di FABIO CAMILLACCI/ Dopo una lunga lotta tra la vita e la morte, Gigi Simoni non ce l’ha fatta e il mondo del calcio lo piange. L’ex calciatore e allenatore, nato a Crevalcore (Bologna) nel 1939, era stato colpito da un ictus il 22 giugno dell’anno scorso mentre si trovava nella sua abitazione di San Piero a Grado in provincia di Pisa. A marzo per ragioni di sicurezza, alla luce della pandemia di coronavirus, era stato riportato a casa dalla clinica che lo aveva in cura. Nelle ultime ore, però, un nuovo peggioramento del suo stato di salute ha richiesto l’immediato ricovero all’ospedale di Pisa, dove però giovedi 21 maggio, l’81enne è arrivato senza più speranze di ripresa. Accanto a lui fino all’ultimo, come sempre, sua moglie Monica. I funerali di Simoni si svolgeranno domenica 24 maggio alle ore 16 presso la basilica di San Piero a Grado.
Gigi Simoni e il mondo del calcio: quello scudetto mancato. Lunga e piena di momenti esaltanti è stata la sua carriera. Da giocatore vinse una storica Coppa Italia con il Napoli nel 1962. Nella sua trentennale carriera di allenatore ha guidato ben 17 club diversi, con la grande amarezza di non essere riuscito a strappare alla Juventus uno scudetto pieno di polemiche. Era la stagione 1997-98, e ancora oggi fa discutere quel contatto in area tra Iuliano e Ronaldo “il Fenomeno” non sanzionato con il rigore dall’arbitro Ceccarini, il quale, poi sul rovesciamento di fronte, fischiò un penalty in favore dei bianconeri. Alla fine, Juventus-Inter 1-0 e tricolore alla Vecchia Signora.
La Coppa Uefa con l’Inter. Nella stessa stagione, Simoni cancellò la delusione campionato alzando la Coppa Uefa con i nerazzurri. Quell’anno ebbe anche la grande soddisfazione personale di vincere il premio “Panchina d’oro”. Ma tra i suoi capolavori non va dimenticata l’ascesa della piccola Cremonese nel calcio di alto livello in Serie A. Ancora oggi Gigi Simoni detiene il record di promozioni dalla B alla A: ben 7, più una dalla B alla C come direttore tecnico. Terminata l’emergenza Covid-19, l’idea è quella di organizzare una commemorazione speciale allo stadio Arena Garibaldi di Pisa, alla presenza di tutti i club con cui Simoni ha lavorato. Una persona speciale come lui, un signore come lui, si merita questo saluto speciale.
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