CHAMPIONS LEAGUE/ Amarezza Inter: domina per un’ora al Camp Nou ma alla fine viene ribaltata dal Barcellona trascinato da un grande Suarez. Pericolosa stecca in Belgio per il Napoli: esplode il caso Insigne

di FABIO CAMILLACCI/ L’Inter torna da Barcellona con un forte amaro in bocca, il Napoli stecca in Belgio in casa del Genk. Si può riassumere così il mercoledi sera delle due italiane impegnate nel secondo turno della fase a gironi di Champions League. In terra catalana, Lautaro-gol e grande Inter per un’ora, poi Suarez “El Pistolero” ribalta tutto e il Barça vince 2-1, complicando la classifica della squadra di Antonio Conte. Un gol più bello dell’altro per Suarez (nella foto la sua esultanza). Il tecnico salentino, ammonito per le troppe proteste in campo, a fine partita è una furia e attacca l’arbitro: “Vogliamo rispetto, non mi sono piaciute troppe cose. Sono un po’ amareggiato perché ho visto alcune situazioni indirizzate in una certa maniera, e questo mi dispiace”. Nonostante la vittoria, bocciato ancora il tecnico del Barcellona Ernesto Valverde: inadeguato per una piazza come quella catalana.

La partita del Camp Nou. Nerazzurri in vantaggio con il “Toro” argentino e capaci di sfiorare il raddoppio in più occasioni. Nella ripresa, però, i blaugrana si mettono a giocare a pallone e conquistano la vittoria grazie alla doppietta dell’attaccante uruguaiano. Il sogno svanisce a pochi metri dal traguardo, ma stavolta il percorso dell’Inter è stato da grande squadra. Per un’ora, infatti, i ragazzi di Conte imbrigliano il Barcellona che, con un Leo Messi al 40%, evita la sconfitta e ottiene la vittoria solo grazie a due prodezze di Suarez. Il Barça ha tremato di fronte alla sfrontatezza e alla qualità di Sensi, Barella e Lautaro, con quest’ultimo capace di segnare dopo appena 2 minuti in casa del Barcellona: primo interista a farlo dopo quasi 50 anni. Nonostante tutto, l’Inter torna a casa delusa per un risultato che non rispecchia quanto visto in campo, ma, con una consapevolezza: questa squadra può giocarsela con tutti. A partire dalla Juve campione d’Italia nel “Derby d’Italia” in programma domenica al Meazza. In Champions, però, la situazione è ben diversa dalla Serie A dove i nerazzurri sono primi con 6 successi di fila. Il Borussia Dortmund vince in scioltezza per 2-0 in casa dello Slavia Praga (che due settimane fa dominò l’Inter a San Siro) e adesso i tedeschi guidano il girone con 4 punti come il Barcellona, mentre Lautaro e compagni sono ultimi con un solo punto come lo Slavia.

Napoli brutto e sprecone: contro il Genk è soltanto 0-0. Ed esplode il caso Insigne. Con Lorenzo “il Magnifico” in tribuna, gli uomini di Ancelotti restano a secco nonostante le quattro occasioni clamorose sciupate da Milik e Callejon, stasera con le polveri bagnate. Questo pareggio ricorda molto quello di Belgrado contro la Stella Rossa che l’anno scorso costò al Napoli la qualificazione agli ottavi di finale nel girone di ferro con Liverpool e Psg. Contro le cenerentole del gruppo bisogna fare bottino pieno: anche a Belgrado finì 0-0 con tante occasioni sprecate dai partenopei. Il Genk peraltro ha spaventato “il Ciuccio” restituendolo a quella critica che non può essergli risparmiata per il gioco espresso e per l’inefficienza di alcuni giocatori tra i più quotati: a partire da Lozano, passando per Allan e Fabian Ruiz per finire, poi, a Milik che quest’anno continua a deludere. Ma è nell’insieme che questo Napoli continua a deludere: un po’ troppo sulle montagne russe.

Il caso Insigne. All’annuncio delle formazioni ufficiali manca Insigne, addirittura in tribuna: è questa l’altra notizia della serata. Il direttore sportivo degli azzurri Cristiano Giuntoli però minimizza e liquida la questione dicendo: “Tutto questo scalpore non ci deve essere, abbiamo una rosa di bravissimi calciatori, questa regola dei 18 un po’ ci condanna, perché abbiamo tanti ragazzi che possono giocare. Il mister ha fatto questa scelta dall’inizio, ha preferito una squadra un pochino più accorta con un centrocampo più robusto e in panchina ha optato per due attaccanti puri, uno di stazza e uno piccolino come Mertens. È stata una scelta tecnica e tattica, a testimonianza di una rosa molto ampia e valida”. Un d.s. in versione Pinocchio perchè è chiaro che l’esclusione di Insigne non può essere una semplice scelta tecnica. Dietro c’è sicuramente qualche comportamento sbagliato del giocatore che magari in settimana ha mancato di rispetto ad Ancelotti. Spettacolo pirotecnico nell’altra gara del raggruppamento: ad Anfield Road, Liverpool-Salisburgo finisce 4-3 con gli austriaci che rimontano i “Reds” dallo 0-3 al 3-3 prima del gol vittoria del solito Salah autore di una doppietta. Napoli adesso capolista con 4 punti davanti a Liverpool e Salisburgo entrambi a quota 3, Genk sempre a zero. Ma i partenopei dovranno fare molta attenzione agli austriaci della Red Bull, sono una gran bella squadra.

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