TEMPI SUPPLEMENTARI/ Settebello tricolore: Juventus virtualmente campione d’Italia. Champions: la Roma consolida il 3° posto, l’Inter avvicina la Lazio. Verona retrocesso, il Cagliari rischia

di FABIO CAMILLACCI/ Ormai nemmeno un miracolo potrebbe cambiare la storia. Il Torino (a volte il destino è veramente strano) ferma il Napoli (2-2 al San Paolo) consegnando di fatto alla storica rivale cittadina Juventus il settimo scudetto di fila. A questo punto infatti è praticamente impossibile che il settebello tricolore possa sfuggire ai bianconeri. Il Napoli è a -6 dalla Juve, gli scontri diretti sono in assoluta parità (1-0 di Madama all’andata, 1-0 per i partenopei al ritorno). Ora, se la Juventus dovesse perdere le ultime due partite di campionato (contro la Roma all’Olimpico e all’Allianz Stadium col Verona già retrocesso) e i partenopei dovessero vincerle entrambe (a Marassi con la Samp e in casa contro il Crotone), sarebbe comunque la miglior differenza reti (oggi +16) a regalare il campionato alla Vecchia Signora. Il Napoli per beffare i bianconeri dovrebbe segnare 16 gol e sperare che la Juventus rimanga all’asciutto. In quel caso conterebbe il maggior numero di gol segnati: francamente, un po’ troppo anche per i miracoli.

Juventus, una  squadra arrivata col fiatone alle ultime curve. Conferme in tal senso sono arrivate dalle partite disputate da bianconeri e azzurri in questa 36° giornata. Contro un Bologna con la testa già alle vacanze, a Torino la Juve soffre più del previsto e ancora una volta tra le polemiche arbitrali. Irrati al 30′ del primo tempo concede giustamente un rigore al Bologna ma non espelle Rugani per fallo su Crisetig lanciato a rete. Solita questione di discrezionalità arbitrale. La Var è inutile in certi casi: casi difficili da valutare visto che ognuno li interpreta a modo suo. Sta di fatto che il Bologna spaventa una Juve sulle gambe: decisivo l’ingresso di Douglas Costa. Ancora una volta il folletto brasileiro spariglia le carte togliendo le castagne dal fuoco a mister Allegri. Dubbi anche sul raddoppio di Khedira dopo la goffa autorete di De Maio: Irrati & Var convalidano. Sull’1-1 Buffon salva su Verdi. Notizia positiva per i bianconeri: il ritorno al gol di Dybala che cala il tris. Ma resta una Juventus brutta e stanca attesa da una difficile finale di Coppa Italia contro il Milan mercoledi prossimo all’Olimpico di Roma. Nonostante tutto, l’ennesimo “double” si avvicina. Chapeau.

Crollo Napoli. Come la Juventus, il “Ciuccio” è cotto da tempo. Ha spaventato Madama e tenuto botta finchè ha potuto, poi è franato. Era inevitabile, fisiologico, per una squadra con una rosa corta. A Firenze domenica scorsa il disastro totale sotto i colpi di Simeone, oggi in casa col Toro un pareggio in affanno. Game over. Comunque complimenti al Napoli per aver tenuto vivo il campionato, visto che in Spagna, Germania, Inghilterra e Francia sono già chiusi da tempo. Gli 85 punti dei partenopei sono veramente tanta roba. Ma, come accade spesso: nel calcio raramente vince chi gioca meglio, chi esprime il gioco più bello. E Maurizio Sarri si conferma un perdente di successo: una sorta di nuovo Zeman. “Zeru tituli”, direbbe Mourinho. Sarri pur di provare a vincere lo scudetto ha scelto di uscire da Champions, Europa League e Coppa Italia. Un grave errore: invece del Marsiglia in finale di Europa League contro l’Atletico Madrid, poteva esserci il Napoli. Gravi errori di valutazione da condividere col patron De Laurentiis e con i giocatori. Senza dimenticare che all’ombra del Vesuvio a fine stagione potrebbe esserci una vera rivoluzione con l’addio dello stesso Sarri e di tanti calciatori importanti. Il portiere Reina ad esempio siè già accasato al Milan.

