A RUOTA LIBERA/ Rubrica (n.171) di LUCIO DE SANCTIS/ Bene il mercato dell’auto – In calo furti ma anche i ritrovamenti – Il trucco della bottiglia – BebèCare: l’allarme bambini dimenticati – Le cabrio più economiche

di LUCIO DE SANCTIS –

Auto UE ottimo aprile – Dopo il calo di marzo (-5,2%) dovuto essenzialmente a due giorni lavorati in meno nella maggior parte dei paesi, il mercato auto dell’Unione Europea e dell’Efta (area UE+Efta) recupera prontamente in aprile con una crescita rispetto allo stesso mese del 2017 del 9,6 %, mentre il consuntivo del primo quadrimestre tocca quota 5.631.331 immatricolazioni con un incremento del 2,6% sullo stesso periodo del 2017.

Secondo il Centro Studi Promotor il principale sostegno della domanda nell’area viene dal buon andamento economico. “Si comincia comunque ad avvertire in quasi tutti i paesi – sostiene Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor – l’impatto della “demonizzazione del diesel” che ha effetti sia sulla composizione per alimentazione delle vendite che sul volume complessivo delle immatricolazioni”. Un certo numero di automobilisti al momento di sostituire la loro auto a gasolio si stanno infatti orientando verso altre alimentazioni (in primo luogo la benzina, ma anche soluzioni verdi) e cambia quindi la composizione delle vendite per tipo di carburante.

Venendo all’analisi per paesi, il primo elemento da sottolineare è che, nel mese, dei 30 mercati dell’area UE+Efta ben 28 sono in crescita, mentre cali contenuti accusano il piccolo mercato dell’Islanda (-11,8%) e quello di Cipro (-2,8%). Come sempre, anche in aprile, la parte del leone la fanno i cinque maggiori paesi (70,8% di immatricolazioni in aprile). Tra questi quello che fa registrare la crescita maggiore è la Spagna con un +12,3% in aprile e un +11% nei primi quattro mesi dell’anno e con immatricolazioni trainate soprattutto dal mercato delle aziende. Ottimo anche il risultato del Regno Unito che, dopo dodici cali mensili consecutivi, in aprile cresce del 10,4% e contiene così il calo del primo quadrimestre nell’8,8%. Il mercato del Regno Unito in aprile è stato sostenuto sia da due giorni di vendite in più che da un certo spostamento della domanda di marzo dovuto a questioni fiscali. Sempre in aprile, al terzo posto per crescita, si colloca la Francia (+9%) che chiude il consuntivo del primo quadrimestre con un +4,4%. Quarto è il mercato tedesco (+8,8%), che è il maggiore del continente e che beneficia soprattutto di effetti di calendario. Quinta l’Italia che mette a segno un +6,5% in aprile, ma chiude il primo quadrimestre sostanzialmente in pareggio con il 2017 (+0,2%). Nel nostro Paese la domanda di auto sta subendo infatti un rallentamento fisiologico dopo la forte crescita del triennio 2015-2017 ed inoltre pesano sugli acquisti degli italiani anche le incertezze del quadro politico.

2017 calano furti e ritrovamenti –  Il rapporto annuale sui furti in Italia nel 2017 evidenzia un calo rispetto all’anno precedente anche i ritrovamenti. Tra le utilitarie più rubate ci sono ancora i modelli FCA, mentre facendo una collocazione geografica la Campania risulta in testa per numero di furti e Roma è la città con più autoveicoli rubati. I dati provengono dall’EUVID (European Vehicle Identification Database), a cui contribuisce anche la Polizia Stradale: ecco tutti i numeri emersi dal Meeting of Vehicle Identification Expert tenutosi a Maranello.
Una buona e una cattiva notizia
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Partiamo dalla prima: nel 2017 i furti di autoveicoli in Italia sono stati 103.030, il 5,59% in meno rispetto ai 109.134 del 2016. A questi numeri risponde però la cattiva notizia: sono diminuiti anche i ritrovamenti, pari nel 2017 a 44.040 in confronto ai 49.801 dell’anno precedenti, una differenza dell’11,57%. Nonostante diverse importanti operazioni effettuate dalla Polizia che hanno portato a 536 denunce, 177 arresti e 372 sequestri per furto, i ladri riescono a farla franca più di prima grazie a nuove tecniche e un’elevata conoscenza delle tecnologie delle nostre auto.

