Mondiali di atletica: l’Africa cala un fantastico tris! Bolt e Gatlin al risparmio in vista delle semifinali dei 200 metri. Delusione Italia: Libania Grenot fuori dalla finale dei 400 metri

etiopedi Mario Medori/

A Pechino, Africa grande protagonista al Mondiale di atletica 2015. Gli atleti del “continente nero” conquistano tre dei cinque titoli assegnati martedi 25 agosto. L’Italia invece resta ancora a guardare con Libania Grenot esclusa dalla finale dei 400 m. Gli occhi sono però sempre su Usain Bolt e sul suo rivale Justin Gatlin: i due, dopo la sfida nei 100 m di domenica, cominciano ad affilare le armi sul duello nella doppia distanza. Per questo motivo i due “uomini-jet” corrono le batterie al risparmio: per il giamaicano 20.28, ovvero 13° tempo totale, per lo statunitense 20.19, settimo crono. In semifinale si farà sul serio.

Africa protagonista nella 4° giornata. Il 23enne keniano Nicholas Bett nei 400 ostacoli, vince l’oro con la miglior prestazione del Mondiale 2015 e il record nazionale: 47.79. L’argento va al russo Denis Kudryavtsev, il bronzo al bahamense Jeffery Gibson. Con gli Stati Uniti fuori dal podio, l’Africa torna dunque sul gradino più alto 24 anni dopo Samuel Matete. L’altro capolavoro è quello di David Rudisha, il signore degli 800 metri, campione mondiale e olimpico in carica, capace di vincere in ogni maniera. Tattico, come oggi a Pechino, o con passaggio alla morte, come a Londra quando fece anche il record del mondo. Il tris africano è completato nei 1.500 donne dall’etiope Genzebe Dibaba, la primatista del mondo, dominatrice della specialità per tutto l’arco della stagione, si impone in 4’08″09. Argento alla keniana Kipyegon, bronzo all’olandese Sifan Hassan (nella foto Gazzetta.it-Afp: la gioia dell’etiope Genzebe Dibaba).

Le altre gare. Nel disco donne, dopo un’annata con una sola sconfitta in otto gare, la croata Sandra Perkovic lascia l’oro alla capolista mondiale stagionale Denia Caballero. La cubana chiude la gara al primo lancio con 69,28; misura della vittoria finale. Perkovic, rimasta al quarto posto fino all’ultimo lancio, agguanta l’argento, mentre il bronzo va alla tedesca Nadine Muller. Nel salto in lungo, il britannico Greg Rutherford chiude il cerchio confermandosi ancora una volta come l’atleta più efficace della sua generazione: oro ai Giochi di Londra nel 2012, agli Europei di Zurigo lo scorso anno, e stavolta alla rassegna iridata di Pechino, con un brillante 8,41 (+0.3). Battuti i cinesi: bronzo a Wang, che precede i connazionali Gao e Li. Sconfitto l’australiano Fabrice Lapierre, argento. È il terzo oro per la Gran Bretagna.

Delusione azzurra. Una delusione troppo grande è quella dell’italiana Grenot. Ce l’ha messa tutta, il suo obiettivo era raggiungere la finale dei 400, ma il quattordicesimo tempo in semifinale l’ha esclusa: “Pensavo di essere scesa sotto i 51 secondi ho corso una bella seconda curva e sul rettilineo ho tenuto ma non è bastato. Un anno di sacrificio senza riuscire a raggiungere l’obiettivo. Penso di valere un crono migliore, ma non l’ho dimostrato nell’occasione che più contava. È massacrante”.

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