Triangolare Champions: la Roma resta terza, l’Inter avvicina la Lazio. La bellezza e il grande equilibrio di questa Serie A sono confermati dall’accesa lotta in tutte le zone della classifica. A partire dalla lotta per il terzo e quarto posto che valgono la prossima Champions League. I giallorossi nel posticipo vincono 1-0 in casa del Cagliari con un altro delizioso colpo da biliardo del giovane turco Under (7° gol in campionato per il turchetto), inguaiano i sardi ora terz’ultimi in classifica, staccano i cugini biancocelesti e restano a +4 sull’Inter sempre quinta e corsara a Udine nel “lunch match”: 4-0 alla faccia di chi dava i nerazzurri per spacciati dopo la mazzata di San Siro con la Juve. E invece la squadra di Spalletti reagisce alla grande: primo gol interista per l’ex Barcellona Rafinha. A segno anche Icardi che in classifica marcatori accorcia su Immobile ormai fermo per infortunio: Ciro è a 29, Maurito a 28. La Lazio invece impatta in casa con la bella Atalanta di Gasperini: finisce 1-1 ma i bergamaschi avrebbero meritato la vittoria. La “Dea” spreca troppo ed è anche molto sfortunata. Ancora un gol per il giovane atalantino “Jack” Barrow: un calciatore da seguire. Questa dunque la nuova situazione: Roma 73 punti, Lazio 71, Inter 69. Tornando alla Roma va detto che sul fronte delle prestazioni la squadra di Di Francesco rimane sulle montagne russe: bellissima in Europa con le grandi, bruttina contro le piccole in campionato. Stavolta però pur soffrendo e nonostante le numerose assenze  è riuscita a portare a casa tre punti pesantissimi per la corsa Champions: ora ai giallorossi basta un punto per l’aritmetica certezza del posto. Domenica prossima all’Olimpico arriva la Juventus.

Europa League, lotta avvincente. Il Milan con la vittoria sul Verona per 4-1 nell’anticipo (scaligeri aritmeticamente retrocessi) si riprende il 6° posto scavalcando l’Atalanta che come detto a Roma contro la Lazio spreca tanto e non va oltre l’1-1. Non molla la Fiorentina che espugna il Marassi rossoblù battendo 3-2 il Genoa in una partita ricca di colpi di scena e di fatto decisa dall’espulsione di Pandev. Tra le file dei grifoni da segnalare il ritorno al gol di Giuseppe Rossi: giocatore sfortunato e tartassato dagli infortuni. Però anche “Pepito” dopo la rete non esulta per rispetto della sua ex squadra. L’assurda tendenza del calcio moderno purtroppo continua a far proseliti. Dopo un calvario come quello di Giuseppe Rossi come si fa a non esultare? Basta, non se può più di questa orrenda e ipocrita moda. Si stacca la Sampdoria sconfitta 1-0 a Reggio Emilia dal Sassuolo. Adesso la classifica recita: Milan 60 punti, Atalanta 59, Fiorentina 57, Samp 54. E nel prossimo turno è in programma Atalanta-Milan.

Bagarre salvezza: Verona retrocesso, il Cagliari rischia. In coda sta succedendo di tutto, anche se con l’aritmetico ritorno in B dell’Hellas Verona si lotta soltanto per evitare il penultimo posto. Alla luce del calendario e della sconfitta interna con la Roma, i sardi rischiano seriamente di precipitare in B. La Spal a Ferrara batte 2-0 il fanalino di coda Benevento (mai domo) e fa un bel salto. Pesantissimi i 3 punti ottenuti dal Chievo a Verona in una sorta di spareggio da ultima spiaggia col Crotone: 2-1 per i clivensi che trovano un altro gioiello del talentino polacco Stepinski, quinta rete in campionato per questo 22enne attaccante che sogna di andare a Russia 2018. Sassuolo aritmeticamente salvo grazie al successo contro la Sampdoria. Sempre più in caduta libera l’Udinese come detto sconfitta 4-0 in casa dall’Inter. Sulla carta torna a rischio anche il Bologna. Pertanto, a due giornate dal termine: Bologna 39 punti, Spal 35, Udinese, Chievo e Crotone 34, Cagliari 33, Hellas Verona 25, Benevento 18. E adesso godiamoci questa finale di Coppa Italia: Milan-Juventus.

 

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