di FABIO CAMILLACCI/ Contro la Macedonia del Nord a Skopje sabato 9 settembre alle ore 20.45, comincerà l’era di Luciano Spalletti in azzurro. Nella conferenza stampa della vigilia il nuovo commissario tecnico della Nazionale italiana di calcio ha esordito dicendo: “Questa è una Nazionale forte. Ho gente forte, abbiamo tutto quello che serve per giocare un buon calcio, ma dovremo essere organizzati. E organizzazione significa anche lasciare spazio all’estro e alla fantasia di chi vede oltre, con quei passaggi che sfuggono agli altri. Senza mai cercare scuse: se gli altri saranno stati più bravi faremo loro i complimenti”.
Spalletti cerca di nascondere la grande emozione con il sorriso. E in tal senso il ct aggiunge: “L’emozione c’è, inevitabile, ma è cominciata quando il presidente Gravina mi ha chiamato. Da allora non riesco a liberarmene. Sarà lo stesso con l’inno domani, ma darà lo slancio necessario. Sono contento, ho ricevuto un regalo. Il presidente mi ha dato tutti i giocatori che volevo, è la prima volta che mi succede in carriera. E mi ha promesso di darmi tutti quelli che vorrò. Questi sono quelli che ho scelto io. Non me li ha indicati nessuno. Ora voglio risposte”.
Tre punti a ogni costo. Spalletti è chiaro: “Quello che voglio è l’atteggiamento per tutta la partita. Non dobbiamo fare le vittime, ma cercare quello su cui abbiamo lavorato tutta la settimana. Poi si spera che il risultato sia una conseguenza, e non sempre è così. Non dovremo pensare di attaccare sempre. Quello che conta è saper leggere i momenti della partita, saperci anche difendere in nove davanti all’area, se serve, come fanno tutte le grandi. L’obiettivo è far innamorare. I risultati non possono essere tutti bellissimi, ma diamo sempre passione e amore, questo sì”.
L’amaro ricordo da osservatore esterno. Alla domanda di un giornalista macedone sulla partita che eliminò l’Italia dai Mondiali di Qatar 2022 per mano della stessa Macedonia del Nord, il commissario tecnico risponde: “Abbiamo visto molte volte quelle immagini, anzi l’analisi che abbiamo fatto, parte da lì perché era più facile fare degli esempi visto che molti erano presenti. La Macedonia è forte, in casa assume la postura da protagonista, è molto fisica, sa muoversi negli spazi e sa fare benissimo il blocco basso. Dovremo muovere la palla veloce per sgranare la loro linea difensiva”.
Questione fascia di capitano. Adesso è ufficiale, la fascia va a Ciro Immobile, il più presente con 56 gettoni in azzurro, il vice è Donnarumma fermo a 54 gara con la Nazionale. Su questo punto Spalletti precisa: “Fino all’Europeo sarà così, poi vedremo se rimescolare qualcosa. Non mi piace il sistema delle presenze. Per me il capitano è chi si fa rispettare nello spogliatoio, è amico di tutti, è generoso, è apprezzato anche dai rivali”. Insomma, è davvero tutto pronto per il debutto di Spalletti alla guida dell’Italia.
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