La terrorista che uccise Massimo D’Antona a Roma sta ricevendo il reddito di cittadinanza. La vedova del giuslavorista: “Non sempre quello che è legale è giusto. La norma va rivista”

La ex terrorista, Federica Saraceni (foto a sinistra), condannata a 21 anni e mezzo di carcere per l’omicidio di Massimo D’Antona (nella foto a lato) e attualmente ai domiciliari, starebbe ricevendo in questi mesi il reddito di cittadinanza. La notizia viene riportata da La Verità.

La vicenda “è oggetto di verifica da parte dei competenti uffici del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero della Giustizia e l’Inps, al fine di accertare l’eventuale presenza di anomalie”, fanno sapere fonti del Ministero del Lavoro.

“Il caso della brigatista Saraceni che attualmente può percepire il reddito di cittadinanza, rende chiaro che la norma è sbagliata e su questo punto bisogna intervenire. Ho presentato una interrogazione sul caso”, dice la deputata dem, Marianna Madia, sul suo profilo twitter.

“Il reddito di cittadinanza all’ex brigatista Federica Saraceni, condannata per l’omicidio di Massimo D’Antona, è un insulto intollerabile per i parenti della vittima e per tutte le persone perbene. La Lega non parteciperà a nessun lavoro d’aula e di commissione finché il governo non spiegherà questo scandalo e quest’ingiustizia sarà sanata”, affermano i capigruppo della Lega Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.

“Ho provato un grande senso di ingiustizia. Non sempre quello che è legale è giusto” dice a Radio Capital Olga D’Antona: “L’ingiustizia non la subisco io, ma la subiscono tutti i cittadini. La norma va rivista”.

“Stiamo verificando. I requisiti reddituali, patrimoniali e occupazionali, requisiti che competono all’Inps, ci sono”: così ha risposto il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico. La norma prevede che se la persona ha ricevuto una condanna nei dieci anni precedenti c’è il blocco per il Reddito di cittadinanza, la Saraceni l’ha ricevuta 12 anni fa.

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