LA MOSSA DI BERLUSCONI/ Basta ricoveri alla vigilia delle udienze del processo “Ruby ter”: «Procedete pure in mia assenza in quel processo ingiusto»

Mossa a sorpresa (ma soprattutto furbesca) di Silvio Berlusconi dopo la decisione dei magistrati che lo stanno giudicando nel processo “Ruby ter” consistente nell’ordinare una perizia medica di fronte al reiterato “rito” consistente nel fatto che il  “Cavaliere” accusava l’urgenza – avallata in genere dalle prognosi del suo medico curante, professor Zangrillo (foto) – di  farsi ricoverare in clinica o in ospedale alla vigilia di ogni udienza del Tribunale, il che obiettivamente impediva che il processo potesse compiere passi avanti. 

Berlusconi – di fronte al diffondersi del sospetto che quei ricoveri, puntualmente decisi dal suo medico curante alla vigilia delle udienze del Tribunale, fossero un modo per eludere, o comunque per rinviare alle calende greche il giudizio – ha scelto il coup de theatre in risposta alla decisione dei giudici di Milano di sottoporlo a una “illimitata perizia psichiatrica”. E quindi, dopo aver dichiarato con enfasi che “quella perizia è lesiva della mia storia e della mia onorabilità“, oltre che un “evidente pregiudizio nei miei confronti“, ha depositato una dichiarazione rivolta al presidente del collegio giudicante affermando di “non poter accettare questa decisione” e di autorizzare il collegio giudicante a “procedere in mia assenza alla celebrazione di un processo ingiusto“.

Naturalmente la “furbata” – anche se arrivata dopo una estenuante catena di rinvii per “motivi di salute”, avallati da una serie di ricoveri-lampo seguiti da altrettanti ritorni-lampo a casa dopo il rinvio delle udienze – è stata segnalata  come un gesto esemplare o addirittura “eroico” dai corifei di Berlusconi su vari mezzi di comunicazione.  Ma questa è l’informazione in Italia.

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