FCA in testa – FCA comanda la classifica delle auto più vendute in Italia, purtroppo per loro è in testa anche alla top ten di quelle più rubate, probabile che ci sia un legame ma difficile stabilirlo (L’auto meno facile da “tenere” perché vittima preferita dei ladri è la Panda con 9.719 unità, seguita da altre due FIAT: la Punto con 8.395 esemplari rubati e la Cinquecento con 7.008. Al quarto posto sempre FCA con la Lancia Y ma nettamente staccata (3.522 furti) mentre la prima straniera è la Volkswagen Golf con 2.830 vetture rubate nel 2017. Decisamente più bassi i numeri relativi al mondo dei SUV, segmento in continua crescita per quanto riguarda le immatricolazioni. La più rubata della categoria è la Nissan Qashqai con “appena” 675 unità, seguono la Kia Sportage (433) e la Land Rover Range Rover (407), numeri che però non combaciano con il trend di mercato.

I dati Polstrada – Dai dati diffusi dalla Polizia Stradale evidenziano alcune zone più soggette a furti, la distinzione è stata fatta per regione e per città. Così come nel 2016, anche nel 2017 la Campania risulta la regione in cui sono avvenuti più furti, precisamente parliamo di 20.293 auto, veicoli rubati che corrispondono al 19,7% del totale nazionale. Di poco inferiori i furti registrati nel Lazio, 18.690 per un peso del 18,14% su scala nazionale, a cui fanno seguito la Puglia (15.725) e la Lombardia (13.161). Concentrando il focus sulle città troviamo Roma in testa con 17.146 furti, poi Napoli con 13.935 e Milano con 8.213; non per niente sono le città italiane più grandi per abitanti e questo porta a pensare che il maggior numero di furti sia direttamente proporzionale alla quantità di veicoli circolanti e non alla presenza di specifiche organizzazioni criminali.

I ladri del Duemila – Dal rapporto della Polizia emerge inoltre un “identikit” dei nuovi ladri, non più associabili a persone poco colte armate di spadino ma a veri e propri che applicano le proprie conoscenze per perseguire scopi malvagi. Spesso ad occuparsi di furti di auto sono organizzazioni provenienti dall’Est Europa che grazie a congegni tecnologici riescono a rubare un veicolo in pochissimo tempo senza causare alcun danno alla vettura, il che li rende ancora meno riconoscibili per una pattuglia stradale. La polizia indica inoltre i due fini principali per cui vengono rubate le auto: vendita delle componenti nel mercato nero e reinserimento del veicolo sul mercato con dati identificativi e documenti falsi

Furto con bottiglia – L’ultima trovata dei ladri di auto e non solo, è il furto messo in atto utilizzando una semplice bottiglia di plastica. L’allarme arriva dalle forze dell’Ordine che raccomandano di fare molta attenzione quando ci si avvia con la propria auto perché è possibile che i malviventi abbiano incastrato tra la ruota anteriore e il passaruota una bottiglia di plastica.

Quando il mezzo si avvia subito si sente un rumore molto strano provenire, da non si capisce dove. In realtà si tratta del rumore della bottiglietta che viene schiacciata, ma noi non lo capiamo immediatamente, quindi ci fermiamo preoccupati per vedere cosa stia succedendo. Proprio in quel preciso momento i ladri salgono sull’auto e se ne vanno, senza che noi si possa fare nulla.

