Slitta l’esame della manovra economica per la ricerca dei fondi a sostegno dei “provvedimenti bandiera” da vigilia elettorale

La manovra economica è  slittata di quasi due giorni e sarà all’esame del parlamento a partire da mercoledì. Motivo? Non si sa dove prendere i soldi per le cose che si vorrebbero fare. Anche a cercare nelle pieghe del bilancio, le risorse a disposizione  per accogliere le numerose richieste accantonate nel corso di questi giorni sono sempre più ridotte, rallentando automaticamente i lavori di commissione e Aula. E a complicare il quadro, c’è il difficile equilibrio all’interno delle forze che compongono la maggioranza a sostegno del governo. I partiti che ne fanno parte hanno gioco facile nel chiedere e, in parte ottenere, che almeno le proposte di bandiera (quelle da giocarsi in campagna elettorale)  siano soddisfatte. E così a due giorni dall’approdo in Aula, in Senato la maggioranza torna a fare i conti e a sperare che anche le opposizioni, sia Forza Italia sia il M5s, non alzino barricate.

Una di queste proposte “bandiera” riguarda il Fondo per il sostegno dei caregiver, sostanzialmente i badanti  e le persone che aiutano i non autosufficienti. La Commissione Bilancio del Senato ha dato via libera all’unanimità all’emendamento (a prima firma Laura Bignami, ma poi sottoscritto da tutti i gruppi e da centinaia di senatori singolarmente) che stanzia 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 per “la copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale del caregiver familiare“.

E poi c’è lo sconto fiscale per le librerie. La Commissione ha approvato un emendamento che prevede per la vendita di libri al dettaglio un credito di imposta su Imu, Tasi, Tari e sull’eventuale affitto. Lo sconto è più sostanzioso, fino a 20.000 euro, per le librerie indipendenti, “che non risultano ricomprese in gruppi editoriali dagli stessi direttamente gestite”, e arriva invece a 10.000 euro per gli altri esercenti. Il limite di spesa è fissato a 4 milioni nel 2018 e a 5 milioni annui a decorrere dal 2019.

Lo spazio per i lobbisti. A partire dal 28 novembre la Camera, in vista della sessione di bilancio, destinerà in via sperimentale un locale del piano Aula di Montecitorio, vicino alla Galleria dei Presidenti, all’attività dei rappresentanti di interessi iscritti nell’apposito registro, recentemente istituito dall’ ufficio di Presidenza. L’allestimento dello spazio, realizzato senza alcuna spesa per il bilancio della Camera, prevede la possibilità di seguire i lavori della sessione con il circuito chiuso, la web tv e il canale sat della Camera, postazioni informatiche

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