DECISIONE STORICA DEL VATICANO/ Il Dicastero per la Dottrina della fede, infatti, annuncia: “Sì alla benedizione di coppie gay ma non è matrimonio”. Una linea anticipata a ottobre da Papa Francesco

di SERGIO TRASATTI/ Nella settimana che porta alla vigilia del Santo Natale, è arrivata una notizia quasi inattesa dal Vaticano, anche se in tal senso Papa Francesco aveva anticipato questa linea nell’ottobre scorso. Rimane comunque una decisione storica. Il Dicastero per la Dottrina della fede infatti ha reso noto: “Sono possibili benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso, la cui forma non deve trovare alcuna fissazione rituale da parte delle autorità ecclesiali, allo scopo di non produrre una confusione con la benedizione propria del sacramento del matrimonio. La benedizione arriva da Dio su coloro che, riconoscendosi indigenti e bisognosi del suo aiuto, non rivendicano la legittimazione di un proprio status”.

Il contenuto della Dichiarazione “Fiducia supplicans” sul senso pastorale delle benedizioni del Dicastero per la Dottrina della Fede. Nel testo c’è scritto: “Via libera alla benedizione non inserita in un rito liturgico”. Inoltre, la risposta ai due cardinali che hanno posto il quesito alla Santa Sede sottolinea l’importanza di non modificare in alcun modo l’insegnamento perenne della Chiesa sul matrimonio. Per la prima volta, dunque, la Chiesa fornisce così le indicazioni precise sulle benedizioni delle coppie omosessuali che alcune diocesi nel mondo hanno già sdoganato, ma spontaneamente senza le regole che vengono invece stabilite dal cardinale Victor Manuel Fernandez nella Dichiarazione “Fiducia supplicans”.

Nei paletti stabiliti, benedizioni fuori dalla liturgia e non confondibili con un matrimonio. Il Vaticano approva pertanto in maniera chiara, le benedizioni per le coppie gay. Il Dicastero per la Fede però precisa: “Non si deve né promuovere né prevedere un rituale per le benedizioni di coppie in una situazione irregolare, ma non si deve neppure impedire o proibire la vicinanza della Chiesa a ogni situazione in cui si chieda l’aiuto di Dio attraverso una semplice benedizione. Nella breve preghiera che può precedere questa benedizione spontanea, il ministro ordinato potrebbe chiedere per costoro la pace, la salute, uno spirito di pazienza, dialogo e aiuto vicendevole, ma anche la luce e la forza di Dio per poter compiere pienamente la sua volontà”.

Le intenzioni e gli obiettivi del Vaticano. Viene altresì sottolineato: “Con queste benedizioni non si intende legittimare nulla ma soltanto aprire la propria vita a Dio, chiedere il suo aiuto per vivere meglio, e anche invocare lo Spirito Santo perché i valori del Vangelo possano essere vissuti con maggiore fedeltà”. Il Prefetto poi ritiene: “Questa serie di esempi è sufficiente a orientare il prudente e paterno discernimento dei ministri ordinati a tal proposito e quindi oltre alle indicazioni di cui sopra, non si debbono dunque aspettare altre risposte su eventuali modalità per normare dettagli o aspetti pratici riguardo a benedizioni di questo tipo”.

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