PD IN CONFUSIONE/ Lo sbocco pericoloso del “tanto peggio tanto meglio” dei reduci del renzismo

di ENNIO SIMEONE – I dirigenti (si fa per dire) del Pd – senza distinzioni apprezzabili, a qualunque «corrente» fingano di appartenere – stanno prendendo in giro gli italiani cominciando dal prendere in giro se stessi, raccontando, e raccontandosi, una bugia per mascherare la loro incapacità di ammettere che se il Pd vuole evitare di sprofondare ulteriormente deve liberarsi definitivamente di Matteo Renzi e della sua influenza nefasta, inducendolo garbatamente a lasciare anche lo scranno di semplice senatore di Lastra a Signa per dedicarsi ad un meno nocivo mestiere. Tutti costoro ripetono come pappagalli la  formula usata da Renzi per tentare di distogliere da sé la responsabilità della disfatta del 4 marzo, e dalla elementare constatazione che questa è la automatica conseguenza della sua disfatta referendaria del 4 dicembre 2016 e delle tante altre disfatte nelle varie elezioni comunali al nord come al sud, al centro come nelle isole.

Anzi questi replicanti si battono il petto e si coprono il capo di cenere ripetendo che l’ex capo non è l’unico responsabile della distruzione del Pd e prendendosi ciascuno, umilmente, un pezzo di quella responsabilità. Che poi è l’unica verità, visto che in questi anni non sono stati mai capaci di dire un no alle fanfaronate che «il bomba» propinava agli italiani a reti unificate e ai suoi atti di imperio all’interno del partito.

La formula che costoro vanno ripetendo è: «Ora spetta alle forze che hanno vinto le elezioni l’onore e l’onere di governare il paese». Che poi, non avendo ciascuno, M5s e Lega, i numeri per  formare un governo, significherebbe spingerli – se prendessero in parola la geniale sfida di Renzi e dei suoi reduci  –  prima, come già stanno facendo di nuovo Di Maio e Salvini, a rilanciare discorsi arroganti e ricattatori e poi  a mettersi d’accordo per una alleanza: in tal modo – anziché avere in ruolo di comando un solo gruppo «populista», condizionato comunque dal contrappeso del Pd – ne avremmo un’accoppiata. E senza condizionamenti.  E’ la strategia del tanto peggio tantoI Reduci meglio. Complimenti!

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