Retata di polizia a Roma con arresti e sequestri di beni agli affiliati al clan Casamonica. Che si difendono dicendo: “Proteggiamo Roma da camorra e ‘ndrangheta””

Un blitz condotto a Roma dalla polizia su input dell’Antimafia ha portato all’arresto in carcere di 15 persone e 5 ai domiciliari del clan Casamonica e al sequestro di beni per un valore di 20 milioni di euro, per associazione di stampo mafioso, usura, estorsione e intestazione fittizia di beni (foto). Il nome dell’operazione deriva da un’intercettazione nei confronti di Guido Casamonica, figlio del boss Ferruccio, che all’indomani dei provvedimenti giudiziari emessi nei confronti di altri membri del clan si lamentava: “Je da fastidio perché noi proteggemo Roma. Devono far entrare… Devono far entrare… Organizzazioni forti a Roma. Ecco perché ce vonno distrugge a noi!! La Camorra e la ‘ndrangheta. Perché i Casamonica proteggono Roma …i napoletani vonno entrà… la camorra vo’ entrà a Roma e i calabresi vonno entrà a Roma“. Perciò all’operazione di polizia è stato dato il titolo “Proteggiamo  Roma”.

Ma una serie di testimonianze di collaboratori di giustizia e intercettazioni telefoniche e ambientali hanno fornito elementi utili alla Procura di Roma per l’inchiesta.In realtà i Casamonica – sostengono gli investigatori – gestivano estorsioni e usura con metodi violenti, oltre a controllare diverse attività economiche: un bar e un distributore di carburanti a San Cesario. Ma soprattutto si è scoperto che gestivano denaro in contante di appartenenti al clan, frutto di attività illecite, investimenti non tracciabili, come acquisti di auto, abbigliamento e accessori di lusso, tutti in contanti, o l’utilizzo di prestanome di assoluta fiducia.

Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, commenta: “Oggi, grazie all’operazione della Polizia di Stato e della Procura di Roma contro il clan dei Casamonica, tra i beni confiscati c’è una mega villa frutto dei proventi delle attività illecite. Chiederemo al tribunale di Roma di assegnarla alla Regione Lazio per trasformarla in bene comune. La ridaremo ai cittadini perbene, come abbiamo già fatto con le altre due ville confiscate nella stessa strada, che ora sono diventate un parco pubblico e un’associazione di genitori di ragazzi autistici. Sarà un quartiere della libertà, il simbolo vivente dei cittadini onesti e dell’Italia che rinasce”.  

Commenta per primo

Lascia un commento