di FABIO CAMILLACCI/ E’ arrivato lo “Special One” Josè Mourinho e la Roma dopo 31 anni torna in una finale europea. Non accadeva dal lontano 1991: Roma-Inter di Coppa Uefa. In uno stadio Olimpico degno di una finalissima di Champions League, i giallorossi nel ritorno della semifinale di Conference League battono 1-0 il Leicester e volano alla finale di Tirana contro il Feyenoord di Rotterdam che ha eliminato il Marsiglia.
Appuntamento in Albania il prossimo 25 maggio allo “Stadio Kombetare”, che in albanese significa Nazionale. E’ Tammy Abraham a far esplodere subito i 70mila della Capitale. Contro le “Foxes” britanniche dunque è proprio un inglese il match-winner: l’attaccante segna di testa su calcio d’angolo dopo soli 11 minuti di gioco (nella foto Getty in home page e a sinistra). Ricordiamo che all’andata, in terra della “Perfida Albione”, era finita 1-1.
Emozioni in campo e sugli spalti. In tribuna Francesco Totti e Claudio Ranieri, ex tecnico della Roma e romanista dalla nascita, ma, protagonista di un risultato storico con il Leicester: la conquista della Premier League nella stagione 2015-2016. Per Ranieri gli applausi di tutto lo stadio: tifosi giallorossi e britannici.
Ranieri timidamente si alza e saluta commosso: un momento da brividi (nella foto a destra). Senza dimenticare la meravigliosa coreografia della Curva Sud prima del match e il delirio totale di un popolo che tra 20 giorni tornerà a vedere la propria squadra in lizza per vincere un trofeo che manca dal 2008: la seconda Coppa Italia vinta con Luciano Spalletti in panchina.
La gara. La Roma parte bene e all’11’ trova il gol partita grazie ad Abraham autentico capopopolo e trascinatore: segna, lotta su ogni pallone, corre fino allo stremo delle forze e incita il pubblico presente. Un vero e proprio gladiatore degno della storia di Roma e di quella di Mourinho. In difesa, il suo emulo è un altro inglese: Smalling. Bene comunque l’intera squadra: compatta e attenta.
La compagine capitolina ha concesso al Leicester poco o nulla. Portiere giallorosso Rui Patricio quasi mai impegnato. Insomma, la Roma vince e va in finale grazie a una prestazione da grande squadra. Mou ha plasmato i suoi ragazzi a sua immagine e somiglianza. E pensare che c’è ancora chi si permette di dare del “bollito” a un tecnico che in carriera ha vinto 25 titoli tra cui due Champions League con Porto e Inter. Intanto, è la Roma a ridare un po’ di lustro al derelitto calcio italiano.
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