La Polizia consiglia quindi di controllare sempre le gomme anteriori prima di salire e/o di fermarsi solo in un luogo sicuro per controllare cosa stia accadendo e non lasciare mai le chiavi del mezzo inserite.  Gli agenti suggeriscono di fare sempre attenzione, ma non farci prendere dal panico. E, soprattutto, ci chiedono, ed è quello che stiamo facendo, di condividere queste informazioni per poter evitare che in futuro furti come questi possano nuovamente compiersi.

Informate quindi le vostre donne automobiliste, ma non solo, perché loro sono sempre le più vulnerabili.

Allarme per bimbi dimenticati –  Chicco ha lanciato sul mercato il sistema BebéCare, il seggiolino sviluppato in collaborazione con che sfrutta la tecnologia per segnalare la presenza di bambini in auto e impedire così fatali dimenticanze.

BebéCare è disponibile in due versioni, entrambe dotate di sensori che registrano la presenza di piccoli occupanti
Il funzionamento è subordinato all’utilizzo di un’app da scaricare sullo smartphone, che una volta posizionato il bimbo sul seggiolino, si attiva segnalando la sua presenza a bordo attraverso i sensori integrati. Se lo smartphone su cui è stata scaricata l’app si allontana dalla vettura su cui è installato il seggiolino con il bambino a bordo, l’app stessa invia un allarme acustico e visivo che si può silenziare entro 40 secondi. Scaduto il termine, l’allarme passa al secondo livello, e partono in contemporanea sms ai numeri di emergenza registrati nell’account personale (massimo 5) con le indicazioni utili per individuare l’area in cui si trovano auto e bambino.

Il sistema BebéCare consente di connettere il seggiolino a un indeterminato numero di smartphone, a patto che vi sia installata l’app e siano dotati di Bluetooth e che siano collegati allo stesso account Famiglia (che può essere associato sino a un massimo di 3 seggiolini BebéCare). In questo modo, spiegano da Chicco, ogni membro della famiglia può utilizzare lo strumento di controllo e geolocalizzare l’auto con a bordo il seggiolino:

Quello di Chicco è il primo seggiolino a essere venduto sul mercato europeo, un lancio che arriva in concomitanza con l’inizio della stagione più calda, quella in cui il rischio colpo di calore, disidratazione e, negli episodi più gravi, arresto cardiaco, aumenta in caso di dimenticanza.


Le cabrio più economiche
– Dopo aver stilato una classifica delle cabrio vendute più velocemente, Autouncle ha provato a cercare anche quelle più economiche. Nello specifico Autouncle.it ha guardato, tra le bestseller degli ultimi 60 giorni, quali cabrio sono più ricercate sotto gli 8mila euro, prodotte dopo il 2000.

