Gentiloni ha ricordato che il vertice straordinario prevede, come unico punto all’ordine del giorno, l’avvio del negoziato per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. I cittadini dell’Unione hanno capito che il valore del patriottismo non va in alcun modo confuso con un nazionalismo ostile. In questo senso, le celebrazioni del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma, con l’importante sottoscrizione di un documento da parte di tutti i 27 Paesi membri, hanno evidenziato per la prima volta come i diversi livelli di integrazione nel processo europeo costituiscano una potenzialità positiva dell’Unione. L’Italia avrà un ruolo ancora più rilevante nel contesto europeo con l’uscita di Londra: la trazione del nostro Paese sulle questioni migratorie sarà più forte affinché si comprenda la necessità di politiche migratorie comuni.

Nella seduta pomeridiana iniziata alle ore 16 si sono svolte le seguenti interrogazioni: il sottosegretario per l’Ambiente e la Tutela del territorio e del mare, Barbara Degani ha risposto all’interrogazione 3-03244 del senatore Zizza (Misto) sulla riserva naturale di Torre Guaceto (Brindisi). L’interrogante si è dichiarato insoddisfatto. Il sottosegretario per la Difesa, Rossi, ha risposto all‘interrogazione 3-03695 di Zizza (Misto) sulla salvaguardia dell’autonomia della base della Marina militare di Brindisi. L’interrogante si è dichiarato soddisfatto e vigilerà sugli impegni assunti rispetto alla stazione appaltante. Il sottosegretario per il Lavoro Franca Biondelli ha risposto all’interpellanza 2-00319, presentata il 4 novembre 2015 e illustrata dalla senatrice Paglini (M5S), sui criteri di calcolo dell’ISEE per le persone svantaggiate, che chiedeva al governo, in conformità di alcune sentenze del TAR, di non considerare i trattamenti assistenziali nel calcolo della situazione reddituale e di non prevedere franchigie maggiorate per i soli disabili minorenni. Con due decreti del 2016 e del 2017 il governo ha modificato i criteri di calcolo nel senso indicato. La seduta è terminata alle ore 16:45.

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