Le “Sardine” fanno il pieno anche a Milano (in piazza del Duomo), a Taranto e a Padova in difesa della democrazia

Ha fatto il pieno anche in piazza del Duomo a Milano, nonostante la pioggia,  il movimento delle “Sardine”, nate due settimane fa a Bologna. Sul palco ha preso la parola anche Mattia Sartori, uno dei fondatori di questo movimento fatto soprattutto di giovani, che ha detto: «Il nostro pensiero non è manipolato. Non c’è nessuno dietro di noi nonostante ogni giorno qualcuno cerchi di dividerci, ma noi in risposta saremo ancora di più nelle piazze». Poi ha lanciato un messaggio alla politica: «Si deve dialogare con la politica ma non con chi ha disintegrato il tessuto sociale per una manciata di voti. Basta strumentalizzare gli ultimi per una manciata di voti, basta fare politica sulla pelle dei più deboli».
Sul palco si sono alternati momenti di musica e altri in cui degli attori hanno recitato alcuni articoli della Costituzione. Nel frattempo la folla cantava ‘Bella Ciao’ o scandiva ‘Milano non si Lega’, o ancora ‘Ora e sempre Resistenza’.
«Questa piazza non deve essere una piazza solo contro, ma sta andando verso la difesa dei diritti che sono prima di ogni cosa. Le Sardine impediscono l’erosione della democrazia». Così Roberto Saviano ha salutato i manifestanti. “Questa piazza è bellissima perché non c’è nessun leader, nessuna volontà di dire vaffa o di fare rottamazioni – ha aggiunto – ma questa è l’Italia che ha voglia di incontrarsi e ragionare. Queste piazze sono anche un antidoto alle balle».

LA MANIFESTAZIONE DI TARANTO  – Mattia Santori era anche in piazza Immacolata a Taranto, al primo raduno delle “Sardine” in Puglia. All’inizio del flash mob i partecipanti erano circa un migliaio, poi il numero è cresciuto nel corso della manifestazione. L’obiettivo, hanno spiegato gli organizzatori, è quello di portare “lo stile delle Sardine in una terra che negli ultimi anni è stata divisa da tutte le promesse della cattiva politica”.

#tarantosiunisce è l’hashtag lanciato per condividere sui social ogni momento della manifestazione. “Senza bandiere, senza offese – hanno sottolineato i referenti tarantini del movimento – e con un chiaro e preciso richiamo all’antifascismo e all’antisovranismo. Nessuno si deve permettere di fare delle politiche divisive su Taranto. Questa è la piazza delle persone che si danno da fare ogni giorno, che dicono no – hanno aggiunto – alla politica intesa come odio, come rancore. A Taranto ci hanno diviso su diritti che non sono sindacabili. Non è possibile scegliere tra salute e lavoro. Vogliamo dare un esempio di come insieme si può fare una comunità”. Sventolando le sardine di cartone, alcune colorate di rosso e di blu, i colori sociali della squadra di calcio, altre con il disegno delle ciminiere e dei pali delle cozze in mar Piccolo, i manifestanti hanno cantato “Bella ciao” e “Nel blu dipinto di blu”.

 LA MANIFESTAZIONE DI PADOVA – Ha richiamato in Piazza delle Erbe circa 6 mila persone, nonostante la pioggia, il primo raduno delle Sardine di Padova. I manifestanti hanno riempito la porzione di piazza loro riservata, mentre l’altra metà è stata occupata da un evento sportivo. Tanta gente anche sulle scale del Palazzo della Ragione e sotto i portici di Palazzo Moroni, sede del Comune. In piazza cartelli, striscioni, sagome a forma di pesce e anche ombrelli aperti a intermittenza. Gli altoparlanti hanno trasmesso “Com’è profondo il mare” di Lucio Dalla, poi i manifestanti hanno intonato “Bella ciao” e l’inno di Mameli. La piazza ha scandito anche gli slogan “Padova è antifascista” e “Padova non si lega“. «Ho tanto rispetto di questa piazza bella e spontanea – ha detto il sindaco Sergio Giordani, civico di centrosinistra – Meno odio, più umanità, più comunità. È questo che chiedono e su questo la politica si deve impegnare. I padovani hanno un grande cuore e qualcosa da insegnare».

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