Alla ricerca di un rimedio che (per ora) non c’è

di NUCCIO FAVA – In un contesto politico in cui prevalgono banalità ed arroganza, disinvoltura e incoerenza, attaccamento al potere e sua conservazione ad ogni costo, sono del tutto assenti una visione del futuro e una qualche strategia di crescita per l’Italia e il suo contributo per il rilancio dell’Europa.

Il segretario generale dell’Ocse ha confermato che la nostra economia è in ristagno dall’anno 2000, ma sostiene che  Reddito di Cittadinanza e Quota 100 di questo governo non potranno segnare una inversione di tendenza. Anzi la situazione può persino peggiorare. I due vicepresidenti di palazzo Chigi si sono rifugiati nella solita accusa di “ingerenza inaccettabile” aggiungendo che i conti li sanno fare e che il governo dà sempre la precedenza agli interessi degli italiani. E’ il solito ritornello: l’Ocse, organizzazione mondiale creata per vagliare l’andamento delle economie dei singoli paesi ed evitare o ridurre effetti negativi sul sistema globale, è solo l’ultima a farne le spese.

Un governo che procede senza una strategia di lungo respiro e in un clima litigioso, che si limita a ripetere con Salvini e di Maio che l’essenziale è andare avanti e coprire l’intero quinquennio, non può che preoccupare e accrescere inquietudini e rischi.

Perciò si può essere indotti ad auspicare che, vista la serietà della situazione, ci si affidi al voto anticipato per Camera e Senato, in contemporanea con le elezioni europee del prossimo 26 maggio, con la piena sperimentazione dell’Election day come negli Stati Uniti. Il rischio è che ne verrebbe fuori una situazione ancora peggiore, viste le condizioni in cui si trovano le altre forze politiche e le premonizioni dei sondaggi. Purtroppo le vicende della signora May e del sultano Erdogan costituiscono materia di riflessione per tutti, anche per chi si augura la rottura del «contratto di governo» del duo giallo-verde.

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