Tragedia familiare ad Alessandria: ingegnere sessantenne uccide la moglie, il figlio di 17 anni e la suocera, poi si toglie la vita. E lascia un messaggio farneticante

Una sconvolgente strage familiare è avvenuta questa mattina ad Alessandria, ma si è svolta in due fasi e in due edifici diversi. Complicato ricostruirla.

All’alba le suore della casa di riposo “Madre Teresa Michel” di piazza Divina Provvidenza chiamano i carabinieri perché hanno scoperto che un uomo, un ingegnere di 60 anni, Martino Benzi,  ha ucciso il figlio Matteo di 17 anni. Ma trovano anche un biglietto dal quale si intuisce che è accaduta qualche altra sciagura nella casa del Benzi, sempre in città, e vi trovano la suocera di 80 anni sgozzata e il corpo di Benzi, che si è tolto la vita tagliandosi la gola. 

Gli inquirenti  – che avevano pensato a un omicidio-suicidio – hanno trovato un biglietto che lasciava intendere che nella sua abitazione era successo qualcos’altro. I militari dell’Arma, dunque, hanno raggiunto la casa di Benzi dove hanno rinvenuto il corpo della moglie, Monica Berta, classe 1968, e quello del figlio 17enne Matteo. Le indagini sono affidate ai Carabinieri e coordinate dalla Procura di Alessandria.

Secondo le prime informazioni raccolte, Martino Benzi, ingegnere, avrebbe compiuto la strage utilizzando un coltello, e colpendo prima moglie e figlio nell’appartamento dove la famiglia viveva e poi raggiungendo la casa di riposo dove, nel giardino, ha ucciso la suocera, tagliandosi poi la gola.

I due luoghi della strage distano tra loro poco meno di tre chilometri, una decina di minuti in auto. Secondo quanto si apprende, questa mattina i colleghi di Monica Berta, non vedendola arrivare al lavoro, a Valenza, avrebbero piu’ volte provato a mettersi in contatto con lei, ma i telefoni erano staccati.

Ingegnere laureato al Politecnico di Torino nel 1982, attualmente Benzi era titolare di uno studio di consulenza informatica e di progettazione e realizzazione di siti web. La moglie lavorava invece a Valenza Po. In passato risulta che abbia sofferto di una malattia che l’aveva costretta ad un lungo ricovero in ospedale. Il figlio della coppia, Martino, 17 anni, studiava all’Itis Alessandro Volta.

Benzi in un blog personale sul web aveva raccontato alcuni aspetti della sua vita. “Sono uno che – dice innanzitutto – nato nel 1956 si è deciso a fare un figlio a cinquant’anni, età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Allora non stupitevi se questo blog, a volte, presenterà dei contenuti stranamente incongrui per il pacato gentiluomo che dovrei e vorrei essere“. E aggiunge:   “Sono costretto a pensare tre volte a ciò che scrivo e che rimarrà per sempre reperibile nei meandri del web“.

In quel blog Benzi fa riferimenti alla famiglia ed in particolare al figlio. Anche piccole cose, come quando, il 13 marzo 2012, scrive: “Il padre annuncia l’evento che tutto il pianeta attendeva in preda alle ambasce. Il primo dentino è caduto e aspetta sotto il cuscino che la fatina dei dentini compia il suo dovere“. E parlando di sé fa ancora riferimento al figlio con queste parole:  “Mi piace raccontare. E scrivere. Ho incominciato a farlo seriamente il giorno in cui mio figlio ha compiuto diciotto mesi e all’inizio era la trascrizione delle favole raccontate a lui, poi sono diventate storie per quando fosse stato più grande. Avete presente “Morfologia della fiaba” di Vladimir Propp? Visto che dall’ultima glaciazione si diventa adulti con questo tipo di racconti, il papà voleva contribuire personalmente a dissestare l’equilibrio psichico del pupo. Peccato che i romanzi per ragazzi incominciati pensando a lui avanzino molto lentamente nel mio hard disk accidenti, quanto è complicato scrivere romanzi “per ragazzi” e ben difficilmente saranno pronti prima che il pargolo vada al liceo e, forse, allora, non gli piaceranno nemmeno un po’

Il gravissimo fatto di sangue avvenuto nella casa di riposo gestita dalle Piccole Suore della Divina Provvidenza, ha gettato nell’angoscia le religiose. La Superiora Provinciale suor Natalina Rognoni ha diffuso una nota in cui le suore “desiderano esprimere profondo dolore per la tragedia avvenuta questa mattina, 27 settembre, presso l’Istituto Divina Provvidenza di Alessandria. Il gesto estremo, violento e inspiegabile – aggiunge la superiora – avvenuto nel nostro giardino ci ha tutte lasciate sgomente e senza parole. Mentre esprimiamo massima vicinanza e le condoglianze più sincere alla famiglia dei deceduti, così profondamente colpita, assicuriamo le nostre preghiere di suffragio e, per quanto di nostra competenza, la totale collaborazione alle Forze dell’Ordine e all’Autorita Giudiziaria affinché si possa fare presto piena luce su questa dolorosa vicenda”. (fonte: Agi)

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