Lunghe e complesse indagini per il crollo del palazzo sul Lungotevere. Dipeso dalla ristrutturazione di un appartamento?

(ANSA) - ROMA, 22 GEN - Tre piani di un palazzo sono crollati questa notte sul lungotevere Flaminio a Roma. Il cedimento strutturale avrebbe interessato settimo, sesto e quinto piano di un edificio al civico 70, vicino al teatro Olimpico. ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Foto Percossi (Ansa)

Indagini della magistratura, dei vigili del fuoco, dei vigili urbani, ma anche di varie compagnie di assicurazione si occuperanno del crollo del palazzo avvenuto nella notte tra il 21 e il 22 gennaio sul Lungotevere Flaminio, angolo con piazza Gentile da Fabriano, per fortuna senza vittime né feriti grazie all’allarme dato da una delle abitanti ai vigili del fuoco. Ciò vuol dire che – in attesa che tutti i rilievi necessari vengano fatti per l’accertamento dei danni e, soprattutto, delle responsabilità del disastro. Le conseguenze saranno pesanti e si protrarranno a lungo prima che le persone che vi abitano possano trovare una sistemazione, che la viabilità possa essere ripristinata, e che il sottostante teatro Olimpico posa riaprire la sua attività (provvisoriamente ospitata al teatro Brancaccio).

Ma ora tutti su chiedono come è potuto accadere che un edificio, la cui costruzione fu iniziata nel 1929 e completata nel 1939, apparentemente molto solido e che ha resistito per quasi 80 anni alle sollecitazioni del tempo e del traffico intenso che scorre nell’importante arteria, abbia ceduto per un’intera ala.

“Io abito al quinto e sesto piano – riferisce Massimo Goffredo, 48 anni, architetto e residente del palazzo –  Nell’appartamento accanto al mio, cioè quello del crollo, stavano facendo dei lavori, hanno rimosso dei tramezzi che ‘collaboravano’ con i muri portanti, cioè sostenevano parte del peso. Si vedeva dalla mia finestra. L’idea era un grande open space. Io non sapevo se avessero puntellato. Inoltre al piano di sopra – riporta – c’erano degli enormi e pesantissimi vasi di cemento, pieni di terra e acqua, per cui più volte avevamo protestato. A mio avviso il loro peso ha contribuito al cedimento”.

Nell'infografica realizzata da Centimetri la dinamica del crollo del palazzo sul Lungotevere Flaminio a Roma. ANSA/CENTIMETRI

Il grafico dell’Ansa qui accanto ricostruisce le fasi del crollo e le ipotesi sulle cause.

Tre i piani crollati. Il cedimento strutturale ha interessato settimo, sesto e quinto piano. I lavori in un appartamento dell’edificio potrebbero aver causato il crollo? Molti sostengono di sì, ma saranno necessari approfonditi accertamenti contro i quali  ci saranno prevedibilmente sottili contestazioni. Il comandante dei vigili urbani di Roma Raffaele Clemente, ha affermato che “c’è un’ indagine di polizia giudiziaria, pare ci fossero dei lavori e dobbiamo capire che tipo di interazione ci sia stata tra i lavori e il collasso”.

La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine. Il procedimento, che sarà coordinato dal procuratore aggiunto Roberto Cucchiari, potrebbe essere rubricato con l’ipotesi di reato di crollo colposo di edificio. I magistrati di piazzale Clodio attenderanno il rapporto dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine intervenute sul luogo del crollo. Il lavoro dei magistrati punterà a stabilire se a provocare le lesioni e il crollo degli ultimi piani del palazzo possano essere stati i lavori di ristrutturazione all’interno di quell’appartamento.

Lo stabile fu costruito con determinati criteri strutturali. Tutto il resto dell’edificio ha retto, qualcosa sarà successo al V piano, ed è sorprendente che il solaio sottostante regga da solo il peso delle macerie.

“Io – racconta l’ingegner Andrea Ciacchella –  abito al secondo piano del palazzo. A mezzanotte e venti l’inquilina del 7 piano ha sentito degli scricchiolii. Avendo contatti diretti con le forze dell’ordine, ha chiamato e sono accorsi i vigili del fuoco”. E li ho fatti entrare anche a casa mia – ha affermato – ma da me non c’erano problemi. Allora siamo saliti al settimo piano, e c’erano delle aperture sul solaio, lungo la muratura. Per cui con i vigili del fuoco abbiamo ipotizzato un cedimento e concordato  l’evacuazione. Al momento del crollo – prosegue – non ho visto nulla, c’era una grande nube, sembrava come le Torri Gemelle.  I vigili del fuoco stavano per rientrare per un secondo sopralluogo – ha aggiunto – per fortuna non sono rientrati”.

“Il teatro Olimpico é compromesso, non potrà operare per un po’. Non sappiamo se la struttura sia stabile, ma certo non possiamo far accedere spettatori in un edificio cosî”. Lo afferma il comandante dei vigili urbani Raffaele Clemente. Sul posto sono accorse la presidente del teatro Francesca Pugliese e Lucia Montefoschi, direttore artistico e amministratore delegato. L’Olimpico ha al momento in cartellone lo show ‘Pezzi da 90’ dell’attore brillante Max Giusti.

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