IL G20 DI AMBURGO. Due ore di colloquio Trump-Putin. Sul clima si tenta il compromesso. Accordo per la tregua in Siria

E’ durato oltre due ore il primo colloquio tra Putin e Trump ad Amburgo dopo la  stretta di mano in occasione del G20. “Sono lieto di vederti di persona e spero che la nostra riunione porti risultati”, ha detto Putin dopo aver stretto la mano al presidente statunitense. Che cosa si siano detti nelle due ore di faccia a faccia non si sa con esattezza. Si è appreso comunque che, tra l’altro,  Stati Uniti e Russia avrebbero raggiunto un accordo per il cessate il fuoco nel sud-ovest della Siria a partire dal pomeriggio del 9 luglio. La conferma è arrivata da funzionari statunintesi e dal governo giordano, coinvolto nell’intesa. Il segretario di Stato Usa,Tillerson,ha precisato che scopo della tregua è ridurre le ostilità vicino al confine giordano.

Ma la prima parte della giornata ad Amburgo è stata dominata dall’intervento di Angela Merkel. “Conosciamo le grandi sfide globali – ha detto – e sappiamo che il tempo stringe. Le soluzioni sono possibili solo se siamo disposti a compromessi, e se possiamo anche chiamare le differenze con il loro nome”. “Milioni di persone ci seguono e sperano che noi possiamo dare un contributo alle soluzioni dei problemi e spero in un risultato positivo”, ha continuato la cancelliera, che  ha sottolineato che “gli sherpa continueranno a lavorare fino a domani”.  Il commercio e la crescita mondiale sono gli obiettivi principali di questo G20, ha detto la Merkel aprendo ufficialmente il G20. Ha poi condannato come “inaccettabili” le violenze che hanno messo a ferro e fuoco la città anseatica. Merkel ha detto che potrebbe comprendere le pacifiche proteste ma le dimostrazioni “che mettono a rischio la vita della gente, che mettono a rischio la vita degli stessi manifestanti…sono inaccettabili”. E infatti 11 attivisti, tra quelli rimasti feriti negli scontri ad Amburgo, a margine del G20, versano in gravi condizioni. Lo hanno reso noto le autorità di polizia, che tra i loro uomini annoverano ben 160 feriti e contusi negli scontri  che da giorni sono stati alimentati dalle proteste no-global. Il ministro della Giustizia tedesco, Heiko Maaas, nel condannare le violenze. Da ieri, secondo le autorità tedesche, 70 persone sono state fermate e una quindicina sono state arrestate. “E’ benvenuta ogni protesta pacifica. Ma non c’è un ‘free pass’ per la furia sfrenata – ha aggiunto Maas – questi criminali estremisti non devono stare nelle strade, ma nei tribunali. Chi dà alle fiamme automobili e ferisce agenti di polizia non merita alcuna tolleranza”. La polizia tedesca ha comunicato di aver arrestato manifestanti provenienti da Francia, Olanda e Svizzera durante le proteste. Altri manifestanti stranieri che stavano per raggiungere la città anseatica in treno e in aereo sono stati intercettati e costretti a tornare indietro. Lo riferisce la Die Welt, aggiungendo che rinforzi sono stati inviati alla polizia da altre città tedesche, tra cui 200 agenti provenienti dal Baden-Wurttemberg, più di 200 dal Meclemburgo-Pomerania Anteriore e 300 da Berlino.

 Compromesso sul testo sul clima. Gli Stati Uniti e le altre maggiori potenze mondiali sarebbero vicine a un compromesso sul cambiamento climatico, uno degli argomenti più spinosi in agenda al summit. Dopo giorni di colloqui preliminari, i negoziatori sono sempre più fiduciosi di poter pubblicare un comunicato congiunto, da cui comunque emergerebbe l’isolamento degli Stati Uniti: Washington sottolineerebbe la volontà di abbandonare l’accordo sul clima di Parigi, mentre tutti gli altri Paesi dovrebbero annunciare con forza il loro sostegno all’intesa, secondo un negoziatore coinvolto nelle discussioni, che ne ha parlato con Politico. Il testo potrebbe essere riscritto in questi due giorni, ma se dovesse rimanere intatto, quantomeno nella sostanza, emergerebbe appunto l’unità tra tutti i Paesi, tranne gli Stati Uniti, segnando un’importante vittoria per la padrona di casa, la cancelliera Merkel, che sostiene la necessità di agire per combattere il cambiamento climatico.

Il timore era che alcuni Paesi dipendenti dalle fonti fossili potessero esitare, a partire da Turchia e Arabia Saudita, di fronte alla possibilità di sostenere il dettagliato piano d’azione per ridurre le emissioni, ma entrambi gli Stati si uniranno alla maggioranza, salvo sorprese. Il piano d’azione sul clima, a cui farà riferimento il comunicato congiunto, è il frutto di mesi di negoziati e, secondo alcune fonti di stampa, sarebbe stato ‘annacquato’ proprio per ottenere il sostegno di tutti i Paesi, tranne gli Stati Uniti. Un G19, insomma, secondo la fonte di Politico.

Il Papa parla del G20 Amburgo. Pace, attenzione ai poveri, accoglienza per i migranti e stop agli armamenti. Papa Francesco si inserisce nelle trattative di Amburgo per il G20. Il suo pensiero è contenuto in una lettera alla cancelliera tedesca Angela Merkel che ospita il vertice: “Vorrei innanzitutto manifestare a Lei e ai leader che si incontreranno ad Amburgo il mio apprezzamento per gli sforzi compiuti per assicurare la governabilità e la stabilità dell’economia mondiale, con particolare attenzione ai mercati finanziari, al commercio, ai problemi fiscali e, più in generale, ad una crescita economica mondiale che sia inclusiva e sostenibile. Tali sforzi, come ben prevede il programma di lavoro del Vertice, sono inseparabili dall’attenzione rivolta ai conflitti in atto e al problema mondiale delle migrazioni”. E conclude: “Prego Dio che il Vertice di Amburgo sia illuminato dall’esempio di leader europei e mondiali che hanno privilegiato sempre il dialogo e la ricerca di soluzioni comuni: Schuman, De Gasperi, Adenauer, Monnet e tanti altri”. Nella lettera, Francesco si spinge fino a sollevare grosse questioni morali: “Nei cuori e nelle menti dei governanti e in ognuna delle fasi d’attuazione delle misure politiche c’è bisogno di dare priorità assoluta ai poveri, ai profughi, ai sofferenti, agli sfollati e agli esclusi, senza distinzione di nazione, razza, religione o cultura, e di rigettare i conflitti armati”. Questo il suo invito. Ma quanto sarà ascoltato?

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