L’ex presidente della Catalogna in esilio Carles Puigdemont arrestato al suo arrivo in Sardegna per un mandato emesso dalle autorità spagnole e poi rimesso in libertà

L’ex leader catalano Carles Puigdemont (foto Epa di Olivier Hoslet) 

L’ex presidente della Catalogna Carles Puigdemont è stato arrestato dalla polizia al suo arrivo giovedì sera all’aeroporto di Alghero sulla base di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità spagnole per reati contro l’ordine e la sicurezza pubblica nazionale. L’ex presidente della Catalogna è stato subito trasferito nel carcere di Sassari, ma poche ore più tardi è stato rimesso in libertà.

Infatti, accogliendo la richiesta della Procura generale, la Corte d’Appello di Sassari lo ha rimesso in libertà, ma Carles Puigdemont dovrà ripresentarsi in Sardegna il 4 ottobre, data della prima udienza fissata per decidere sulla richiesta di estradizioneSe il 4 ottobre Carles Puigdemont non si presenterà all’udienza davanti alla Corte di appello di Sassari e sarà accertato che non si trova nel nostro Paese, il caso dovrà concludersi per l’Italia con una pronuncia di non luogo a procedere. La procedura prevede infatti che in caso di assenza in aula, il giudice debba incaricare la polizia di verificare se Puigdemont si trovi in Italia. E se la ricerca dà esito negativo la strada obbligata è la chiusura del caso.

Puidgemont ha lasciato il carcere sassarese di Bancali poco dopo le 18. “Sto bene” ha detto al nutrito gruppo di cronisti che lo attendeva all’esterno. Poi in mezzo a  una ressa di giornalisti e telecamere si è diretto all’auto che lo attendeva fuori dalla casa circondariale. “La Spagna non perde mai l’occasione di mettersi in ridicolo“,  ha poi twittato  postando una foto della sua uscita dal carcere di Sassari.  Puigdemont non è obbligato a restare in Sardegna, spiega l’avvocato Agostinangelo Marras “per la semplice ragione che non essendoci misure cautelari limitative della libertà personali può liberamente muoversi e andare dove vuole. Se avessero voluto avrebbero potuto imporre l’obbligo di dimora, ma questo non è stato fatto”.

Per la giudice della Corte d’Appello di Sassari, Plinia Azzena, l’arresto di Carles Puigdemont non è illegale. Tuttavia, accogliendo anche la richiesta in tal senso della procuratrice generale Gabriella Pintus, la giudice ha stabilito che non c’è motivo di applicare a carico dell’ex presidente della Catalogna alcuna misura cautelare.

 L’ambasciata di Spagna ha così commentato: “Il governo rispetta le decisioni dei tribunali. Il governo spagnolo ha manifestato in  ripetute occasioni il suo rispetto delle decisioni delle autorità e i  tribunali italiani, come sempre ha fatto con i tribunali spagnoli ed  europei che hanno preso risoluzioni nei provvedimenti giudiziari che  riguardano il signor Puigdemont. Sono le autorità giudiziarie italiane e spagnole che devono decidere la situazione del cittadino Puigdemont  e il Governo deve rispettare le decisioni giudiziarie, rispettare le  procedure e rispettare i tempi“.

Dopo l’arresto di Puidemont, la diplomazia spagnola si è attivata inviando il console onorario di Spagna per le province di Sassari, Nuoro e Oristano, l’avvocato algherese Fabio Bruno, con l’obiettivo di verificare che al leader dell’indipendentismo catalano sia garantito il rispetto delle regole internazionali.

Ad Alghero, unica città italiana di cultura e lingua catalana, il leader indipendentista doveva partecipare ad un incontro con il movimento autonomista sardo ed incontrare il presidente della Regione, Christian Solinas, e il presidente del consiglio regionale, Michele Pais.

Il 30 ottobre 2017 Puigdemont era espatriato a Bruxelles per sottrarsi all’arresto dopo che la Procura di Madrid aveva accusato di ribellione l’intero esecutivo catalano in seguito al referendum del primo ottobre del 2017 sull’indipendenza di Barcellona. L’ex presidente si era rifiutato di tornare in patria per testimoniare e le autorità spagnole avevano emesso a suo carico un mandato d’arresto europeo che un mese dopo il Tribunale supremo aveva ritirato, consentendo così a Puigdemont di viaggiare per internazionalizzare la sua causa, senza però autorizzarne il rientro in Spagna.

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