E’ morto a Orvieto il pittore Achille Perilli, considerato tra i maestri dell’astrattismo italiano del Novecento. Era nato a Roma il 28 gennaio 1927. Con Piero Dorazio, Giovanni Guerrini, Renzo Vespignani e altri era stato tra i fondatori del Gruppo Arte Sociale (Gas).
Nel 1947 aveva partecipato alla redazione del manifesto Forma 1 per la difesa dell’arte astratta. A Perilli sono state dedicate numerose mostre personali e retrospettive in Italia e all’estero. La Biennale di Venezia nel ’69 riservò una sala alle sue opere, caratterizzate da un cromatismo vivace e brillante.
“Con la scomparsa di Achille Perilli il mondo dell’arte perde un illustre esponente: un grande maestro dell’astrattismo italiano, il pittore delle geometrie impossibili e irrazionali“, ha scritto il ministro della cultura, Dario Franceschini, nel suo messaggio indirizzato ai familiari. “La sua produzione artistica – ha proseguito il ministro – ha mantenuto sempre uno stretto dialogo con le avanguardie e ha portato lustro e prestigio al nostro Paese in tutto il mondo“.
A sua volta Vittorio Sgarbi ricorda che Perilli “è il primo artista contemporaneo su cui, iniziando la mia attività di critico, ho scritto. Aveva una intelligenza lucida e geometrica“. Sgarbi, da presidente del Mart di Rovereto, aveva voluto, con Lorenzo Zichichi, una mostra di Perilli in dialogo con Piero Guccione, proprio nel museo trentino, la cui inaugurazione è fissata per il 20 ottobre.
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