A Napoli operazione di Polizia porta alla scoperta degli affari della banda di “Ciruzzo ‘o milionario”nel settore dell’abbigliamento (e non solo)

I carabinieri del Ros e del Comando Provinciale di Napoli hanno eseguito un provvedimento di custodia cautelare, emesso dalla magistratura nei confronti di 27 indagati a vario titolo per associazione a delinquere di stampo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata, violenza privata aggravata, associazione a delinquere finalizzata alle turbative d’asta aggravata agevolata, associazione a delinquere aggravata dall’aver agevolato un clan mafioso e dal carattere della transnazionalità finalizzata al contrabbando dei tabacchi lavorati esteri.

Contestualmente è stato eseguito un provvedimento di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro. Le indagini hanno ricostruito l’operatività della cosca di Paolo Di Lauro, detenuto al 41 bis noto come Ciruzzo ‘o milionario nell’arco di tempo tra il 2017 e il 2021, in continuità rispetto alle indagini per la cattura del figlio Marco (arrestato il 2 marzo 2019, dopo una lunga latitanza), e hanno documentato la ristrutturazione organizzativa del gruppo, pur nel rispetto delle regole imposte dal capoclan, tra cui l’assunzione del comando da parte del fratello maggiore d’età non detenuto.

Oltre alle tradizionali attività illecite quali traffico e spaccio di droga, ‘pizzo’ e altro, tra cui le minacce ai familiari di un collaboratore di giustizia, c’e’ stata una vera svolta imprenditoriale come scelta di fondo del clan che, abbandonando quasi del tutto il controllo militare de territorio, che ha visto la consorteria perdente nelle sanguinose faide dei primi anni duemila.

Inoltre il gruppo aveva fatto  ingenti investimenti nel settore delle aste giudiziarie immobiliari.

I Di Lauro finanziavano anche la società di un noto cantante neo melodico e della moglie, con una somma complessiva di circa 500.000 euro, per l’acquisito dei materiali e dei macchinari necessari all’allestimento di una fabbrica di sigarette, successivamente sequestrata, dove, importando il tabacco grezzo dall’estero, avrebbero potuto confezionare direttamente i pacchetti di sigarette da rivendere nel territorio nazionale ovvero esportare all’estero.

Il clan ha fatto anche investimenti in società di abbigliamento e, sempre con il cantante neo melodico, l’ideazione di un brand d’abbigliamento registrato con marchio Corleone, oltre che nella realizzazione di una bevanda energetica denominata “9 mm”. (fonte: Agi)

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