A RUOTA LIBERA/ rubrica (n.75) di LUCIO DE SANCTIS

A ruota libera Stagnazione industriale – Dalla produzione industriale di marzo arriva un segnale negativo. L’indice destagionalizzato resta fermo al livello di febbraio, mentre nella media del primo trimestre la produzione industriale è aumentata dello 0,7% sul trimestre precedente. Il tasso di crescita – commenta il Centro Studi Promotornon è certo rilevante e conferma che l’andamento dell’attività industriale è sostanzialmente debole, quindi al momento non in grado di sostenere una crescita del pil superiore all’1%, come previsto dal governo. Tra l’altro il comparto industriale, che nel 2015 aveva dato segni di maggiore vitalità, cioè quello della produzione di mezzi di trasporto, in marzo ha fatto registrare su febbraio addirittura una contrazione (-2,6%).Tra i sedici comparti considerati dall’Istat in marzo sono soltanto tre quelli che fanno registrare una crescita su febbraio: fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (+3,5%); fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+1,7%) e fabbricazione di macchinari e attrezzature (+0,7%). In sintesi, commenta Gian Primo Quagliano, presidente CSP, per la produzione industriale italiana non si può ancora parlare di una ripresa. Il nostro sistema manifatturiero è infatti ancora in sostanziale stagnazione, con indici l’Istat che dalla fine del 2012 al marzo scorso oscillano in uno stretto canale compreso tra quota 93,4 e quota 90,2.

Aumento di veicoli prodotti – Nel primo trimestre 2016, secondo i dati preliminari di ANFIA, sono stati prodotti in Italia oltre 276.000 autoveicoli, con una crescita del 15% rispetto al primo trimestre 2015, che risultava già in rialzo del 34% rispetto a gennaio/marzo 2014. La produzione domestica di autovetture ha registrato un incremento del 17% nel trimestre, con oltre 182.000 unità prodotte, di cui il 52% destinato ai mercati esteri, dato in crescita del 7% rispetto a gennaio-marzo 2015. In aumento anche la produzione di veicoli commerciali leggeri che, con quasi 85.000 unità prodotte nel trimestre, di cui l’85% destinato all’export, supera del 9% i volumi produttivi di gennaio-marzo 2015. La produzione di autocarri medio-pesanti cresce del 16% nei primi tre mesi del 2016, per un totale di circa 9.000 unità, di cui il 74% destinato all’export.

tab prod veicoli jpgCala dell’11%, invece, la produzione nazionale di autobus che sfiora appena le 170 unità nel trimestre, di cui circa un quarto destinate ai mercati esteri. Sia la domanda interna, sia le esportazioni agiscono da traino per la produzione. Nel primo quadrimestre 2016 il mercato auto italiano ha raggiunto 687.000 nuove registrazioni, con un incremento medio del 18,6%. FCA Group ha totalizzato 200.000 immatricolazioni nel trimestre, pari al 29,1% del mercato, con un aumento tendenziale del 21,3%, superiore a quello del mercato totale. Nella top ten di gennaio-aprile 2016 si confermano tre modelli prodotti in Italia: Fiat Panda, Fiat 500X e Fiat Punto. Il 59% delle auto del gruppo FCA immatricolate a gennaio-aprile 2016, è di produzione domestica, con un incremento tendenziale del 27%.

Commerciali, Italia in testa – Fra i maggiori paesi UE l’Italia è in testa alla classifica nella graduatoria della crescita di immatricolazioni di veicoli commerciali nel primo trimestre di quest’anno. I dati Acea, resi noti dal Centro Ricerche Continental Autocarro, dicono che nel periodo gennaio/marzo le immatricolazioni di veicoli commerciali sono aumentate del 27,9% rispetto allo stesso periodo del 2015. In Spagna la crescita è stata del 10,6%, in Francia del 10,2%, in Germania del 9,2% e nel Regno Unito del 2,2%. L’incremento italiano è superiore anche alla media degli aumenti registrati nei paesi europei, che è del 12,1%. Il primo posto dell’Italia si conferma anche prendendo in considerazione le sole immatricolazioni di veicoli commerciali leggeri (con Ptt fino a 3,5 ton): l´aumento italiano è stato del 30%, contro una media europea dell´11,3%. Nel settore dei veicoli pesanti (Ptt 16 ton e oltre) le immatricolazioni nel nostro Paese sono cresciute del 19,1%, contro una media europea del 18%. Nello specifico comparto dei pesanti l´aumento italiano è superato solo da quello spagnolo, che è stato del 22,1%.

LCV: +32% in aprile – Anche il mese di aprile conferma un trend del mercato dei veicoli commerciali in crescita di oltre il 30%. Secondo le stime elaborate e diffuse dal Centro Studi e Statistiche dell’Unrae, l’associazione delle case automobilistiche estere, il mese di aprile si chiude con 14.511 veicoli commerciali immatricolati (autocarri con portata fino a 3,5t), in aumento del 32,2% e oltre 3.500 unità in più dei 10.978 venduti nello stesso periodo 2015, segnato la ventinovesima crescita consecutiva del mercato. Il primo quadrimestre si chiude con un incremento del 30,5% e 54.255 immatricolazioni, rispetto alle 41.562 del gennaio-aprile 2015. “Il mercato è ben sostenuto dal ‘super-ammortamento’ che consente alle aziende che investono in beni strumentali, quindi anche in veicoli da lavoro, di portare in ammortamento il 140% del costo di acquisto”, afferma Massimo Nordio, presidente dell’Unrae.

I gas incompresi Le emissioni di CO2 da combustibili in Italia sono diminuite del 14,9% tra il 1990 e il 2013, in saldo attivo del 6,5% rispetto agli obiettivi di Kyoto. Il peso delle fonti rinnovabili sui consumi energetici finali è passato dal 6,4% del 2007 al 16,7% nel 2013 (fonte Eurostat), mentre la distanza dagli obiettivi previsti per il nostro Paese al 2020, ovvero la percentuale mancante di rinnovabili rispetto ai consumi energetici finali, è dello 0,3%. In questo quadro, si legge in un comunicato del Consorzio Ecogas, si inserisce anche il ruolo dei carburanti a basso impatto ambientale, GPL e metano in primis, che sono arrivati, al 31 dicembre 2015, a quota 8,1% sul totale circolante autovetture (dati Aci) contro il 7,76 del 2014: 2.137.078 le vetture a GPL, 883.190 quelle a metano – oltre 3 milioni di mezzi, comprendendo sia le auto di primo impianto, sia quelle trasformare in officina – su un totale Italia di 37.351.233 unità.

TAB gpl_metano jpgSecondo Ecogas, i numeri dei carburanti gassosi potrebbero aumentare ancora notevolmente grazie ad una rete di distribuzione in crescita e all’assistenza assicurata da migliaia di officine specializzate. Stiamo invece assistendo ad una inversione di tendenza sia per quanto riguarda le immatricolazioni, sia per quanto riguarda le trasformazioni in after market. Nel primo trimestre del 2016 la contrazione è del 24,18% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: tra gennaio e marzo 2016 sono stati passati a GPL e metano 65.103 veicoli (immatricolazioni e trasformazioni) contro gli 80.845 del primo trimestre 2015, che pur non si era dimostrato brillante. Carburanti alternativi in sofferenza da un lato e ripresa del diesel dall’altro, tutto questo in un momento che vede GPL e metano particolarmente vantaggiosi per l’automobilista con risparmi sul costo del pieno che sfiorano il 60%. Un trend insomma che non fa l’interesse dell’ecologia oltre che dell’economia automotive.

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