Secondo lo studio diffuso da Autouncle, al primo posto posto c’è la Peugeot 206 CC. Prodotta dal 1998 al 2012, ad oggi è la Peugeot più venduta di sempre (ed è pure prima per esemplari venduti).
Secondo posto per la Citroën C3 Pluriel, che del resto avevamo già incontrato la scorsa settimana anche fra le cabrio vendute più velocemente.
Chiude il podio un’altra fuori produzione come l’Opel Tigra. Si tratterebbe della seconda serie (Twin Top).
Unica italiana in classifica, la Fiat Barchetta (quarta). Prodotta dal 1994 al 2005, ebbe buon successo perché riportò Fiat nel campo delle spider. Si tenga conto poi che, tutto sommato, è anche un’auto “rara”, essendo stata prodotta in meno di 60mila esemplari.
Altra Peugeot al quinto posto con la 207 CC. Lanciata nel 2007, riprendeva quanto visto nella 206 CC, con diverso frontale e finestrini che si abbassano automaticamente quando si scende dalla vettura. Certo, da usata, continua ad essere venduta meno della sorella (che, come stima, vale circa la metà). Ma la 207 è sicuramente il gioiellino cabrio della casa francese.
Segue la la versione cabrio della VW Golf.
Stupisce trovare in classifica un’auto come la Saab 9-3 (settima). In realtà a livello europeo ebbe sempre un buon successo, anche perché fu la prima Saab a montare un diesel, di derivazione Opel. Con il fallimento della Saab, ha smesso di essere prodotta nel 2013 assieme a tutta la produzione della casa svedese.
Ottavo posto per quella che, probabilmente, è la regina del settore due posti, cioè la Mazda MX5. La MX5 è stata rinfrescata di recente, per ritrovare la leggerezza e la guidabilità con le quali aveva stupito gli automobilisti di tutto il mondo al suo arrivo, nel 1989. La piccola giapponese è forse la roadster più venduta di tutti i tempi, con oltre 12mila esemplari nella sola Italia e un milione e mezzo nel mondo.
Chiudono la classifica l’Audi A4 cabrio e la BMW Z3. Quest’ultima è un’altra fuori produzione richiestissima. Diventata famosa come auto di 007, fu la prima roadster del mercato di massa prodotta da BMW, oltre ad essere il primo modello della casa ad essere assemblato negli Stati Uniti.

Pronti a pagare i servizi – Gli automobilisti italiani stanno iniziando a sperimentare concretamente i vantaggi in termini di sicurezza e comfort delle auto connesse. I servizi più apprezzati sono quelli che forniscono supporto pratico a veicolo e driver; su tutti, l’assistenza per la manutenzione periodica, per i guasti meccanici o in caso di incidente. Un automobilista su tre è pronto già oggi a sostenere un costo extra per averli.

Sono questi i principali risultati della ricerca “La telematica al servizio dei dealer” presentata da Massimo Ghenzer – Presidente di LoJack Italia, la società americana parte del colosso della telematica CalAmp, nel corso dell’Automotive Dealer Day, l’evento europeo di riferimento per gli operatori del settore automotive.

Lo studio ha indagato l’effettivo grado di interesse degli automobilisti per i servizi telematici più diffusi a bordo delle vetture. In generale i servizi telematici più richiesti sono risultati quelli di assistenza al veicolo: in particolar modo la localizzazione della vettura (72% delle preferenze), che consente non solo di tutelarsi contro eventuali furti, ma anche di rilevare con esattezza la sua posizione e l’assistenza tempestiva (24 ore su 24), che in caso di anomalia della vettura consente al concessionario di intervenire a supporto del driver localizzandolo e inviando il soccorso stradale se necessario, indicata dal 51% del campione.

Al terzo posto, tra le funzioni di mobilità avanzata più apprezzate, c’è l’assistenza e il supporto in tempo reale in caso di incidente o furto (49%).

Che la sottrazione dell’auto continui a rappresentare una delle principali paure per gli italiani appare evidente anche dal fatto che il 43% dei driver indichi come funzione strategica anche la protezione della vettura connessa (indicata dal 43% del campione) quando si trova nelle aree a rischio, grazie a un sistema di segnalazione di eventuali movimenti non consentiti.

Una percentuale significativa (35%) di automobilisti ritiene invece decisiva la possibilità di consultare telefonicamente in caso di malore o incidente uno staff di medici all’interno della Centrale Operativa.

Chiudono la classifica delle più interessanti possibilità offerte dalle auto connesse, le funzioni di infotainment per il driver: la possibilità di verificare i percorsi (indicato dal 44% del campione), il parental control con cui monitorare ad esempio il superamento dei limiti di velocità (30%) dei propri familiari, la disponibilità del wi-fi a bordo (26%) e il controllo del proprio stile di guida (22%).

A fronte dell’elevato interesse per le diverse funzionalità a bordo delle connected car, 1 driver su 3 è disposto a pagare i servizi, mentre il 66% si aspetta che vengano inseriti dal concessionario tra i servizi acquistati insieme all’auto.

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