La Camera ha approvato con 295 voti a favore, 3 contrari e 116 astenuti, la proposta di legge (relatore Walter Verini, foto) sulla diffamazione a mezzo stampa, che ora torna al Senato perché stata corretta quella varata in prima istanza a Palazzo Madama. E’, nonostante le correzioni, una proposta di legge pessima perché, pur non prevedendo più il carcere per i giornalisti in caso di diffamazione, commina pene pecuniarie enormi, tali da scoraggiare il libero esercizio del diritto-dovere di cronaca ad opera di cronisti che spesso sono mal pagati e non tutelati dagli editori; inoltre stabilisce il diritto di rettifica senza la possibilità da porte del giornalista neppure di un commento a favore dell’offeso. E’ stata invece soppressa la norma in base alla quale il direttore responsabile rispondeva per omessa vigilanza degli articoli diffamatori. Eliminata anche la norma sul “diritto all’oblio” che prevedeva la cancellazione dai siti e motori di ricerca delle informazioni diffamatorie.
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