L’Onu: le misure di Trump sugli immigrati dai 7 paesi musulmani “atto illegale e meschino”

La protesta contro il bando di Donald Trump all’immigrazione dilaga negli Stati Uniti con ripercussioni in molti altri paesi e anche l’Onu accusa: è un atto illegale e meschino. Mentre un sondaggio rileva che il 51% degli americani disapprova il lavoro del neopresidente. ”Non è un bando dei musulmani, come i media riportano falsamente”, ha tentato di gettare acqua sul fuoco il tycoon, il quale ha chiamato in causa il suo predecessore: ”E’ simile a ciò che fece il presidente Obama nel 2011 quando bandì i visti per i rifugiati dall’Iraq per sei mesi”. Intanto Theresa May e Vladimir Putin stanno preparando i rispettivi incontri con Trump. L’Ue invece risponde: “Noi non discriminiamo”.

La Casa Bianca respinge le critiche dei diplomatici che hanno manifestato il loro dissenso contro la decisione del presidente Donald Trump sul bando agli ingressi negli Usa da sette paesi a maggioranza musulmana. “Se non aderiscono al programma possono andare”, ha detto il portavoce Sean Spicer interpellato a riguardo dai giornalisti. “Se qualcuno ha problemi con l’agenda si pone la questione se debbano rimanere in quel ruolo o meno – ha aggiunto -. Si tratta della sicurezza dell’America”.

Ha superato il milione e mezzo di firme in meno di due giorni la petizione popolare lanciata in Gran Bretagna che chiede di declassare il prossimo viaggio di Donald Trump da visita di Stato a semplice visita di un presidente straniero.

Il procuratore generale dello Stato di Washington ha annunciato oggi l’intenzione di lanciare un’azione legale contro il presidente degli Stati Uniti Donald Trump circa l’ordine esecutivo che sospende l’ingresso in Usa per immigrati da da sette paesi a maggioranza musulmana. Il procuratore generale Bob Ferguson è il primo ad annunciare un’azione legale di questo tipo. Ferguson è tra i 16 procuratori generali che hanno sottoscritto una dichiarazione definendo il provvedimento “anti americano e illegale”.

Critica anche la Merkel: “La necessaria e decisiva lotta al terrorismo non giustifica in alcun modo – rileva – un generale sospetto contro persone di una specifica fede, in questo caso musulmana, o persone di specifica origine. L’azione contraddice il concetto fondamentale dell’aiuto internazionale ai profughi e della cooperazione internazionale”

 Le associazioni musulmane in America hanno annunciato una causa federale contro il bando sui musulmani firmato da Donald Trump. Lo ha annunciato in conferenza stampa Nihad Awad, leader del Council on American-Islamic Relations.

La Casa Bianca: Trump fa quello che ha promesso – “Il presidente Trump sta facendo esattamente quello che aveva detto al popolo americano”: così il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, parlando degli ultimi decreti firmati dal neopresidente degli Stati Uniti. “Il presidente Trump farà tutto ciò che è in suo potere per prevenire ogni potenziale minaccia alla sicurezza del Paese, aggiunge Spice. Non sappiamo quando sarà il prossimo attacco, possiamo solo prevenire”.
Ue: non discriminiamo – “Questa è l’Unione europea e noi non discriminiamo sulla base della nazionalità, della razza o della religione, non solo per l’asilo ma per qualsiasi altra nostra politica. La Commissione ed il presidente Juncker hanno costantemente ribadito il nostro attaccamento a questi principi”. Lo dichiara il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas.

Bbc, governo May mantiene visita di Stato – Il governo di Theresa May ha deciso di mantenere la visita di Stato del neo presidente Donald Trump nel Regno Unito, perché annullarla, come chiede una petizione con circa un milione di firme, significherebbe “smantellare tutto” ciò che May e Trump hanno concordato nel loro primo incontro a Washington la scorsa settimana.

Il Cremlino e la Casa Bianca stanno preparando un incontro tra i presidenti di Usa e Russia, Donald Trump e Vladimir Putin: lo ha annunciato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, aggiungendo che il faccia a faccia si svolgerà “abbastanza probabilmente” prima del G20 di Amburgo in programma per il 7-8 luglio.

 L’ambasciata Usa a Berlino ha annunciato su twitter che anche i cittadini dei 7 Paesi colpiti dallo stop degli ingressi in Usa, che abbiano la doppia nazionalità, sono pregati di “non chiedere visti” per gli Stati Uniti. Lo ha detto il portavoce del ministro degli Esteri tedesco a Berlino, in conferenza stampa, leggendo il messaggio.

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